Dal cento ai centri, al via la mostra “Piccoli archivi di quartiere”

ALL'OFFICINA ARTI AUDIOVISIVE UNA MOSTRA CHE PARLA DELLA STORIA E DELLA MEMORIA DI MONTANARA, SAN LEONARDO E OLTRETORRENTE

Inaugurata domenica 12 gennaio all’Officina Arti Audiovisive, la mostra “Piccoli archivi di quartiere” si popola di persone e ricordi. Forse questo lo scopo di un’esposizione nata dalla volontà di far rivivere la memoria storica dei quartieri simbolo dello sviluppo urbanistico della città di Parma: Montanara, San Leonardo e Oltretorrente. Tra i video e le fotografie che compongono l’esposizione, gli avventori identificano luoghi del passato, evocano momenti vissuti e riconoscono nelle immagini i testimoni di questo racconto. Si ha la sensazione che siano proprio gli spettatori ad arricchire e a dar corpo alla mostra stessa.

“Piccoli archivi di quartiere” è frutto di un lungo lavoro di ricerca condotto da professionisti e storici del Centro Studi Movimenti , affiancati da 50 studenti delle scuole superiori Albertina Sanvitale e Giacomo Ulivi di Parma. I ragazzi, grazie alle ore di alternanza scuola lavoro, hanno dato il loro contributo affiancando gli esperti nell’indagine d’archivio, nella ricerca di materiali storici audiovisivi fino alla produzione di un documentario – grazie all’aiuto dei registi dell’Officina Arti Audiovisive.

Dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta: questo il periodo cui risalgono i materiali, esposti al pubblico in forma multimediale. Grazie a questi reperti, la storia dei tre quartieri parmigiani viene raccontata e intrecciata per filoni narrativi ricorrenti (ad esempio Socialità, Ribelli e altri). Il corridoio d’ingresso ospita un’installazione sonora dove le voci degli abitanti si alternano creando un’atmosfera di comunità che introduce alle sale espositive. Qui pannelli, fotografie e testimonianze video riportano alla cittadinanza ricordi ed esperienze di un tempo che sembra più lontano di quanto sia in realtà. Ricordare, attraverso gli occhi dei suoi protagonisti, un passato che pure è così familiare, vuol dire salvare una memoria collettiva che non deve andare persa.

Per questo diventa ancora più importante il contributo dello spettatore. Lasciare che una fotografia evochi un ricordo lontano e condividere questo momento in un contesto collettivo come quello che una mostra crea, vuol dire capire e dare significato all’intento che sta alla base di “Piccole archivi di quartiere”

di Bianca Trombelli

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*