“L’uovo casual”: in camicia (sbottonata), niente di serio

POCHI INGREDIENTI IN FRIGO? NIENTE PAURA E, SOPRATTUTTO, NIENTE SPRECHI! CI PENSA L'UOVO IN CAMICIA

Dal profilo FB di Too Good To Go

Il cibo non si butta: un messaggio semplice e chiaro, il messaggio che ciascuno di noi, da piccolo, ha sentito ripetere fino allo sfinimento dalla propria nonna. Oggi 5 febbraio, giorno in cui ricorre la Giornata Nazionale contro gli sprechi alimentari, “il cibo non si butta” diventa il grido di battaglia di Too Good To Go e di tutta la community di Waste Warriors, per invitare a porre un’attenzione maggiore all’impiego di risorse alimentari, al loro utilizzo e alla loro conservazione. Anche noi diamo un contributo antispreco con una ricetta svuota frigo tanto cara agli studenti fuori sede, fuori orario e troppo fuori di sé spesso per pensare a cosa mangiare. Ecco un ottimo uovo in camicia, con tanto di verdure per contorno – così siamo pure healty.

uovo in camiciaINGREDIENTI:

– un uovo;

– ortaggi vari da consumare per contorno (noi abbiamo scelto del pomodoro poco maturo, ideale per insalate);

– acqua;

– sale, pepe e, se risulta fra le vostre spezie casalinghe, dell’origano da abbinare al pomodoro.

Si possono addizionare al piatto due fette di pane tostato facoltativamente.

PROCEDIMENTO:

L’uovo in camicia si riduce a un unico fondamentale gesto: gettarlo crudo e sgusciato in un dito di acqua bollente precedentemente salata lasciandolo per circa 2-3 minuti. Si narra che nei secondi che precedono l’ardito gesto, sia necessario creare un vortice con una frusta girando vigorosamente l’acqua e solo allora versare l’uovo.

 

Zac. Fatto. Giuro. I più abili aprono il guscio sul pentolino ma per evitare residui della buccia, lo abbiamo prima aperto su un piatto per facilitarne l’introduzione in pentola.

 

Spolverare con del pepe nero a piacimento e arricchire il piatto con il pomodoro tagliato a pezzi. Condire come vi pare, ma l’origano…che ve lo dico a fare!

Ok, sono venute un po’ “casual”queste uova in presunta camicia. Ma non stiamo mica partecipando a Masterchef, quello che conta è il gusto no?

 

di Sofia D’Arrigo

 

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