“Wasabi Gummybears”, un umorismo piccante e gommoso

IL FUMETTO DI ENRICO PIERPAOLI E' UNA STORIA SURREALE MA CHE RACCONTA OGNUNO DI NOI

 

Parallelamente all’editoria consolidata dei fumetti, in Italia esiste un macrocosmo spesso trascurato, quello delle autoproduzioni. Pur ritagliandosi uno spazio sia nei grandi festival come Lucca Comics & Games sia in fiere di nicchia, questo universo racchiude opere e autori che a volte lasciano a desiderare, ma in altri casi invece meriterebbero un successo maggiore di quello che hanno. Della seconda categoria fa senza dubbio parte Wasabi Gummybears Uncensored, scritto e disegnato dall’artista Enrico Pierpaoli e pubblicato dall’associazione Slowcomix, e sull’omonima pagina Facebook.

Il fumetto racconta le disavventure di Lev, un trentenne privo di un impiego stabile e che non ha alcun successo con le ragazze. Nel corso delle tavole si ritrova suo malgrado a dover vivere situazioni imbarazzanti, sia con la band in cui suona la chitarra sia quando fallisce ripetutamente nel trovare l’anima gemella. Lungo le sue peripezie incontra personaggi uno più strano dell’altro: teste fluttuanti, uccelli parlanti, cani antropomorfi che portano a spasso i padroni umani, e anche personaggi dei manga.

La figura di Lev appare sotto molti aspetti come un alter ego dell’autore: entrambi sono sulla trentina e hanno studiato scienze della comunicazione, e non hanno un lavoro fisso. Come aveva già fatto Zerocalcare anche Pierpaoli, trentunenne marchigiano trapiantato a Bologna, racconta, seppur immersa in un’atmosfera surreale, la vita di molti trentenni italiani di oggi, che rispetto ai loro genitori hanno molti meno punti di riferimento sia sul piano affettivo che per la stabilità economica. Al posto dei panni di un armadillo la “coscienza” di Lev si manifesta sotto forma di un vecchio saggio cinese, che però in realtà si dimostra molto più immaturo del ragazzo.

Enrico Pierpaoli

Non mancano citazioni di altre opere, più o meno famose: infatti, sebbene il fumetto sia quasi tutto a colori, vi è un capitolo di 9 pagine in bianco e nero che appare come una parodia di Dragon Ball; inoltre, il fatto che sia membro di una band fa pensare al protagonista del fumetto canadese Scott Pilgrim, anch’egli alle prese con problemi amorosi e che si trova ad affrontare sfide surreali. Compaiono anche diverse citazioni legate al mondo della musica.

I colori utilizzati sono vivaci e luminosi, che sembrano fatti con i pastelli. Le storie sono come degli orsetti gommosi al wasabi, che l’autore offre spesso alle presentazioni del fumetto: in altre parole, non sono dolci come le normali caramelle, ma non sono neanche piccanti come la famosa salsa giapponese, ma esprimono un umorismo dolceamaro a metà strada tra i due gusti.

La lettura di Wasabi Gummybears è consigliata vivamente a chiunque ami una comicità sconcia e sopra le righe, e soprattutto a chi vuole scoprire cosa c’è nel mondo delle autoproduzioni.

 

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