“Ti amo, ma a distanza”: l’amore ai tempi della pandemia

LONTANI DALLA PROPRIA METÀ, MAGARI IN CITTÀ DIFFERENTI CON IMPOSSIBILITÀ DI RICONGIUNGERSI. NON È UN PERIODO FACILE PER GLI INNAMORATI

“Lontani, ma vicini!” mai frase fu più azzeccata per descrivere il momento che gli innamorati stanno passando a causa della pandemia da Covid-19. Sembra ieri quando si era impegnati nel conto alla rovescia, in attesa di un 2020 gioioso e pieno di nuove avventure. Ed eccoci qua a vivere una situazione inimmaginabile e davvero complicata che, oltre alla salute, ci mette davanti un’altra sfida: stare lontani forzatamente dal proprio amore. Ebbene sì, in base agli ultimi decreti, questa situazione si protrarrà ancora per un po’ e si ritiene plausibile ben più avanti del 3 aprile. Perciò innamorati rimanete sul pezzo e voi single… beh… pazientate ancora un pochino.

COLPO DI FULMINE D’EMERGENZA – Nulla è perduto, l’amore può scoccare anche in piena crisi affacciandosi al balcone. Non è uno scherzo, ma la storia di Viola – studentessa di psicologia a Milano –  e Matteo suo vicino di… balcone. È proprio la ragazza a raccontare la loro storia sul Corriere della Sera nel Diario “L’amore ai tempi del coronavirus“. Dai primi sguardi fino al primo aperitivo sul balcone rispettando le norme anti contagio: “Il primo appuntamento si traduce in un aperitivo arrangiato sul balcone di casa, il primo tenersi per mano viene anticipato da una passata di disinfettante e il primo bacio viene subito seguito da rassicurazioni sulla certezza di non essere venuti a contatto con nessuno contagiato dal Covid-19”. Sembra un film, ma non lo è affatto.

La situazione evolve velocemente e mentre il Premier Conte annuncia che la Lombardia è diventata zona rossa ecco la decisone: “Casa di mio padre – trasferito fuori Milano – è quindi momentaneamente disabitata. Svuotata la valigia, riempito l’armadio, preso atto del deserto che offre il frigorifero, prendo il telefono e chiamo Matteo. Dopo una romantica telefonata trascorsa ad accertarci della possibilità di vederci senza pericolo di contagio, decidiamo di passare questi giorni di reclusione insieme“. Questo è solo parte del racconto dell’inizio della loro avventura, che non riportiamo integralmente per invitarvi ad andarla a seguire cliccando qui.

Non tutti però hanno questa fortuna, ovvero condividere la quarantena con la persona amata in modo da non sentirsi soli e farsi prendere dal panico. Cosa fare dunque? Come poter lenire la mancanza della propria metà? Esistono i metodi classici come le videochiamate su Whatsapp oppure Skype, le serie TV da cominciare insieme – ognuno nella propria stanza, ma uniti virtualmente – le lunghe telefonate. Ma c’è chi ha provato ad inventarsi un modo alternativo per essere vicino ai propri cari e per comunicare tutto l’amore che solitamente si dimostra con abbracci, baci e sorprese.

L’AMORE CANTATO DAI RAPPER –  Il ragazzo si chiama Yoseba, nome d’arte di Cirillo Giuseppe, ed è il rapper autore di “Amore Covid-19 freestyle”. Brano veloce – durata di 1 min e 45 sec – riproducibile su Spotify che con frasi ad effetto lancia un messaggio: “Un testo maturo che rilancia e consacra il concetto di amore universale e di riscoperta dei valori, quelli legati al sentimento nobile verso un genitore, un nonno, o più semplicemente  un amico. E’ soprattutto per loro questo sacrificio. Un invito a rispettare le regole e a non mollare, lanciato ai coetanei”. Così lo descrive IlMattino.it che ne riporta la notizia.

“Per te sfiderei la Nasa ma a casa c’è chi mi ha dato vita. Vinciamo sta partita, uniti più di prima ci godremo il panorama dopo sta salita”. E tra sfide alla Nasa ed importantissimi lavaggi delle mani c’è invece chi si pone un dubbio amletico: “Cosa fare se non posso fare l’amore?” Beh domanda lecita, alla quale D.it ha provato a dare una risposta dando consigli a tre fasce della popolazione: i single, chi da poco ha iniziato una nuova relazione e quelli che ne hanno una al di fuori del proprio partner ufficiale.

I CONSIGLI DELL’ESPERTA – Ecco dunque come la psicanalista Adelia Lucantini – nell’articolo di Benedetta Perilli – consiglia di comportarsi in questo periodo d’emergenza per annullare le distanze imposte dai vari decreti. Si parte da un presupposto: stare a casa, in qualsiasi situazione una persona sia, è difficile non c’è dubbio alcuno. L’esperta afferma: “Il senso di smarrimento vale per tutti, sia per i single, che per le coppie che si stanno formando e per quelle già stabili, ma che non vivono insieme. Parlo soprattutto di giovani adulti, trentenni, persone che vivono la passionalità e la socialità intensamente e in gruppo”.  La situazione  dunque può essere “meno grave” nelle fasce di età successive (tra i 40 e i 50 anni) che riesce a pensare e vivere un rapporto a distanza con più capacità di tollerarlo: “Per tutti è comunque necessario riscoprire o scoprire modi diversi di manifestare affetto, amore, vicinanza, sempre considerando che esistono limitazioni anche della vita sessuale”.

Il segreto sarebbe quello di rispolverare vecchie maniere declinandole ai nuovi mezzi che la modernità ci offre: “In questo momento potrebbe essere stimolante mandare un mazzo di fiori online, comporre dei biglietti non solo pensati nel contenuto, ma anche nella grafica”. Aggiungendo: “Un altro modo è tenersi in contatto attraverso videochiamate su WhatsApp o Skype. Tutto ruota intorno alla scoperta o riscoperta delle manifestazioni di affetto espresso verbalmente e manifestato con delle azioni”.

Per la sfera sessuale? Non temete perché anche se ora la difficoltà (la distanza forzata) non è un gioco attivato tra i due, ma qualcosa d’imposto dall’esterno –  rischiando di togliere un po’ il fascino della conquista – nulla è perduto come afferma la dott.ssa Lucantini: “Bisogna usare la fantasia e fare finta che sia un gioco. Esiste nel virtuale una dimensione della seduzione, dell’eros, dell’eccitamento completamente diversa. Non sono due dimensioni alternative, sono due dimensioni diverse”.

IL NOSTRO SONDAGGIO – La redazione ha creato un sondaggio, al quale hanno risposto 39 persone, per comprendere come stessero vivendo questo periodo lontano dal proprio amore. Per fare una piccola scrematura iniziale è stato chiesto in che fase amorosa fossero: il 59% del campione ha risposto di essere fidanzato/a, il 30,8% di essere single ed infine il 10,3% di trovarsi in una fase di conoscenza. Delle persone fidanzate o in fase di conoscenza solo il 13,3% passa la quarantena insieme contro il 76,7% che si ritrova segregato tra quattro mura da solo o in compagnia ma non della propria metà. Il restante 10% afferma di non aver ancora chiesto il luogo di provenienza della propria/o conoscente rimandando così nel limbo.

Nonostante la distanza sia forse il problema n.1 per le relazioni in questo periodo il 71% – delle persone “impegnate” – è sicuro nell’affermare di non aver paura che questo distacco possa compromettere i rapporti amorosi contro un piccolo 21% che qualche timore ce l’ha. Quale può essere dunque il metodo per combattere questo disagio e per essere vicini nonostante la distanza? La risposta è quasi unanime indicando nei messaggi, nelle chiamate, nelle videochiamate, nelle foto e negli audio i modi più efficaci per raggiungere l’obiettivo. C’è anche chi afferma che se dall’altra parte gli comunicassero l’indirizzo: “Gli manderei anche le lettere!” Che dire? Viva il romanticismo!

E sull’onda dell’abbonamento premium gratis offerto da PornHub – durante questo periodo di quarantena forzata – poteva forse mancare la domanda piccante? Assolutamente no ed ecco dunque che il 68,8% del campione – alla domanda se fossero favorevoli o no al sesso telefonico – ha risposto di trovarlo intrigante e di non vederci nulla di male. Invece c’è anche chi si chiede perché farlo, dichiarandosi contrario e questo vale per il 31,2%. Forse quest’ultimi hanno effettuato l’iscrizione? La domanda sorge spontanea…

Il sondaggio si conclude con dei consigli per altre coppie che magari sono alle prime armi e stanno affrontando questa situazione con alcuni timori: “Comunicare, comunicare, comunicare. Trovare un metodo/ritmo di contatto che funzioni per entrambi, ricordarsi spesso e a vicenda che ci si vuole bene e che questo prima o poi passerà”. C’è poi chi fa leva sull’inossidabile fiducia: “Se si tiene veramente al partner e si ha fiducia, la distanza rafforza il rapporto”. Leggere libri insieme, sperimentare nuovi metodi per comunicare e stare vicini, ma soprattutto evitate i litigi e ricordatevi:”Lasciate respirare il partner”. Anche perchè bisogna stare ad un metro di distanza…

di Riccardo Cisilino

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