Coronavirus: che vinca il più forte

LE BATTAGLIE DI POTERE DEI REGIMI AUTORITARI AI TEMPI DELLA PANDEMIA

Soldati imbracciate le armi, state per combattere la terza guerra mondiale. E voi potenti, scegliete i vostri alleati, armate i vostri uomini e disegnate la vostra tattica di battaglia, perché il nemico sta già attaccando al fronte e si chiama Coronavirus.

Il 2020 è iniziato portando con sé diverse paure, tra cui l’inizio di un possibile nuovo conflitto armato. E in effetti la guerra è arrivata, ma completamente diversa da come ce la immaginavamo. È approdata senza alcun preavviso e ha chiamato al fronte i medici e gli infermieri, che son spesso obbligati a lottare senza un’armatura che li protegga. È arrivata e ha colpito – secondo i dati dell’OMSpiù di mezzo milione di persone in pochi mesi, contando fino al 29 marzo oltre 30mila decessi. E come in una guerra, ha obbligato gli uomini e le donne a morire da soli, senza lo sguardo di un parente o di un amico.

Ma mentre in prima linea il personale sanitario combatte, i politici devono lottare su un altro fronte: ribadire e dimostrare il proprio potere. E così c’è chi punta il dito contro altre nazioni, chi critica le decisioni dei governi limitrofi, chi si eleva a inattaccabile e poi si ammala, chi decide di dimostrare la propria forza in battaglia. E poi c’è chi mente, chi tenta di nascondere il virus per non ammettersi debole, e chi approfitta del disastro per riaffermare la propria forza.

Ed è proprio con un gioco di forza che tutto è iniziato, quando in Cina nel dicembre del 2019 è stato impedito ad alcuni medici, tra cui Li Wenliang, di spargere la notizia della diffusione di un nuovo potente virus. Stessa cosa è avvenuta qualche mese dopo in Siria, quando il regime di Bashar al Assad ha iniziato a minacciare ed arrestare i medici affinché non parlassero dei primi casi positivi di COVID-19 nel paese. Un’informazione di tale portata però era impossibile da fermare, e come l’epidemia, ha iniziato a diffondersi in tutto il mondo.

Ma cosa c’è dietro al tentativo dei grandi regimi autoritari di nascondere la diffusione di una pandemia?Banale, ma semplice: preservare la propria immagine. Una caratteristica in realtà comune a tutti i regimi. Se ci soffermiamo a ripensare al nostro passato, infatti, questa tattica ci ricorderà alcune mosse del regime fascista, tra cui la smobilitazione della cronaca nera, ovvero quando Mussolini vietò ai giornali di parlare dei casi di suicidio o dei crimini efferati. Il suo obiettivo? Trasmettere l’immagine di un’Italia tranquilla e pacifica, per ribadire la forza del proprio partito. E l’obiettivo dei nuovi regimi non è molto differente. La cosa più importante, insomma, è riaffermare la grandezza di una nazione sotto la guida di un potente partito.

Ma perché conta così tanto l’immagine politica in un periodo di emergenza sanitaria globale? Anche qui banale, ma di facile intuizione: l’immagine di un governo ne riflette il potere sul tavolo delle trattative internazionali. L’immagine di molti governi, in effetti, è stata oggi compromessa. Molti sono stati criticati per non aver preso immediatamente delle misure adatte a contrastare il COVID-19 e questo sullo scenario politico internazionale ha fatto sì che venissero additati come incapaci. In questo contesto, l’obiettivo del regime cinese, era invece quello di proteggere l’immagine di una delle più grandi nazioni del 21esimo secolo sotto la guida del Partito Comunista. Mentre del regime siriano era quello di dimostrare, nonostante la guerra in corso da oltre 9 anni, di riuscire ancora a governare efficacemente il paese. Entrambi, come sappiamo, hanno sul piano globale un ruolo fondamentale.

La Cina è oggi tra le prime potenze economiche del mondo, e non indifferente è anche il suo potere politico nelle trattative internazionali. Così, per non ledere la propria immagine una volta diffusasi l’epidemia, l’unica cosa che rimaneva da fare era attenuare il più possibile i danni del Coronavirus. È bastato qualche mese per potersi decretare vincitrice e ora l’approccio radicale del governo comunista, che tutti criticavano, è diventato un modello da seguire, un esempio per tutto il mondo da cui imparare. La grande Cina vincitrice così ora può correre in aiuto degli altri paesi, riaffermando ancora una volta il suo primato, ora non più solo economico, ma anche politico e sanitario, dando un esempio anche al suo competitor globale guidato da Donald Trump.

Ma non è tutto oro quel che luccica. Un’inchiesta del principale giornale finanziario cinese, Caixin, sembrerebbe dimostrare che le morti in Cina sono molto superiori a quelle comunicate ufficialmente dal governo. Secondo quanto comunicato alla testata, infatti, sarebbero migliaia le urne consegnate ogni giorno a Wuhan, insomma molto maggiori di quelle che servirebbero ai poco più di 2.500 morti ufficialmente dichiarati negli ultimi mesi. Dunque diventa ancora una volta inevitabile chiedersi: questi numeri sono reali, o sono solo l’ennesimo tentativo di un governo di proteggere la propria immagine?

Stessa cosa per la Siria, considerata tra i paesi più avanzati del Medio Oriente e importante ponte di interessi geo-politici. Paese in cui però il presunto modello di democrazia e innovazione proposto dal partito Ba’th, è caduto sotto le accuse internazionali di dittatura e violenze. Accuse che hanno danneggiato l’immagine di un partito che non può più rischiare di ledere ulteriormente la propria figura. Non dopo una guerra lunga quasi un decennio, non dopo le accuse internazionali rivolte al governo di violazione dei diritti umani e non dopo le migliaia di proteste contro il regime di Bashar al Assad. Per questo motivo, nonostante l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani avesse denunciato la presenza di diversi casi di Coronavirus in Siria già dal 10 marzo, il regime ha continuato a negare, fino ad ammettere solo due settimane dopo un primo caso positivo, che però – ha dichiarato in propria difesa – è entrato nel paese da fuori, portato da una giovane donna venuta dall’estero.

Dunque, il più forte è colui che vince una guerra e in questa guerra al virus per erigerti vincitore puoi adottare due soluzioni: combattere nonostante il rischio di mostrarti debole, od ostentare un’illusoria forza pur di non sentirti chiamare perdente. E così mentre migliaia di persone continuano a morire ogni giorno, nel mondo della politica si continua a giocare alla guerra del più forte.

di Yara Al Zaitr

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