Sempre pronti ad intervenire: una giornata in Croce Rossa

DALLA PREPARAZIONE DELL’AMBULANZA ALL’INTERVENTO. ECCO COME LAVORANO I VOLONTARI DELLA CRI

P1020415La storia della Croce Rossa a Parma ha inizio nel maggio 1866. Una storia radicata nel tempo, che ha visto la Cri sempre in prima linea sia in ambito sanitario, sia nelle attività socio- sanitarie e assistenziali,  tanto che nel 1977 ai volontari parmigiani è stato conferito il premio internazionale Albert Schweitzer. L’iter per diventare volontario della Cri consiste nel superare un esame di accesso al corso base, che di solito viene organizzato nei periodi di settembre e gennaio, al termine del quale si sostiene un esame teorico-pratico. Dopodiché ogni volontario fa riferimento al presidente del comitato di appartenenza.

I corsi sono aperti a tutti i cittadini che abbiano compiuto i 14 anni di età e i turni di lavoro dei volontari vanno dalle sette alle undici ore; il loro contributo si estende anche alle attività extra come quella di prevenzione nelle piazze e nelle scuole, la clownterapia, l’educazione stradale, alimentare e sessuale.
Sebbene il volontariato sia un’attività praticabile senza particolari requisiti, bisogna tener presente che si tratta di un vero e proprio lavoro e che, per questo, richiede fedeltà, impegno e concentrazione.
Queste doti risultano necessarie anche osservando lo svolgersi di un turno appena iniziato, apparentemente tranquillo. Nelle sede di Fontanellato, ecco quello che è successo in una giornata tipo: il 16 dicembre.


IL PRIMO STEP: LA ‘CHECK LIST‘- All’inizio del turno è indispensabile fare il controllo del materiale, per verificare che tutto sia al posto giusto e nelle quantità adeguate. Tutte le ambulanze sono allestite in maniera coerente l’una con l’altra, secondo uno schema imposto dalla ditta di gestione. Il rifornimento del materiale è fondamentale sia per l’autonomia dell’autovettura che si deve dirigere all’ospedale, sia per l’autonomia del volontario che si reca sul luogo. In particolare ad essere impeccabile nel rifornimento deve essere lo zaino di primo intervento. Esso deve riprodurre ‘in miniatura’ tutto il contenuto dell’ambulanza.
Lo zaino, il defibrillatore portatile e la bombola di ossigeno rappresentano i primi e più importanti strumenti per il volontario, insieme ai guanti di riserva che sono sempre presenti in tasca.
Inoltre bisogna tener presente che le vetture devono essere cambiate ogni 7 anni o ogni 100.000 km; infatti in tali condizioni le vetture non sono più utilizzabili per le emergenze ed è proprio questa clausola a rappresentare il costo maggiore per la Cri, come sostiene il presidente della sede di Fontanellato, Carlo Arduini: “La Croce Rossa sopravvive oggi grazie alla beneficienza spontanea e alle iniziative di raccolta fondi”.

 

Croce RossaLA GESTIONE DELLE CHIAMATE- In centrale rispondo gli infermieri del 118 che fanno domande all’utente, per poi passare le telefonate alle varie sedi di competenza. Da questo momento ‘gli occhi della centrale’ diventano quelli dei volontari chiamati ad agire. Quando il personale incaricato giunge sul luogo della chiamata, procede ad intervistare il paziente; è necessario ricostruire i pasti, i farmaci assunti e la storia clinica. Una volta passate le informazioni ottenute alla centrale, essa decide cosa fare e con che mezzo procedere: se l’ambulanza o l’auto medica. Tutto questo è necessario dal momento che i volontari sono formati per il primo soccorso ma non come operatori sanitari; difatti non gli è consentito somministrare farmaci e l’unica intervento invasivo che possono praticare è la rianimazione dei pazienti in caso di arresto cardio-respiratorio. Tutti i volontari, infatti, sono preparati ad eseguire un massaggio cardiaco con respirazione artificiale, come dimostrato dalla simulazione fatta dai volontari della sezione Cri di Fontanellato.
Una volta partiti, la questione fondamentale resta la sicurezza dei volontari e del paziente; questo anche quando si ha la sirena accesa e la conseguente autorizzazione a fare qualche strappo al codice stradale.

 

L’INTERVENTO – Quando il telefono della sede suona, in pochi minuti i volontari devono essere pronti a salire sull’ambulanza e partire per raggiungere il paziente di cui conoscono già età e situazione clinica. La chiamata dice codice giallo: una donna sulla quarantina sviene ripetutamente sul luogo di lavoro. I volontari della Cri arrivano tempestivamente, si assicurano che la donna respiri, misurano pressione e battiti e trasmettono tutti i dati  alla centrale che richiede il trasporto in ospedale.P1020422 A questo punto, dopo aver caricato la donna  in barella sull’ambulanza, i volontari partono per raggiungere l’ospedale dove la lasceranno alle cure dei medici.
Ma il lavoro dei volontari di turno non è ancora finito. Appena rientrati in sede, un’altra chiamata improvvisa richiede l’intervento della Croce Rossa. Un altro codice giallo, un altro uomo da soccorrere riporta i volontari sulla strada. In nessuno dei due casi è stata necessaria la rianimazione con massaggio cardiaco, una delle procedure più ‘estreme’ che il volontario può essere obbligato a praticare.
L’iter dei soccorsi si ripete quotidianamente, ma ogni intervento è unico, come lo è ogni paziente e ogni volontario che impegna il suo tempo e le sue capacità per il bene comune, prestando un servizio sociale di fondamentale importanza.

La delegata tecnica locale area VI di Fontanellato, Darika Fuochi, racconta che l’impegno in Croce Rossa dà grandi soddisfazioni personali: “Croce Rossa è un’associazione che ti dà tanto, se sai prendere le giuste occasioni. Certo, si fatica anche molto, è innegabile ma le soddisfazioni non mancano. Chi fa il volontario lo fa anche e soprattutto per se stesso; aiutare gli altri fa stare bene”.
Ogni volontario ovviamente ha motivazioni differenti che lo portano ad avvicinarsi alla Cri, ma quello che è certo, come ribadisce Darika, “Una volta entrati nella Croce Rossa è davvero difficile volerne uscire. Tra i volontari si creano legami solidi ed empatici dovuti alle lunghe ore trascorse insieme. Tanta buona volontà, grande impegno e passione accomunano sicuramente tutti”

di Alessia Tavarone, Letizia Ciccchitto, Silvia Feliziani

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