Quanto è importante la musica in tempo di quarantena

MOLTE VOLTE LA MUSICA E' STATA AL CENTRO DI QUESTIONI DI SOLIDARIETÀ, MA FORSE COME NON MAI IN QUESTO PERIODO

Il mondo senza un po’ di musica e poesia sarebbe un luogo inospitale e privo di fantasia” dice il giornalista e compositore Gianfranco Iovino e lo sarebbe ancora di più in questo periodo difficile sia per l’italia che per il mondo intero. Ormai è passato un mese dal giorno in cui il nostro Paese è stato dichiarato zona rossa e di conseguenza da quando siamo costretti a restare in casa, eccetto per i casi di emergenza o di necessità e per chi deve lavorare, lontani da qualsiasi contatto fisico con amici e parenti. Nonostante tutto la musica si è dimostrata certamente una buona cura per sdrammatizzare questo momento.

“RESTIAMO UNITI” –  L’Inno di Mameli dai balconi delle case, Il mio canto libero intonato da tutti i medici e gli infermieri nei vari ospedali d’Italia, Va’ pensiero cantata dai maestri della musica classica in video registrati e condivisi. Musicisti, cantanti, artisti, dj che hanno intrattenuto migliaia di fans con le loro dirette Facebook ed Instagram. Nella sua lunga storia la musica è sempre riuscita ad avvicinare tante persone, qualunque sia il suo genere, ma certamente non è riuscita mai come adesso a tenere unite milioni di persone in un momento in cui nessuno, ma proprio nessuno, può fare a meno di essa. E’ proprio questo quello che dobbiamo fare in questo periodo difficile: sorridere nonostante la lontananza dalle persone care, la noia, la disperazione e la solitudine.

Unione è, dunque, il messaggio che la musica ci manda in questo momento di isolamento, non a caso il programma mandato in onda il 31 marzo è stato intitolato Musica che unisce. Lo show ha visto la partecipazione di importanti personalità del panorama musicale, cinematografico e sportivo, questa volta non da un palco o da un campo sportivo ma dalla propria abitazione, ognuno con l’obiettivo non solo di lanciare un messaggio di unione ma, soprattutto, di sostenere chi è in prima linea per far fronte all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo.

Accompagnati dalla voce narrante di Vincenzo Mollica, tutti i vip, gli attori e i cantanti che vi hanno presso parte – tra cui Alessandra Amoroso, Andrea Bocelli, Riccardo Cocciante, Negramaro, Tiziano Ferro, Paola Cortellesi, Virginia Raffaele, Gigi Proietti, Federica Pellegrini e Valentino Rossi – hanno voluto ricordare come l’unione tra i cittadini, possibile attraverso la musica, sia indispensabile per superare insieme, soprattutto in modo responsabile, la paura che ormai da inizio anno il Covid-19 sta diffondendo sia nel nostro Paese che nel resto del mondo. Particolare è il fatto che il programma è stato mandato in onda senza alcuna interruzione pubblicitaria. 

Della stessa iniziativa si sono resi protagonisti anche gli studenti del liceo musicale Attilio Bertolucci di Parma. Sotto la guida di Carlo Mastropietro, docente di Chitarra e Musica e autore dell’idea, gli alunni hanno realizzato la versione corale di Moon River, canzone di Henry Mancini famosa per essere il brano portante del film Colazione da Tiffany. Come ha dichiarato lo stesso docente: “Ho iniziato a lavorare a Moon River un paio di mesi fa, quando ancora la situazione era normale. Ma con tutte le cose che avevamo da fare a scuola avevo già deciso che avrei provato a realizzare questa canzone con i ragazzi il prossimo anno: non potevo caricarli di un altro impegno”.

L’iniziativa è stata anche una sfida con se stesso, infatti, secondo le parole di Carlo Mastropietro, la sua idea sarebbe stata resa pubblica solo se il lavoro fosse uscito perfettamente e, a quanto pare, i risultati sono stati più che soddisfacenti: “Quando ho pensato di avventurarmi nell’esperimento di costruire un brano di ‘insieme’ a distanza, ho pensato subito a questo progetto, appena accantonato. Ho ridotto un po’ l’organico, mi sono rivolto ad un gruppo di allievi che conoscevo bene per le loro capacità e che avevano già fatto con me varie cose, e soprattutto con grandi doti vocali. Dovevo rinunciare al coro ed avere un piccolo ensemble vocale di solisti. Li ho contattati e ho chiesto se volevano aiutarmi con un patto: ‘Se viene male vorrà dire che vale solo come lezione a distanza, se viene bene la rendiamo pubblica’”.

INSEGNANTI E STUDENTI SUL WEB – E’ vero che la musica è stata una dei principali protagonisti in questo delicato mese di quarantena, ma per molti suonare e cantare non è solo sinonimo di divertimento o, in questo caso, di solidarietà. Ci sono alcuni che della musica ne fanno la loro materia di studio e il Covid-19, come per tutte le scuole, ha portato alla chiusura temporanea anche dei conservatori. Cosa fare dunque per non restare indietro con gli studi?

L’Associazione Filarmonica Bassanese, di Bassano del Grappa, ha deciso di non fermarsi davanti alle restrizioni imposte per rallentare il Coronavirus e, nel rispetto delle norme, hanno lavorato all’idea chiamata #iostoacasa_asuonare, che consente agli allievi di continuare i loro studi grazie all’utilizzo di un dispositivo elettronico. Nonostante, dunque, la lontananza dal proprio maestro lo studente può connettersi, ad un orario stabilito, ed essere seguito costantemente.

Dopo una serie di lezioni virtuali, il produttore musicale e docente della scuola di musica Cristian Longhi (CL7), dello studio CL Music Production, e il videomaker Matteo Pagliarusco, hanno proposto la produzione di un arrangiamento di un brano con lo scopo di diffondere energia e carica positiva in un periodo difficile come questo e, alla fine, il brano su cui è caduta la scelta è stato We are the Champions dei Queen.

Francesco Guarino, cantautore, musicista e maestro di musica, ha dato vita ad un progetto che prevede corsi di chitarra in rete tramite video-chiamate su whatsapp. Non si tratta di suonare insieme ai suoi allievi, ma di mandare loro audio e registrazioni delle basi: “Sto continuando a fare lezione così come fanno i docenti, io però uso semplicemente whatsapp perché la lezione è one to one, un allievo alla volta, e poi è uno strumento immediato, ce l’hanno tutti – ha spiegato il docente – ho escluso momentaneamente i piccolissimi delle scuole elementari, dove lavoro tramite l’associazione Musicaper, quelli che hanno sei o sette anni. Quindi in totale diciamo che ne seguo una trentina; cerco di spalmare le lezioni su tutta la settimana mantenendo gli stessi orari, senza modifiche al calendario”.

Nonostante alcune difficoltà dovute a continui problemi con internet, questo non condiziona affatto l’andamento delle lezioni anche perché, come dice lo stesso docente: “I ragazzi dimostrano grande concentrazione sullo schermo non avendo alcuna distrazione intorno e, ingrandendo i video, riescono ad avere una buona visione sia dei dettagli che della posizione delle dita nel suonare gli accordi. Gli avevo già dato diversi spartiti e quindi i ragazzi hanno una copia cartacea, io li metto in condivisione in pdf e li leggiamo insieme. Rispetto a prima, la differenza è che non posso scrivere la diteggiatura, i suggerimenti sullo spartito, e così devono pensarci loro; sono obbligati a farlo ma è positivo perché li rende più autonomi. Certo, manca la cosa fondamentale: suonare insieme“.

Certamente gli italiani dovranno affrontare altri giorni chiusi in casa ma, come si è ben visto in questo mese, con la musica si può dare un po’ di luce anche in momenti bui come quello che il nostro Paese sta vivendo. Dopotutto, la gente non ha mai potuto vivere senza tecnologia soprattutto adesso che è diventata a dire poco indispensabile.

 

di Mattia Celio

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