Il ritorno del mondiale di ciclismo in Italia: orgoglio romagnolo

IMOLA RITROVA IL MONDIALE DI CICLISMO. MIGLIORABILE IL PALMARES, GARA CHE SI ASPETTA RICCA DI MOMENTI SALIENTI

Il mondiale di ciclismo torna in Italia, precisamente a Imola in Emilia Romagna: ormai ci siamo quasi. Il nostro Paese organizzerà la kermesse per la 12ma volta nella storia, a sette anni di distanza dall’ultima occasione (Toscana 2013). Gli Europei di calcio sono stati posticipati di un anno causa coronavirus. La possibilità di tifare per gli azzurri, ora, la si può ritrovare nelle due ruote e proprio in Italia.

Il percorso sarà impegnativo, ma gli azzurri hanno un cuore enorme. Quando si tratta di una competizione a un livello cosi importante e prestigiosa, il desiderio è quello di vedere gli italiani supportati dal caloroso tifo nostrano.

Nell’edizione a tinte tricolore di Firenze 2013 si impose il portoghese Rui Costi davanti agli spagnoli Purito Rodriguez e Alejandro Valverve, quarto l’italiano Vincenzo Nibali.

La scelta italiana è stata resa pubblica dopo una nota ufficiale l’UCI (Union Cycliste Internationale), che in poco tempo – a causa delle restrizioni dovute al Covid-19 – ha dovuto trovare una nuova sede dopo la rinuncia di Aigle-Martigny (Svizzera). Imola si è aggiudicata la corsa non solo per i servizi e l’ottima struttura logistica garantita dall’autodromo alle squadre, ma anche perché risponde ai requisiti minimi che l’Uci chiede di garantire: ovvero, la similitudine con il circuito elvetico di Aigle Martigny.

Questa non è una prima volta: Imola non è nuova ad ospitare il mondiale di ciclismo. Infatti la città romagnola torna ad essere sede di un mondiale dopo l’edizione del 1968 dove rimase storica la cavalcata trionfale di Vittorio Adorni. Imola, per aggiudicarsi l’edizione 2020 del mondiale, ha superato la concorrenza della località francese di Plance des Belles Filles: un grande motivo di orgoglio per la Nazione e per la Regione Emilia Romagna.

A dimostrarlo è lo stesso presidente di Regione Bonaccini: “E’ una notizia straordinaria per una terra, la nostra, amante delle due ruote e con fortissime tradizioni ciclistiche”. Ricorda poi il presidente: “Non appena si è aperta la possibilità, abbiamo lavorato per poter avere qui un appuntamento così importante, centrando l’obiettivo. Una notizia che rafforza una volta di più il ruolo di primo piano che l’Emilia-Romagna ha costruito in questi anni per la qualità e la quantità degli eventi sportivi di caratura nazionale e internazionale che ospita sul proprio territorio.”

LA NOTIZIA – “L’UCI è lieta di annunciare di aver assegnato ad Imola l’organizzazione dei Campionati del Mondo su strada UCI 2020. La città italiana, e la sua regione Emilia-Romagna, ospiteranno l’evento dal 24 al 27 settembre”.

Non un mondiale come tutti gli altri, però: il programma delle gare per i Mondiali UCI è stato adattato in considerazione dell’attuale situazione sanitaria mondiale dovuto al Covid-19. Quest’anno saranno disputate solo le gare (corsa su strada e cronometro) delle categorie Elite, mentre per Juniores e Under 23 l’appuntamento è rimandato al 2021.

La partenza e l’arrivo delle gare si svolgeranno sul circuito automobilistico di Imola, ma i percorsi indicati dal comitato organizzatore sono stati ideati per avere un carattere estremamente impegnativo.

IL TRACCIATO- Il tracciato, della lunghezza di 28.8 km, sarà percorso 9 volte durante la gara maschile di domenica 27 settembre (259.2 km totali) e 5 dalle donne (144 km) sabato 26. Gli addetti ai lavori hanno escluso un percorso pianeggiante: va infatti sottolineato il dislivello che sarà di 4.959 metri (ripetuto, come detto prima, per ben 9 volte). Capitolo diverso per le donne che avranno ‘solamente’ 2.750 m di dislivello.

Il percorso è stato scelto accuratamente in modo tale da essere paragonabile alla prima proposta francese di Aigle-Martigny. Questa scelta risulterebbe la più adatta per gli scalatori, i quali garantirebbero gare più emozionanti e combattive.

I favoriti per l’impostazione del percorso sono Julian Alaphilippe e i corridori che possiedono caratteristiche simili. Allo stesso tempo anche il nostro Vincenzo Nibali ha una possibilità, così come Fuglsang o Van Aert che potrebbero tentare di aggiudicarsi il mondiale.

 

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Florence 🇮🇹 😍 The last time that Italy hosted the UCI Road World Championships! #Imola2020 🌈 📷 @gettyimages

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IL PROGRAMMA COMPLETO DEL MONDIALE – Da giovedì 24 a domenica 27 settembre, ecco la distribuzione delle giornate. Il mondiale verrà trasmesso il diretta televisiva sui canali Rai ed Eurosport. Allo stesso tempo, si avrà la possibilità di vederlo in streaming su Rai Play ed Eurosport Player.

Giovedì 24 settembre: cronometro individuale Women Elite
Venerdì 25 settembre: cronometro individuale uomini Elite
Sabato 26 settembre: gara su strada Women Elite
Domenica 27 settembre: gara su strada Men Elite

Salvo eventuali comunicazioni che potrebbero uscire a ridosso dell’inizio del mondiale da parte del comune di Imola, i tifosi potranno seguire le gare lungo il percorso, evitando – ovviamente – gli assembramenti e rispettando ogni regolamento imposto ai fini di garantire la sicurezza collettiva.

I PRECEDENTI – Per i più curiosi e appassionati, ecco la lista dei Mondiali di ciclismo andati in scena in Italia. Gli azzurri hanno un palmares da migliorare: solo tre vittorie all’interno dei confini nazionali.

I protagonisti delle storiche imprese sono: Alessandro Ballan a Varese 2008 (resta l’ultima maglia arcobaleno detenuta da un corridore italiano),  Vittorio Adorni nel 1968, proprio a Imola al termine di una leggendaria fuga, Alfedo Binda a Roma nel 1932

Ottantuno sono le edizioni disputate dal mondiale di ciclismo. I nostri atleti hanno conquistato un totale 55 medaglie distribuite 19 ori, 20 medaglie d’argento e 16 di bronzo. Clamorosa fu l’edizione del 1927 quando l’Italia riuscì a realizzare una tripletta. Dopo i trionfi degli anni ’20, i grandi protagonisti italiani della storia del mondiale a due ruote sono corridori del calibro di Nibali, Guerra, Coppi, Baldini, Adorni e Basso.

Ora, tornare a vedere uno sport (che non sia il calcio) dal vivo, in sicurezza e nel rispetto delle regole, è l’occasione più grande per tornare – un po’ di più – alla normalità che tanto manca.

 

di Alessandro Borasio

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