L’editoria cambia: sempre più spazio agli influencer

MOLTI INFLUENCERS OGGI SI SCOPRONO SCRITTORI E I LORO LIBRI CAVALCANO LE CLASSIFICHE. MA CHE RUOLO HA L'EDITORIA IN TUTTO QUESTO?

Dalla pagina Instagram di Tommaso Zorzi

Pochi giorni fa la cantante ed influencer Elettra Lamborghini ha annunciato l’uscita della sua graphic novel Elettra Lamborghini e la Dea del Ritmo, prevista per il 2 novembre che avrebbe ottenuto già un numero di prenotazioni da record. La Lamborghini è solo l’ultima nell’elenco di celebrità che sono entrate nel mondo editoriale, ma possiamo anche citare  l’imprenditrice e make-up artist Clio Zammatteo, la cantante Greta Menchi, lo youtuber Francesco Sole e la star di Riccanza Tommaso Zorzi.

A puntare i riflettori sull’oggi dibattuta questione del rapporto tra editoria e influencers è stata la pubblicazione di Le corna stanno bene su tutto. Ma io stavo meglio senza!, autobiografia dell’instagrammer Giulia De Lellis pubblicato dalla Mondadori nel 2019. Il libro della star del web si configura come strumento di personal branding, motivo per cui la scelta del genere ricade spesso sull’autobiografia. Dalla popolarità dell’autore/trice ricava dunque beneficio anche l’editoria, vittima della crisi che affligge il settore da alcuni anni a questa parte.

Se il personaggio famoso non è in grado di dare forma al suo contenuto non importa: spesso se ne occupa il ghostwriter, un autore professionista che è pagato per scrivere opere da attribuire a un’altra persona. A volte questa figura viene citata apertamente: la De Lellis, ad esempio, ha lavorato a quattro mani con la scrittrice Stella Pulpo. Mentre in altre occasioni ciò non accade. Alcuni, infine, sono effettivamente autori del proprio manoscritto come Tommaso Zorzi, che a ilLibraio.it ha dichiarato che il suo romanzo è tutta farina del suo sacco.

Un fenomeno non poi così recente

Già dalla fine del secolo scorso, l’interesse editoriale si era spostato verso celebrità, sportivi, personaggi televisivi e altri. Chi ammirava questo mondo desiderando di farne parte, era pronto a comprare qualsiasi prodotto che gli suggerisse come entrarci, o che raccontasse retroscena inediti. Oggi, possiamo ancora ritrovare questo sentimento nella maggior parte dei lettori. Essi sono curiosi, vogliono capire come ci sono riusciti gli altri e come possono riuscirci loro. Ed è proprio questo interesse che il mercato editoriale ha individuato in tempo, e sfruttato.

Il professore  Alberto Conforti, docente di Storia del libro, della stampa e delle professioni editoriali all’Università di Parma commenta così questo fenomeno: È un fenomeno da vedere non tanto dal punto di vista autoriale, ma editoriale – il motore di questo tipo di libri è l’editore”. Infatti, è la casa editrice che individua il soggetto che al momento interessa di più il pubblico e che propone un vero e proprio contratto. Come commenta il professore, pochi individui desideravano leggere un libro di Tommaso Zorzi, ma quando questo è diventato realtà, allora in molti, moltissimi, sono corsi a prenderlo.

Professor Alberto Conforti

Ad oggi, entrando in una libreria si trovano diversi libri firmati da personaggi che hanno trovato la fama grazie ai social media: youtuber, tiktokker, influencer e blogger di ogni tipo, che spesso entrano anche nelle classifiche dei libri più venduti. Così, tra gli autori più conosciuti e apprezzati del panorama letterario italiano ed internazionale, capita di trovare nomi di persone che nemmeno sapevamo sapessero scrivere. E in effetti, nella maggior parte dei casi è così. Diventa chiave la figura del ghostwriter.

Il professor Conforti  ci ricorda che non è una figura nuova nell’editoria: difatti, è pratica comune che una casa editrice abbia un suo pool di ghostwriters specializzati chi nei libri di moda, chi nelle biografie, chi in altro. A volte il loro lavoro viene riconosciuto, altre no. Si tratta di una scelta dell’editore. E’ doveroso capire quanto questi prodotti siano studiati in ogni dettaglio non da chi firma il libro, ma da chi l’ha cercato e richiesto. Ad esempio, i celebri libri di barzellette di Totti sono un prodotto ideato e prodotto in casa editrice: il calciatore non è un comico, non aveva in repertorio delle barzellette che andavano semplicemente ‘scritte meglio’.

Editori e influencer: una strategia di marketing

I libri degli influencer si rivolgono ad una fascia d’età piuttosto precisa: gli adolescenti. Essi compongono per la maggiore il pubblico dei social, ed è guardando a loro che gli editori scelgono i prossimi autori. Verrebbe da pensare che questi libri stiano sostituendo altri libri che gli adolescenti potrebbero leggere, come i classici o il genere fantasy (pensiamo a Harry Potter). Eppure, il professor Conforti riflette su una questione importante: “Il fenomeno che sta venendo avanti negli ultimi anni è che la letteratura per bambini funziona ancora molto, ma è seguita da una frattura: mentre i bambini leggono con interesse e passione, di colpo, da ragazzi, smettono di farlo. I nuovi media diventano il loro sostituto, ed in quella nicchia che si è trovato un buco. Le case editrici offrono a quella fascia d’età un’appendice della rete“.  Difatti, l’adolescenza, statisticamente parlando, è il momento in cui i lettori forti diventano più deboli, e più in generale il numero dei lettori cala drasticamente.

Questo fenomeno editoriale ha però permesso il reinserimento dei lettori/adolescenti nel mercato. I giovani che prima avevano smesso di leggere si ritrovano a comprare il libro del loro influencer o youtuber preferito. Certo, il libro di una Elettra Lamborghini non è Il giovane Holden di Salinger, ma nemmeno vuole porsi come tale.Il mercato in cui determinati libri si inseriscono e l’obiettivo che hanno non è infatti quello di essere ricordati, di vincere il premio Strega o di essere apprezzati dalla critica. D’altronde, non bisogna pensare che debbano venire pubblicati solo libri ‘degni’. Come ci ricorda il professor Conforti, che ci sia un organo che decide cosa è degno o indegno di essere offerto al pubblico non è sintomo di una società libera. Ci sono paesi e ci sono stati momenti storici in cui l’editoria è stata controllata e libri come quelli di Tommaso Zorzi non sarebbero mai usciti – e non dobbiamo esserne contenti. “Credo che sia sempre un segno positivo, di grande salute e vitalità, il fatto che in un paese si pubblichi di tutto.

Naturalmente bisogna tener conto anche che in Italia l’industria editoriale non è affatto fiorente. Sempre meno  persone decidono di scrivere un libro o di acquistarlo. La scelta delle case editrici di dedicarsi alle celebrità emergenti è dunque una strategia di marketing, proprio perché questi personaggi pubblici contano già su una grandissima community che cederà all’acquisto.

Questa nuova era editoriale è dunque il frutto di un grande cambiamento generazionale, in cui sono pochi quelli che decidono di identificarsi ancora in scrittori come Oriana Fallaci o Pasolini. Ma ciò nonostante la società dovrebbe comunque esortare a non essere mai sazi della lettura e del sapere e quando ciò accade  è già un passo avanti.

 

di Teresa Tonini, Sara Diana, Elisa Pagani

 

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