Oscar Wilde: 120 anni dalla scomparsa del genio irlandese

Ricordo di un Dandy che ha rivoluzionato un secolo

Oscar Wilde

Immagine di Oscar Wilde

Sono le 14 in punto del 30 novembre 1900 quando, in Rue des Beaux-Arts 13, Oscar Wilde si spegne dopo una vita vissuta dall’alba al tramonto. Lo scrittore irlandese muore a 46 anni a Parigi, nella culla di quella poesia che ha sempre inseguito. La sua eredità? Un nuovo modo di intendere l’arte che dà vita, da lì a poco, a un modo d’essere che esplode in tutta la vecchia Europa: il Dandy.

Scrittore, drammaturgo, poeta, con la sua penna tagliente denuncia la società in cui vive in maniera comica e satirica, senza però mai perdere il vigore del racconto. Rivoluzionario e precursore, getta le basi di quel Novecento che però non gli è concesso vivere: infatti pur dando grande influsso alla corrente esteta, non ne vedrà l’ascesa. Continuamente assillato dalle malattie e dalle malelingue, vive la sua esistenza sempre nell’occhio del ciclone.

Ricorrono quindi in questo Novembre i 120 anni dalla scomparsa di uno dei più grandi esponenti dell’estetismo, una delle menti che ha contribuito a forgiare un intero secolo. “Ho scritto quando non conoscevo la vita. Ora che so il senso della vita, non ho più niente da scrivere. La vita non può essere scritta: la vita può essere soltanto vissuta“.

Tell me Wilde 

Nasce il 16 ottobre 1854 al 21 di Westland Row (Dublino). La madre gli dà nome Oscar che secondo la mitologia irlandese è il nome del figlio di Oisin nato nella terra dell’eterna giovinezza. Da ciò l’augurio di rimanere sempre giovane. Questa ossessione della giovinezza gli fa compagnia per tutta la vita, tanto da inserire questa tematica anche nel suo più grande capolavoro: The Picture of Dorian Gray.

La madre Jane Francesca Elgée, poetessa, e il padre William Wilde, un medico molto chiacchierato, permettono un’altolocata educazione al figlio. Grazie a questo frequenta il prestigioso Trinity College a Dublino, dove implementa i suoi studi sui lirici greci. Già in questa fase fa sfoggio della sua eccentricità, manifestata sia con un vestiario ricercato sia con argomenti di conversazione fuori dal comune.

Dal profilo Facebook di Dorian Gray 

Dal 1874 studia all’Università di Oxford, dove vince il premio Newdigate grazie alla poesia Ravenna e dopo l’incontro con Walter Pater, critico letterario inglese, si convince che il vero valore dell’arte non ha un fine didattico o morale. Decide quindi di abbracciare la corrente dell’estetismo facendo diventare la sua stessa vita un’opera d’arte. Finita l’università nel 1878 studia archeologia e cerca una borsa di studio, ma non riesce a trovare sostentamenti economici.

Giramondo per vocazione e per condanna

È il 1879 e Wilde deicide di vendere le case ereditate dal padre, morto 3 anni prima. Acquista una casa a Londra sulle rive del Tamigi e prova a emulare un altro gigante della storia anglosassone, Shakespeare, sperando di riuscire a far fortuna come lui grazie al trasferimento nella capitale. Ispirato dall’atmosfera romantica che solo il Tamigi può dare, nel suo primo anno a Londra tiene un rubrica per il Pall Mall Gazette nella quale recensisce libri di poesie.

Nel 1881 scrive Poems, una raccolta di poesie inedite, che non ha successo in Inghilterra, ma che non sfugge agli occhi di un impresario teatrale statunitense, Richard D’Oyly Carte, che gli propone un ciclo di conferenze negli USA su preraffaeliti ed esteti.

Dal profilo Facebook di Dorian Gray

Dopo l’avventura Oltreoceano, Wilde soggiorna, per la prima volta, in Francia dove trova ospitalità da Robert Harborought Sherard, scrittore e giornalista inglese. Molti i pettegolezzi che insinuano che tra i due c’è molto di più di una semplice amicizia.

Tornato a Londra nel maggio del 1881 decide di sposarsi per scappare dai pettegolezzi dei suoi concittadini moralisti e magari riuscire a sistemare i debiti che una vita sfarzosa come la sua gli ha procurato. Qualche mese dopo conosce Constance Lloyd, figlia di amici della madre, che lo sorprende per la sua profonda cultura. La ragazza, infatti, gli legge Dante in italiano e questo conquista definitivamente il cuore di Oscar Wilde. Nel 1884 convolano a nozze e avranno due figli: Cyril e Vyvyan.

In seguito a un periodo condito tra scrittura e chiacchierate relazioni con giovani ragazzi londinesi, nel 1891 ritorna a Parigi dove, tra gli altri, incontra Mallarmè, drammaturgo francese dal quale rimane positivamente colpito. Alla fine di quello stesso anno ritorna a Londra e incontra Alfred Douglas, ragazzo con cui ha una relazione che gli causa non pochi problemi.

Un mondo di scritti e opere teatrali

Forte di questa concezione di arte fine a se stessa, Oscar Wilde mette la penna al servizio di questa filosofia e da ciò nascono i suoi capolavori più grandi. The Picture of Dorian Gray (1890), manifesto dell’estetismo inglese in cui Wilde espone le sue teorie estetiche, The Canterville Ghost(1887), parodia del gusto letterario dell’epoca e The Happy Prince and The Other Tales (1888), racconti per bambini scritti per i figli sono solo alcuni dei suoi successi.

Una menzione speciale merita il successo ottenuto da Il ritratto di Doryan Gray: pubblicato nel 1890 racconta la storia di Dorian Gray, un giovane benestante che, dopo essersi fatto ritrarre, esprime il desiderio che i segni della vecchiaia si mostrino sul quadro e non su di lui. Dopo che la compagna, Sybil Vane, si toglie la vita a causa della sofferenza del cambiamento di vita del protagonista, Gray uccide un amico al quale aveva mostrato l’orrore del quadro. Così Dorian trafigge il dipinto con un coltello, causando anche la sua stessa morte: il quadro riprende le sue fattezze e Gray assume i tratti consumati dalla sua vita.

Dal profilo Facebook di Dorian Gray

Il romanzo è denso di significato e oltre ad essere un’autobiografia di Oscar Wilde, nasconde una critica alla società vittoriana che cela una coscienza malvagia sotto un’apparente bellezza. L’opera ha un successo planetario e viene tuttora riportata sul grande schermo e in teatro. Tanti i registi che si sono cimentati nella rappresentazione filmica de Il ritratto di Dorian Gray: tra i molti Oliver Parker nel 2009 , gira Dorian Gray con Ben Barnes nel ruolo di Dorian e Colin Firth in quello di Lord Henry.

Il successo maggiore però lo scrittore irlandese lo ottiene con le molte opere teatrali. Tra le tante: Salomè (1892) rivisitazione Wildiana della celebre tragedia, le commedie Lady Wintermere’s Fan (1893), commedia che si svolge in 24 ore, A Woman of No Importance (1893) che narra la storia di un figlio illegittimo diviso tra madre e padre e An Ideal Husband del 1895, commedia piena di situazioni umoristiche e paradossali.

Profilo Facebook di The importance of being Ernest 

Fortunatissimo il suo The Importance of Being Earnest del 1895, storia di due giovani dell’alta società londinese – Algernon Moncrieff e John (Jack) Worrhing – che fingono entrambi di condurre una doppia vita. Algernon finge di avere un amico malato a cui fa visita quando deve evitare situazioni indesiderate; Jack finge di avere un fratello scapestrato chiamato Ernest, nome che usa quando si trova a Londra.

I due giovani si innamorano di due ragazze, le quali vogliono entrambe un marito di nome Ernesto.Dopo aver attraversato situazioni comiche e paradossali, Jack e Algernon scoprono di essere fratelli e sposano ognuno la propria amata.

Questa commedia teatrale debutta il 1895 ed è un grande successo sin da subito. L’opera è una satira sull’ipocrisia e del moralismo della società in epoca vittoriana che vive di apparenze. Quest’opera ha tutt’ora grande celebrità, infatti viene inscenata in tanti teatri europei. Da qualche anno i registi Ferdinando Bruni e Francesco Frongia riempiono i teatri italiani con un loro adattamento della commedia Wildiana.

Arte per arte: tra amori e vizi fino alla fine

Nel 1895, a causa dell’invaghimento verso il giovane Lord Alfred Douglas, scatena scandalo nella società londinese e il Marchese di Queensberry, padre del ragazzo, lo cita in tribunale con l’accusa di sodomia. La condanna e a due anni di carcere e lavori forzati che inficiano sulla già malandata salute dello scrittore. In prigione scrive The Ballad of Reading Gaol (1897) , in cui racconta la prigionia e il De Profundis, una lettera autobiografica al suo amato, pubblicata postuma nel 1905.

Dal profilo Facebook di Dorian Gray

La società spesso perdona il criminale ma non perdona mai il sognatore”, così dice Oscar Wilde appena uscito dal carcere. Amori impossibili i suoi, dai quali si è lasciato sempre trascinare, assecondando quella pura carnalità che lo porta piano piano a consumarsi dentro.

Mille le stravaganze che lasciano intuire il genio dell’irlandese: una tra tutte il rifiuto di farsi immortalare in studio, cosa che costringe la matita straordinaria di Toulouse-Lautrec, amico di Oscar Wilde, a tratteggiarne un ritratto fatto a memoria.

Nonostante le malattie che soventi gli attentano alla salute, il poeta continua a bere assenzio e alcolici vari. Un continuo sfidare la vita, un’esasperazione del concetto di arte per l’arte che lo relega ad un’esistenza tossica tra i vizi che lo consumano.

Una fine nella terra dei poeti

La severa etichetta vittoriana lo condanna a vivere i suoi ultimi anni nella patria dei poeti maledetti. Tra i tanti vi incontra Èmile Zola, col quale ha un controverso rapporto di disaccorto e rispetto.

Qui nella terra che fu di Enrico IV, alla fine della sua vita, si avvicina alla fede cattolica, da cui il padre lo allontana in gioventù. Questo lo porta a rammaricarsi di quel comportamento così nocivo che caratterizza tutta la sua esistenza.

Questi 120 anni sono pieni di influenze letterarie ed ideologiche che Oscar Wilde lascia alle generazioni successive. Probabilmente non compreso completamente da quella Londra vittoriana in cui vive, imprime un’orma enorme nella cultura artistica britannica e internazionale. Le sue opere continuano a essere lette, studiate e interpretate così come le rappresentazioni teatrali e filmiche che continuano ad essere di grande ispirazione per molti.

 

di Omar Zamboli

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