Lockdown ed emergenza: ecco come i giovani affrontano l’amore online

Tinder e molto altro, in tempo di pandemia la ricerca dell'amore passa attraverso le Dating App

L'amore ai tempi di Tinder-2

Durante il periodo di lockdown dovuto all’emergenza sanitaria da SARS-CoV-2, sono state molte le coppie e, soprattutto, i single ad aver sofferto la mancanza di quella dimensione corporea che aveva caratterizzato, fino a quel momento, la loro vita sentimentale. Oggi in molti si sono dovuti  confrontare con un tipo di amore differente, molto simile a quello che, nel XV secolo, era già sulla bocca del filosofo medìceo Marsilio Ficino.

Il noto pensatore sosteneva che l’amore dovesse rivolgersi all’intelligenza e alla bellezza del carattere di una persona mettendo, quindi, la dimensione corporale in secondo piano. E se Marsilio avesse vissuto una pandemia, come avrebbe permesso il fiorire di nuovi amori? Forse avrebbe utilizzato dei volatili, più precisamente dei piccioni, al fine di permettere una comunicazione, più o meno istantanea, fra due innamorati. Fortunatamente il progresso tecnologico e la globalizzazione hanno permesso, in tempi recenti, di comunicare e di conoscere nuove persone tramite applicazioni apposite che se usate al meglio e, soprattutto, dopo aver fatto un bel soggiorno a Lourdes, hanno dato la possibilità ai molti di trovare qualcuno di speciale. Per addentrarci nel meraviglioso mondo delle Dating App, abbiamo intervistato 7 giovani studenti alle prese con la ricerca dell’amore online: ecco cosa ci hanno raccontato.

Amore, questione di definizioni

Partiamo con un po’ di lessico: “amóre s. m. [lat. amorōris, affine ad amare]. – 1. Sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia 2. a. Sentimento che attrae e unisce due persone”.

Cara Treccani, nonostante tu sia stata la salvezza dei molti durante sessioni di studio e stesure rimarchevoli, non sei per nulla attuale! Ai tempi della pandemia, come ben sappiamo, non si possono adoperare termini che, seppur lontanamente, rimandino alla dimensione corporea della sfera affettiva. L’amore oggi, almeno per chi rispetta le regole, sembra essere stato privato della sua componente fisica, in favore di un approccio più vicino alla dimensione spirituale e, quindi, platonico. Ognuno ovviamente vive questo momento così particolare a modo proprio, secondo un’idea di amore che può declinarsi in modi tra loro anche molto differenti. Elisa, Marco, Davide, Sara, Alessandro, Francesca e Viola (nomi di fantasia ndr), ci raccontano la loro personale esperienza.

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Tinder, i nuovi incontri passano attraverso i match

Parlando di App di Incontri è praticamente impossibile non pensare a Tinder. Lanciata nel 2012, l’app conta oggi nel mondo oltre 50 milioni di utenti, di cui 705 mila solo in Italia. La sua particolarità? Attraverso il sistema dei ‘match’ (abbinamenti), permette di chattare solamente con persone che hanno già espresso un interesse nei nostri confronti tramite un apposito pulsante. Una delle nostre intervistate, che chiameremo Elisa, confessa: “Ho scaricato questa applicazione per puro intrattenimento; il periodo di quarantena vissuto ha privato le persone dei rapporti umani esistenti al di fuori dell’ambiente familiare, ci ha privato della possibilità di vedere amici, persone fisicamente lontane e di non poter conoscere nuove persone”. Naturalmente l’App esisteva già da prima della pandemia e fare match divertiva milioni di utenti già prima dello scorso marzo: Ne avevo sentito semplicemente parlare qualche anno fa – racconta Marco – Una volta tornato single ho voluto fare un tentativo. Da veterano di App per incontri, ho notato un incremento notevole degli iscritti a Tinder nel periodo Covid con un conseguente accrescimento delle probabilità di trovare qualcuno affine”.

Ma cosa spinge realmente una persona ad iscriversi ad un sito del genere? I motivi sono tra i più disparati, come ci suggerisce Davide: “I vantaggi di questa piattaforma sono quelli di poterti dare la possibilità di conoscere tante persone nuove e magari con le tue stesse volontà; c’è una pre-selezione ‘all’ingresso’, le persone che si iscrivono su questa piattaforma oltre a voler cercare un partner, cercano anche un modo per svagarsi e magari qualcuno con cui parlare; persone che magari non incontri facilmente nella vita reale poiché non interessate a fare nuove conoscenze o solamente a divertirsi”.

C’è poi chi ha fatto dei viaggi lunghissimi in questi mesi pur senza spostarsi dalla comodità del divano. Questo è il caso di Sara, che ci fa scoprire modo originale di utillizare Tinder: “I vantaggi dell’applicazione sono molti: durante il periodo di lockdown, frangente di tempo in cui la mobilità fisica si era annullata, all’interno dell’app si poteva impostare la località in cui voler interagire e, virtualmente, sono riuscita a viaggiare in tutto il mondo. Ad esempio impostando come località New York, ho parlato con tante persone americane le quali mi hanno aiutato migliorare il mio inglese e a seguire avvenimenti significativi, come il Black Lives Matter, da una prospettiva più ravvicinata”.

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I siti di incontri funzionano davvero?

Trovare l’amore su Tinder è un’utopia? A questa domanda sono state molte le persone che hanno risposto con un altisonante: “mai dire mai!” perché si sa, le vie dell’amore sono infinite.

I pareri sono tuttavia molto contrastanti. Giulia, ad esempio, racconta: “Ho trovato delle persone compatibili col mio carattere che, però, non sono riuscita ad apprezzare fino in fondo; era come se mancasse quel qualcosa che non so bene se potesse essere la componente fisica, ma era come se la conversazione non riuscisse ad andare avanti senza un continuo interesse da parte di una delle due”.

Sembrerebbe inoltre che in Italia Tinder non renda quanto all’estero, almeno secondo Marco: Sono andato ‘fino in fondo’, ma ogni volta per riuscirci ci è voluta una certa dose di impegno, dedizione e costanza, almeno in Italia. Provando all’estero mi è sembrato tutto più semplice, ma dopotutto entrano in gioco fattori molto diversi”. C’è anche chi resta profondamente deluso dall’App, come Giulia, che ci rivela con grande sincerità di averla eliminata: “Ormai l’ho disinstallata perché non mi piaceva come tipo di approccio, mi sembrava una cosa forzata e non vera; ovviamente è una cosa soggettiva.” 

Tra le tante possibilità è bene ricordare, tuttavia, che non esiste solo Tinder: la richiesta da parte degli utenti è alta e sempre più siti di incontri vengono creati. Dal 22 ottobre persino Zuckerberg e il suo Team hanno lanciato una nuova estensione di Facebook: Dating. L’applicazione, molto simile a Tinder nel complesso, presenta una  novità. Si possono infatti indicare suggerimenti riguardo ai propri interessi che, potenzialmente, potrebbero aumentare i match con altri utenti. Naturalmente, come ormai è solito per il team con base operativa alla Silicon Valley, il progetto sta avendo un enorme successo, almeno in questa prima fase, come ci racconta Viola: “Facebook mi ha avvertito dell’aggiornamento e ho deciso di provarlo. Mi ha incuriosito perché c’è una scrematura iniziale con la descrizione delle persone. Si capisce un po’ già se ci potrebbero essere argomenti comuni”.

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Nessuno escluso: App LGBT+

Per non scontentare nessuno, anche la LGBT+ community può contare su siti di incontri dedicati, tra i più noti  Wapa e Grindr. Quest’ultimo è ancora una volta un social network basato sulla geolocalizzazione, ma a differenza di Tinder non è necessario ottenere match per parlare con gli altri utenti. Una testimonianza ci è fornita da Alessandro: “Ho scaricato Grindr principalmente per conoscere qualcuno con cui parlare, non parto mai con l’idea di trovare un partner. Sono riuscito a trovare diverse persone compatibili con me, ho parlato con molte persone perché, come ho detto prima, non cercavo un partner ma solo qualcuno di simpatico con cui conversare”.

Anche in questa applicazione ritroviamo vantaggi e svantaggi che Alessandro ci fa notare con amarezza: “Ci sono moltissimi vantaggi e svantaggi su questo tipo di piattaforme, c’è la possibilità di conoscere una persona con una prospettiva diversa. Io sono molto timido ed è sicuramente più facile per me iniziare una conversazione con qualcuno su questo tipo di applicazioni, ma c’è il rischio di incontrare qualcuno che non è come lo si aspettava; in questo tipo di piattaforme è molto facile fingersi qualcun altro o trovare persone che pensano soltanto ad avere un rapporto sessuale invece di instaurare una qualsiasi relazione. Non c’è niente di sbagliato in ciò, attenzione, ma spesso sono stato contattato solo per quello da diverse persone e, ad un certo punto, è diventato fastidioso anche solo usare l’applicazione”. Essendo piattaforme estese a tutto il mondo, le finalità dell’utilizzo dell’applicazione sono centinaia; la fiducia non è un fattore scontato e a cui si deve prestare grande attenzione perché, come già detto, i furti di identità sono sempre dietro l’angolo.

Avvicinandoci invece al lato femminile, rappresentato da Wapa, Francesca afferma di aver utilizzato l’applicazione per cercare persone col suo stesso orientamento sessuale trasformando, quindi, l’applicazione in uno strumento di rivoluzione e progresso mentale: “Volevo conoscere delle persone col mio stesso orientamento sessuale perché penso sia difficile capire se a una ragazza, oltre ai maschi, piacciano anche le femmine per via dei tabù ancora esistenti”. 

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Amore, Covid e Psicologia

Come si è visto, le App di Incontri, pur continuando a suscitare alcune perplessità, possono fornire in certi casi un valido aiuto in questa particolare situazione di pandemia. Resta però vero che la situazione che stiamo vivendo non è per nulla facile, tanto da arrivare ad incidere sulla salute mentale delle persone. Molti hanno persino paragonato l’amore ai tempi del Covid-19 con l’amore ai tempi della guerra, un paragone forse azzardato, ma che presenta un fondo di verità.

La società formata dai giovani ragazzi di oggi è spesso mossa da sentimenti ricercati nel vuoto lasciato dalla scomparsa di alcuni valori che vigevano nella morale di qualche decennio fa. Bloccati dal lockdown o dalle trincee, la storia umana è ciclica e ogni generazione si aggrappa ad ogni opportunità a disposizione per poter ritrovare la felicità prodigata dall’amore raccontato nelle favole o nei romanzi.  Nonostante la distanza che separa gli innamorati nel 2020 non sia comparabile a quella affrontata nella prima metà del Novecento o, più recentemente, durante la guerra oltreoceano e in Vietnam a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, molti studiosi sono stati chiamati a fronteggiare le ripercussioni psicologiche causate dall’epidemia.

Si può evincere quanto internet e, soprattutto, i social network abbiano dotato le giovani coppie d’oggi di uno strumento di cui erano sprovviste le generazioni precedenti: la comunicazione mass mediale che, seppur valida alleata di quella società liquida in cui rischiamo di annegare, permette di abbattere qualsiasi tipo di barriera mediante applicazioni che garantiscono il conseguimento di tale obiettivo. E tu? Sei già iscritto a Tinder?

 

di Maddalena Temperini, Carmen Stagnitti e Antonio De Vivo.

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