Il ritorno alla natura post lock down: alla riscoperta dei Parchi emiliani

INTERVISTA A UN RESPONSABILE DEI PARCHI DEL DUCATO PER CAPIRE SE L'USO SMODATO DI TECNOLOGIA CI HA FATTI TORNARE AD APPREZZARE LA NATURA

Dal profilo Facebook dei Parchi del Ducato, foto di Andrea Lazzarelli

Il lock down nazionale primaverile ha stravolto le vite di tutti, obbligando la popolazione a rinchiudersi in casa, facendo largo uso della tecnologia. Smart working, didattica a distanza, video chiamate e acquisti online sono diventati la normalità, rendendo ogni aspetto del vivere quotidiano – dal lavoro alle relazioni – esclusivamente digitale. La parziale riapertura di Maggio ha dato respiro a milioni di italiani, molti dei quali hanno deciso di lasciarsi alle spalle tecnologia e iper-connessione per passare del tempo in mezzo alla natura.

Nonostante questa rinata volontà di immergersi nel verde, ancora molti cittadini ignorano l’esistenza delle tante opportunità offerte dalla Regione Emilia-Romagna per godere di riserve naturali e aree protette, spesso lamentando l’assenza di servizi utili per raggiungere i parchi o per passare un pomeriggio in totale sicurezza. Per capire davvero come il lock down abbia influito sulla volontà dei cittadini di passare tempo in mezzo alla natura e fare il punto della situazione sulle aree naturali della zona di Parma è stato intervistato il Dottor Marco Rossi. Egli è responsabile, tra le altre cose, dell’area di sviluppo sostenibile, cultura, turismo e di comunicazione e marketing territoriale dei Parchi del Ducato, l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità dell’ Emilia Occidentale.

Il ritorno alla natura

La Regione è ricca di opportunità per chi vuole passare del tempo nella natura. Diverse istituzioni, come i Parchi regionali o quelli nazionali, offrono da anni i propri servizi per rendere le esperienze della comunità ancora più coinvolgenti. Purtroppo, però, come sottolinea anche il Dottor Rossi, la maggior parte dei cittadini ignora totalmente l’esistenza di questi enti.

“Siamo coscienti del fatto che la stragrande maggioranza delle persone non sia a conoscenza dell’esistenza dei Parchi, anche se onestamente non ne capiamo il motivo. Stiamo investendo molto sulla comunicazione, abbiamo siti web e profili social sempre attivi”.

Nonostante questo, pare che la consapevolezza dei cittadini riguardo le opportunità del territorio sia aumentata durante il lock down, infatti il Dottor Rossi rivela che quest’anno è stato uno dei migliori sotto l’aspetto delle escursioni guidate. “Credo decisamente che il lock down abbia invogliato molti a fuggire dalla tecnologia e immergersi nella natura. Appena si è potuto le persone si sono riversate in massa nei nostri parchi, non solo in autonomia, facendo passeggiate o trekking, ma usufruendo anche delle nostre escursioni guidate. Sotto questo punto di vista è stato l’anno migliore per noi, si è notata una grande ripresa per il settore, con tutte le escursioni guidate della stagione prenotate con largo anticipo”.

Dal profilo Facebook dei Parchi del Ducato, foto di Andrea Salvini

La fruibilità dei Parchi

Molti cittadini lamentano l’assenza di servizi interni ai parchi e di offerte formative nelle scuole, oltre che la difficile fruibilità delle zone protette per chi non ha un’automobile. “Capiamo che raggiungere i sentieri senza utilizzare l’auto sia difficile, ma i nostri Parchi sono a pochi chilometri dalla città ed esistono autobus che, se non portano dentro ai parchi, portano molto vicino. L’offerta dei trasporti pubblici è indipendente da noi, dunque mi pare sensato che l’azienda che si occupa di organizzare le corse degli autobus e delle corriere valorizzi le tratte che hanno grande utenza. L’unica soluzione possibile sarebbe quella di allungare i sentieri facendoli partire direttamente dalle fermate dei mezzi pubblici“.

Dal profilo Facebook dei Parchi del Ducato, foto di Marco Rossi

Per quanto riguarda l’offerta di servizi, il Dottor Rossi ha sottolineato l’impegno che l’Ente di gestione dei Parchi ha profuso in attività di formazione sul territorio. “Proponiamo da sempre collaborazioni con le scuole di ogni ordine e grado per fare lezioni in aula e proseguire con gite guidate nei Parchi. L’educazione ambientale è un aspetto fondamentale per noi e lo dimostrano anche la moltitudine di famiglie con bambini piccoli che quest’anno, nonostante la scomodità aggiuntiva dei dispositivi di protezione a causa del Covid, hanno preso parte alle nostre escursioni guidate“.

L’Ente, oltre a proporre esperienze per i più piccoli, è anche partner istituzionale dell’Università di Parma, i cui studenti ogni anno possono sfruttare l’occasione di svolgere attività di tirocinio e di preparazione della tesi all’interno delle aree protette.

La condizione dei Parchi durante il lock down

L’assenza di attività umane nelle zone naturali ha lasciato un po’ di spazio in più ai suoi legittimi proprietari, gli animali, ma questo non ha cambiato le loro abitudini. “Noi sbagliamo sempre, perché pensiamo alla natura secondo i nostri tempi, ma dobbiamo pensare alla natura secondo i tempi della natura, che sono molto più lenti e dilatati dei nostri. Gli animali non hanno avuto abbastanza tempo a disposizione per cambiare le proprie abitudini, soprattutto perché sono abituati alla presenza umana e i Parchi sono nella maggior parte inseriti in contesti cittadini. Un aspetto positivo è sicuramente stato quello relativo agli animali investiti nelle strade, molti meno quest’anno grazie al minor traffico“.

Per un settore che gode di poca risonanza, si teme che il lock down possa aver dato un colpo di grazia ai bilanci, ma non è stato così. “Il bilancio dell’ente non ha subito grandi variazioni; sono venute a mancare una serie di entrate variabili che solitamente ci aiutano, come i pacchetti di offerte per le scuole con le lezioni in aula e le gite che quest’anno sono stati ovviamente assenti, ma il danno è stato più per i singoli operatori che svolgevano queste attività che per l’Ente nel suo complesso. Tutto il calendario di escursioni guidate – da Marzo a Maggio – è stato annullato, ma la maggior parte delle nostre entrate deriva da finanziamenti regionali e nazionali che non sono venuti a mancare”.

Nei mesi di lock down gli operatori dei Parchi non sono però rimasti inerti, ma hanno proposto sui profili social dell’Ente piccoli servizi gratuiti, come ad esempio post contenenti ‘pillole’ di educazione ambientale e incentrati sul mondo della natura.

Dal profilo Facebook dei Parchi del Ducato, foto di Antonio Arnanno

L’impegno nel volontariato

In conclusione il Dottor Rossi ha sottolineato la forte volontà dell’Ente di andare incontro alle esigenze e ai desideri dei cittadini, mettendo a disposizione diverse attività adatte a tutti per passare del tempo nei nostri grandi spazi verdi. L’iniziativa più recente è stata l’istituzione dell’Albo Amici dei Parchi del Ducato, che racchiude tutti i cittadini, maggiorenni o minorenni, che intendono supportare la tutela ambientale concretamente attraverso azioni di volontariato.

Le attività che è possibile svolgere sono molteplici e variano da servizi di accoglienza in punti informazioni o centri visita, per arrivare ad attività di ricerca, monitoraggio e studio in ambito naturalistico e ambientale, come il censimento e il monitoraggio sul campo di flora e fauna oppure la collaborazione in attività di monitoraggio di specie animali.

 

di Alex Iuliani

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*