Il 2020 ci insegna che dobbiamo sostenere il Made in Italy

Dal sindaco di Bedonia alla Ferrero. Tutte le iniziative del 2020 per promuovere l'handmade italiano

La crisi del Covid-19 ha colpito fortemente l’economia italiana. La prima ondata ha reso necessaria l’imposizione di un lockdown nazionale con la conseguente chiusura della maggior parte delle attività produttive. Adesso, nuovi lockdown rischiano di compromettere ulteriormente l’economia del paese.

Per questo, oggi più che mai è importante valorizzare il Made in Italy, acquistando i prodotti e le risorse frutto dell’attività imprenditoriale del nostro Paese. Come? Rinunciando, ad esempio, alla comodità di vetrine come Amazon, Zalando e Privalia.

L’appello del sindaco di Bedonia

Gianpaolo Serpagli, sindaco di un paesino dell’Alta Val Taro in provincia di Parma,  nelle ultime settimane ha fatto parlare di sé. Il sindaco, ha infatti ‘sfidato’ Amazon dopo che a settembre 2020 aveva lanciato per il secondo anno l’iniziativa ‘Un clic per la Scuola’. Si tratta di un progetto nato per sostenere gli istituti scolastici italiani che permette infatti di devolvere una percentuale sul proprio acquisto ad una scuola di propria scelta.

Un’iniziativa che Serpagli non ha gradito e a cui ha risposto scrivendo agli alunni di Bedonia: “Vivere qui è un privilegio. Siamo sicuramente più fortunati e protetti dalla nostra stupenda vallata rispetto a tantissimi altri luoghi. Cosa sarebbe però Bedonia senza il suo centro storico vivo con i suoi negozi e le sue attività?”.

Il sindaco ha scelto, quindi, di rivolgersi “ai suoi piccoli concittadini” perché sono il futuro, la forza di Bedonia, la speranza che gli fa dire che vale ancora la pena amministrare la loro comunità.  Mi sono quindi sentito di rivolgermi a voi, piccoli bedoniesi, per non farvi trascurare i nostri negozi di vicinato, forza vitale della nostra comunità”.

I social per il Made in italy

Dalla pagina IG @estetistacinica

Sui social alcuni influencer si sono espressi in merito al tema ‘Made in Italy’. Una fra tanti è stata Cristina Fogazzi, su instagram @estetistacinica: volto televisivo, imprenditrice ed estetista bresciana. Questa estate la Cinica e lo scrittore e influencer Paolo Stella sono stati in viaggio per promuovere i loro libri, rispettivamente Guida cinica alla cellulite e Per caso (tanto il caso non esiste), e il turismo in Italia. Un un megatour a tappe, tra i borghi Bandiera Arancione: piccoli paesini dell’entroterra, che si distinguono per la loro bellezza, unicità, ospitalità autentica e per questo premiati dal Touring Club Italiano.

L’idea è stata promossa dalla Fogazzi, dopo il primo difficilissimo lockdown di marzo, per valorizzare i borghi tutelati dalla storica no profit del turismo sostenibile in Italia. “Abbiamo voluto fare un nuovo viaggio insieme per dare il nostro contributo per il rilancio del turismo in Italia” commenta l’estetista cinica sui social che ha sfruttato il proprio seguito su Instagram (oltre 750 mila followers) come un’occasione  per sostenere il settore turistico italiano, che quest’anno ha sofferto molto.

Io scelgo Made in Italy: l’iniziativa

Ricominciamo dalla bellezza. È l’invito del portale Italia su misurauna vetrina digitale per il patrimonio artistico e culturale italiano, che nel mese di maggio ha lanciato un’iniziativa a sostegno dell’alto artigianato italiano.

“Italia su misura è un meraviglioso viaggio per scoprire il meglio dell’artigianato italiano attraverso 100 selezionatissimi indirizzi che rappresentano il fiore all’occhiello della maestria italiana”, racconta sul suo sito la Fondazione Cologni, cofondatrice del progetto.

Partecipare è molto semplice: basta condividere i contenuti della campagna, con l’hashtag #ioscelgomadeinitaly sui propri canali social. Attraverso ciò è possibile scoprire i ritratti degli artigiani italiani: passando dall’atelier milanese di Marta Ferri con le sue creazioni moda, a Nicolò Morales che modella coloratissime sculture ceramiche tipiche di Caltagirone e, ancora poi, la coppia di mosaicisti di Udine. Gli artigiani sono i custodi del ‘saper fare’- sempre più raro e prezioso – e ambasciatori dell’handmade italiano.

L’artigianalità contribuisce alla creazione della bellezza tanto quanto il genio. Ma fa molto meno rumore e rischia di passare inosservata”, sottolinea Franco Cologni Presidente della Fondazione.

Un bicchiere di vino Made in Italy al giorno toglie il medico di torno

“L’UE negli anni ha tratto grandi vantaggi dagli sforzi e dai sacrifici dei viticoltori italiani. Serve un gesto concreto per aiutare e sostenere i produttori di vino italiani, e quale miglior gesto se non consumare un bicchiere di vino Made in Italy al giorno?” È il commento dell’Eurodeputato Angelo Ciocca durante l’intervento in commissione Agricoltura, nel tentativo di portare sul tavolo la valorizzazione della qualità italiana.

In realtà, però, nel 2020 sono state diverse le iniziative a favore del Made in Italy.

La Ferrero, ad esempio, ha attivato la campagna Ti amo Italia: 30 vasetti limited edition del marchio Nutella che mostrano, tramite l’utilizzo di un QR code, uno scorcio d’Italia. Dai borghi, alle montagne; dalle isole, alle città. La limited edition è stata creata con il supporto di ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo) che da anni lavora per migliorare la consapevolezza attorno ai luoghi straordinari che caratterizzano il territorio italiano.

Buone notizie arrivano poi dal report di Alvarex&Marsal. Come riporta HuffPost, il report: “Ha previsto un aumento fra i 3 e i 4 miliardi di euro delle vendite dei prodotti italiani, con una riduzione dell’import di quasi il 3,5 per cento”.

Nel settore della filiera agroalimentare, Coldiretti Puglia ha invece emesso un bonus filiera Made in Italy, con un valore massimo di 10.000€, per la presentazione di un menù 100% italiano nei ristoranti e negli agriturismi.

Un’iniziativa per intervenire in modo integrato dal campo alla tavola, in un settore che  ha subito nel 2020 un taglio del fatturato del 48%. Fra bar, ristoranti e pizzerie sono infatti circa 20mila i luoghi di ristorazione chiusi in Puglia nel 2020, a cui si aggiungono anche 875 agriturismi.

Per queste attività, la perdita di fatturato mensile – denuncia Coldiretti Puglia – è stata di oltre 400 milioni di euro con un drammatico effetto a valanga sull’intera filiera agroalimentare.

La qualità italiana conquista i mercati esteri

Secondo il report Ambrosetti, il recente periodo di crisi potrebbe rivelarsi una buona occasione per l’export italiano in Cina, soprattutto per quanto riguarda il comparto agroalimentare e i prodotti di alta qualità. L’export verso il paese asiatico è meno valorizzato sotto il profilo industriale e più spesso esposto invece verso le produzioni di lusso”.

Il marchio Made in Italy è infatti rinomato in Cina che, insieme a Stati Uniti e Giappone, viene identificata come uno dei mercati mondiali verso i quali l’Italia ha un potenziale immediato. Il report rivela anche che sebbene i best performer, ossia mercati in cui il Made in Italy è meglio posizionato, si concentrino in Europa, ci sono altri mercati a potenziale strategico, come la Russia o l’India, sui quali il Paese potrebbe investire in un’ottica di medio-lungo periodo.

 

di Arianna Maffina e Samrawit Gebre Egziabher

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