Just Eat e la guida sostenibile: il futuro del delivery è green?

Uno stile di vita più sostenibile e green: questo l'obiettivo di un numero sempre più elevato di aziende, tra cui il colosso del food delivery.

Uno stile di vita più sostenibile e green: questo l’obiettivo di un numero sempre più elevato di persone nell’ultimo anno e il trend nel 2021 non cambierà, anzi. Si sono poste le basi per una crescita continua. Gli italiani e non solo hanno dimostrato un interesse maggiore – rispetto al passato – per le tematiche ricollegabili all’ambiente e alla sostenibilità. Uno studio dell’Osservatorio Nazionale Sullo Stile di Vita Sostenibile (conosciuto come Osservatorio-Lifegate) condotto su un campione di 800 soggetti maggiorenni  – come riportato dal sito Primonumero.it – ha portato alla luce il fatto che la Generazione Z si stia dimostrando nettamente più attiva delle precedenti. Fino ad ora ben 36 milioni di italiani confermano di sentirsi coinvolti in prima persona dalla tematica della sostenibilità, con un incremento pari a circa 15 milioni di persone rispetto al 2015.

La collaborazione tra Just Eat e LifeGate

Una crescita che non è sfuggita ai più grandi colossi dell’imprenditoria moderna: dall’elettronica al commercio, passando per il food delivery. Proprio in questo campo, una delle realtà più importanti, Just Eat, ha deciso di sostenere – in collaborazione con LifeGate – un progetto nato nel 2000 dall’esperienza della famiglia Roveda.  Società di benefit, ma nono solo (Lifegate.it è anche una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Como nel 2001)  LifeGate è considerata uno dei punti di riferimento, se non il primo e più importante, per la sostenibilità con una community di circa 5 milioni di persone. In poche parole un progetto che come punto focale ha il benessere del pianeta e delle persone, espandendo il concetto della sostenibilità ad ogni sfera della vita quotidiana.

L’intento è stato, fin dalla nascita, quello di promuovere un mondo giusto e sostenibile dove la circolarità è il futuro come nell’amicizia e nell’amore – si legge nel sito – guidando i propri clienti nelle azioni individuali della quotidianità e accompagnandoli verso: “Una gestione più sostenibile e responsabile di tutto il ciclo di vita del food delivery“. Queste le parole che si possono leggere nell’introduzione alla Guida per un food delivery sostenibile. Un vero e proprio manuale completo di indicazioni, linee guida e suggerimenti – suddiviso in “Ordinare” e “Smaltire” – per gestire al meglio ogni aspetto delle proprie ordinazioni a domicilio.

Le indicazioni sono precedute dalla lettera del Country Manager di Just Eat Italia Daniele Contini e dall’introduzione della scienziata ambientale, blogger e scrittrice Lisa Casali, anche esperta di alimentazione e cucina sostenibile. Attiva online grazie al suo sito, Lisa Casali sperimenta ogni giorno come coniugare al massimo salute, sostenibilità ambientale e risparmio con l’amore per il cibo e la convivialità. Gli interventi sono volti a promuovere e sensibilizzare un utilizzo più consapevole, generando un impatto positivo sull’ambiente: “Noi, come Just Eat, vogliamo contribuire e dare l’esempio e sensibilizzare per agire in modo consapevole e rendere il food delivery un’esperienza gratificante e sostenibile allo stesso tempo. Per questo abbiamo realizzato insieme a LifeGate la Guida al food delivery sostenibile, invitando tutti a condividere la nostra missione di rendere il settore sempre più consapevole”.

Le linee guida da seguire

In un periodo nel quale diversi analisti hanno posto l’accento sulle ricerche ‘sostenibili’ svolte dagli utenti in rete – in particolare contenuti utili sul DIY  “do it yourself” e sul riciclo degli oggetti/materiali – la guida sembrerebbe calzare  pennello. Un prezioso alleato da fornire ad ogni cliente, un semplice manuale da avere sempre a portata di mano.

Smaltire le confezioni del cibo d’asporto, ricevere precisazioni ed approfondimenti su come effettuare una corretta raccolta differenziata e riflettere con attenzione sugli sprechi di cibo che quotidianamente avvengono: in poche parole un vero e proprio decalogo dei comportamenti corretti per un futuro green. Può bastare? Di questo non si può esserne certi, ma di sicuro c’è il forte intento di dare una svolta in senso positivo. 

Ciò che colpisce della guida è l’estrema accuratezza con la quale il cliente viene letteralmente guidato nello smaltimento corretto dei rifiuti. Un esempio? Gettare un semplice contenitore d’alluminio: molti lo butterebbero – quasi ad occhi chiusi – nella plastica senza porsi alcun quesito. Sbagliato! Eh già, perchè prima di fargli concludere il suo ciclo vitale va valutata attentamente la quantità di residui presenti all’interno della vaschetta, in quanto se è solamente unta può essere gettata nel vetro o nella plastica (non dimenticando di risciacquarla) mentre se presenta dello sporco impossibile da togliere va gettato nell‘indifferenziata.

Non solo le vaschette, ma il principio è utilizzabile anche per i contenitori per le insalate in PET oppure per quelli ‘ecologici’ in bagassa o carta erbacea, da gettare solitamente nella carta o nell’umido a seconda della sporcizia. E gli scontrini? Verrebbe da urlare all’unisono: “Nella carta !!!”. E invece no, vanno nell’indifferenziata, soprattutto quelli in carta termica che sono non riciclabili. First reaction shock? Comprensibile..

Da questo, oltre alle raccomandazioni sulle quantità di cibo ordinate e al seguire una dieta ricca e variegata, è nata anche la collaborazione con MiMoto. Il servizio made in Italy di scooter sharing elettrico è già presente a Genova, Torino, Milano e Firenze e ha lo scopo di ridurre le emissioni di gas serra: per questo motivo si è deciso di intraprendere un progetto con il re del delivery. Dal 2021 scooter e biciclette elettrici saranno a disposizione dei rider Just Eat grazie a veri e propri hub dove potranno ritirarli per il proprio turno di consegne”questo è quanto si legge tra le pagine della prima guida ad un food delivery sostenibile. 

Daniele Contini, ha voluto ribadire che questa nuova collaborazione è il frutto di una volontà forte dell’azienda che da tempo si impegna per la “Promozione di pratiche sostenibili e azioni a favore dell’ambiente sono da sempre parte della nostra mission e per questo cerchiamo di essere sempre attivi facendo in modo che gli attori del sistema del food delivery siano coinvolti in pratiche virtuose”.

Sarà tutto vero? Non sarà solamente un’altra trovata dei geni del marketing? La domanda sicuramente sorge spontanea a molte persone, ma questa volta sembra tutto diverso. C’è da dire che rispetto ad altre campagne effettuate in passato, quest’ultima rappresenta un vero e proprio impegno nel mondo dell’eco-sostenibilità che potrebbe portare anche ad ulteriori risvolti come l’assunzione dei rider a partire dal 2021 facendoli diventare dei veri e propri dipendenti. È giunta l’ora della svolta? Chissà, ma il 2021 sembra porre delle buone basi.

di Riccardo Cisilino

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