L’arte sottoforma di luce: la storia delle luci d’artista

Le luci di Natale sono un appuntamento atteso e, in alcuni casi, invidiato. Qual è però la storia dietro a queste installazioni d'arte e quali sono le città dove è più consigliabile visitarle?

 

 

In questi ultimi anni, girando per le vie di alcune città italiane nel periodo natalizio, non si possono non notare delle vere e proprie opere d’arte contemporanea: le Luci d’Artista.una vera e propria manifestazione culturale, capace di attirare e incantare numerosi turisti, italiani e stranieri.

“Luci d’Artista”nasce a Torino nel 1998 su idea di Fiorenzo Alfieri. In occasione dell’evento, alcune piazze e vie vengono adornate da opere d’arte luminose ,costruite ad hoc da  artisti contemporanei. Con il nome “Luci d’Arista” si vuole sottolineare ,infatti, il valore culturale dell’iniziativa, le installazioni artistiche che si vengono a creare diventando parte di arredamento e decorazione degli ambienti urbani della città, che si qualificano per l’alto valore scenografico e per ivalori fortemente simbolici e concettuali.

Alla prima edizione parteciparono 14 artisti due tra questi molto giovani, Domenico Luca Pannoli ed Enrica Borghi scelti attraverso selezione nazionale di idee. La manifestazione ebbe successo tanto che nel 2006 l’iniziativa venne adottata anche nella città di Salerno e in quella di Pescara dieci anni dopo.

In seguito, fra le tre città si è consolidata una nuova tradizione: lo scambio reciproco delle installazioni, che ne ha favorito un ‘gemellaggio’ artistico-culturale.

Torino

Nel capoluogo piemontese le luci si ammirano, sparse nelle piazze e nelle vie del centro  dalla fine di ottobre a inizio gennaio.Qui, le opere, si sono moltiplicate anno dopo anno, tanto che Torino viene anche definita un ‘museo a cielo aperto’.

Una delle opere più storiche esposte dal 1998 ad oggi è la luminaria “Noi”di Luigi Stoisa. Costruita a  forma di essere umano, rappresenta una serie di grandi coppie rivolte l’una difronte all’altra, con i piedi ai margini della strada. Una fuga di archi, simbolo dell’unione affettiva e mentale.

Salerno

Nel 2006 il sindaco Vincenzo De Luca, impressionato dalle meravigliose istallazioni delle Olimpiadi Invernali 2006 di Torino, decise di farne una tradizione anche a Salerno.Ogni anno durante il periodo natalizio visitatori da tutta Italia e tutto il mondo vanno nella città campana per vedere lo spettacolo en plein air istallato lungo strade, i parchi e le piazze.

La particolarità delle luci d’artista di Salerno è il loro carattere ‘a edizione’: ogni anno cambia il tema delle istallazioni. L’ultimo è stato Fiori Neve e Stelle dell’anno 2019/2020. L’edizione 2020/2021 è stata purtroppo sospesa, causa Covid-19.
La giunta comunale ha dichiarato infatti che per l’anno appena passato e quello appena iniziato la città avrebbe dovuto fare a meno delle luminarie natalizie. In sostituzione, per non perdere lo spirito natalizio, si è optato per delle classiche illuminazioni.

Una scultura luminosa della manifestazione “Luci d’artista” a Salerno

Venezia

Anche Venezia ogni anno si veste di luci e sculture luminose che rappresentano un ibrido tra il classico e il contemporaneo. Le composizioni di luci che decorano la porta d’accesso – punto di incontro tra la città di terra e quella di mare – illuminando le diverse direttrici nei sestieri di Santa Croce, culminano nell’albero di Natale che sovrasta Piazza San Marco. L’albero, alto più di 12 metri, è un vero e proprio mosaico di luci, quest’anno a opera dell’artista Fabrizio Plessi.

L’artista, noto per i suoi allestimenti virtuali, è stato chiamato a realizzare una grande scultura composta da oltre ottanta moduli di ampie dimensioni, assemblati in modo da creare un grande albero della vita, omaggio alla Serenissima.

Queste opere artistiche, di origini piemontesi, offrono ai cittadini le migliori esperienze visuali: giochi di colore, addobbi e luminarie, che aiutano a recuperare e ricordare i valori che da sempre contraddistinguono questa parte dell’anno

Albero di Natale dalla Manifestazione “Luci d’Artista” Venezia

Uno sguardo alla Francia: Lione

Anche in Francia, a dicembre per quattro notti nella città di Lione esplode un mix di colori: i monumenti, le vie, le piazze si illuminano con le luci d’artista.

Tutto nacque l’8 dicembre 1852, con l’inaugurazione della statua della Vergine sulla collina di Fourvière: la città di Lione venerava la Vergine Maria fin dai tempi del medioevo e si mise sotto la sua protezione nel 1643, anno in cui Lione era tormentata dalla peste. Tanta gente morì e i consiglieri della città fecero voto alla Vergine di salire ogni anno sulla colline di Fourvière se l’epidemia fosse cessata.

In effetti, quell’anno l’epidemia cessó e lì fu costruita una piccola cappella per renderle omaggio.  Nel 1830 il campanile della cappella andò, però, in rovina e fu demolito per essere poi sostituito da un altro sovrastato da una statua dorata della Vergine. La statua fu inaugurata il giorno dell’immacolata: l’8 dicembre 1852 e per festeggiare i lionesi illuminarono con lampioncini e candele le facciate delle loro case.

L’usanza venne ripresa di anno in anno diventando una vera tradizione della città e oggi rappresenta uno dei maggiori eventi che richiama tantissimi visitatori. Installazioni luminose religiose; profane; tridimensionali; giochi d’acqua, sono solo alcune delle rappresentazioni artistiche che in quei giorni di dicembre si possono ammirare nella città, capaci di lasciare lo spettatore immerso in un magico spettacolo.

 

 

Il 2020 è stato un anno sfortunato e anche le Luci d’Artista ne hanno sentito il peso.
La stagione invernale 2020/2021 ha visto l’Italia privarsi di questa magica esperienza che con sé ha fatto mancare anche un po’ lo spirito delle festività natalizie.

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