Chi era James Naismith e perchè inventò il Basket nel 1892

Professore di educazione fisica, Naismith creò ufficialmente le tredici regole base per uno degli sport più seguiti del mondo

Foto dal profilo Facebook di Jolly Acli Basket Livorno

Google, attraverso un doodle dedicato, il 15 gennaio ci ha ricordato la data di nascita di uno sport più amati in tutto il mondo: il Basket. Fra tutti gli sport americani, soltanto della pallacanestro si conoscono con esattezza luogo di nascita, inventore e data esatta di fondazione. Dunque dove – e quando – ha avuto inizio tutto questo? Era il 15 gennaio 1892 quando, sul The Triangle, venivano pubblicate le tredici regole ideate da James Naismith, rendendo così ufficiale la nascita del nuovo gioco.

Andiamo però con ordine: chi era James Naismith? Nato ad Almonte (Canada) nel 1861, lasciò la città nel 1833 trasferendosi a Montreal per frequentare la McGill University e divenendo un giocatore di football americano per la squadra dell’istituto. Si appassionò e praticò doversi altri sport e, dopo la laurea, sfruttò la sua passione e venne assunto come insegnante di educazione fisica per l’università stessa, per poi trasferirsi, nel 1890, alla Young Men’s Christian Association (YMCA) dello Springfield College, in Massachusetts. Sarà proprio qui che inizierà la storia della pallacanestro.

Ma da cosa nasce l’idea di un nuovo gioco? Beh, immaginate di trovarvi in un paese nel quale gli sport di maggior successo sono il football americano e il baseball. Ecco, ora immaginate di vivere in una città in cui le temperature medie di gennaio siano sotto lo zero: fatto? Ora capite bene che gli sport da praticare all’aria aperta perdono sensibilmente di fascino.

Da questo nasce la richiesta di Luther Gulick, responsabile del corso di educazione fisica, a Naismith: trovare qualcosa che potesse divertire gli studenti durante le lezioni invernali di ginnastica, che, per l’appunto, si tenevano al coperto a causa del rigido inverno. In particolare, Gulick chiese di creare un gioco interessante, facile da imparare, da disputare al coperto e soprattutto con poche occasioni di contatto per evitare tutti quegli infortuni che accadevano così spesso nel football.

Niasmith e la sua prima squadra di Basket

Beh, perché pensare tanto, c’era la pallavolo, vero? Assolutamente no! La nascita della pallavolo come la intendiamo oggi, infatti, è datata 1895 e pertanto non esisteva ancora. Naismith allora si mise al lavoro per trovare un gioco che riunisse le parti migliori degli sport maggiormente praticati all’epoca: football americano, lacrosse, rugby, baseball e calcio. Dopo circa due settimane dall’inizio della sua ricerca, scrisse cinque principi fondamentali:

  1. Il gioco è praticato con un pallone rotondo, che può essere toccato esclusivamente con le mani.
  2. Non è permesso camminare con il pallone fra le mani.
  3. I giocatori possono posizionarsi in qualsiasi posizione essi preferiscano, nel corso del gioco.
  4. Non è consentito alcun contatto fisico tra i giocatori.
  5. Il goal è posizionato orizzontalmente, in alto.

Da questa bozza presero forma, il 21 dicembre 1891, tredici regole che divennero la base di ciò che il giornale studentesco universitario Triangle definì: “A new game”. Nello stesso giorno diciotto giocatori, divisi in due squadre da nove, disputarono la prima partita di Basket di sempre. L’incontro terminò con il punteggi di 1-0, risultato che fa strabuzzare gli occhi se si pensa che oggi in NBA – il massimo campionato americano – si possono realizzare anche più di 100 punti a partita.

Lo stesso Naismith organizzò la prima partita ufficiale l’11 marzo 1892 tra una squadra di docenti e una di studenti. Vinsero i primi con il risultato di 5-1. Il nuovo gioco si diffuse a macchia d’olio grazie agli alunni della YMCA che, nei loro spostamenti, insegnavano le regole del nuovo gioco ai giovani.

Ben presto, nel 1901 per l’esattezza, diversi College incorporarono il nuovo gioco fra gli sport ufficiali dei propri istituti. Grazie alla crescente diffusione, arrivarono anche i primi perfezionamenti alle regole, come l’idea di togliere il fondo del cestino in cui finiva il pallone cosicché la palla ricadesse automaticamente sul terreno di gioco. Il numero di giocatori presenti contemporaneamente sul parquet fu ridotto a cinque per squadra. A poco più di quarant’anni dalla sua fondazione, nel 1936 il Basket divenne anche sport olimpico, alle Olimpiadi di Berlino.

Statua di James Naismith ad Almonte

Dopo la sua morte, avvenuta nel 1939, James Naismith fu onorato con numerosi riconoscimenti. Nel 1959 divenne uno dei primi membri del Basketball Hall of Fame, denominato in seguito “Naismith Memorial Basketball Hall of Fame” in sua memoria.

Sono passati 129 anni ormai da quella prima partita. Oggi l’NBA fa ricavi per circa 7,3 miliardi di dollari l’anno fra diritti Tv e Sponsor e i numeri continuano ad aumentare, anno dopo anno. Gli appassionati sono cresciuti sempre più in numero e hanno potuto ammirare giocatori che sarebbero diventate icone dello sport, come Michael Jordan, Kareem Abdul-Jabbar, Magic Johnson, Larry Bird, fino ad arrivare a Lebron James, passando per il compianto Kobe Bryant. Ma soprattutto, milioni di ragazzi hanno provato a emularne le gesta sui parquet di tutto il mondo, nei campetti di periferia o semplicemente accartocciando un pezzo di carta e lanciandolo verso il cestino nell’ora di matematica. Ed è così che il basket rinasce ogni giorno.

 

di Gabriele Diodati

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