Eminem, a 48 anni ancora stella Hip hop: 22 anni fa l’esordio con “My Name Is”

Centinaia di migliaia di copie vendute, un premio Oscar, quattordici Grammy Awards e una fama internazionale: questo è Slim Shandy

Il 25 gennaio 1999 Marshall Mathers, in arte Slim Shady o, come è conosciuto dai più, Eminem, irrompeva prepotentemente sulla scena mondiale della musica con My Name Is. Dopo più di vent’anni dalla consacrazione a stella dell’hip hop internazionale, il timido ragazzo del Missouri occupa ancora un ruolo fondamentale nel panorama musicale contemporaneo. Ma chi era Marshall Mathers e come è diventato Eminem?

Marshall Bruce Mathers nasce a Saint Joseph, Missouri, nel 1972. Cresce senza il padre, da cui la madre si separò quando lui aveva solamente sei mesi, nei confronti del quale riverserà il proprio odio all’interno delle sue canzoni. A causa della precarietà economica in cui verteva la madre, fu costretto più volte a trasferirsi e cambiare scuola. Questo, unito ad un carattere introverso, gli causerà molti problemi nel stringere amicizia con i coetanei.

Fu vittima di bullismo e, a causa delle botte subite, quando aveva solo otto anni finì addirittura in coma per cinque giorni. Seppur i risultati scolastici fossero disastrosi, il liceo fu l’occasione della svolta. Tra i banchi conobbe infatti il futuro migliore amico Proof e la futura moglie Kim. Si ritirò dalla scuola a diciassette anni per dedicarsi alla carriera musicale, anche se inizialmente fu costretto a fare altri lavori per mantenersi.

Il primo album da solista, Infinite, risale al 1996, ma le copie che circolarono furono solamente cinquecento e non riscosse particolare successo. L’album successivo, The Slim Shady EP ebbe nuovamente poca fortuna, ma fu The Slim Shady LP, invece, a dare il via alla sua carriera e prendere definitivamente il volo.

Il brano, il successo, la sua drammatica comicità

My Name Is è il primo estratto dell’album The Slim Shady LP e, grazie a questo singolo, Eminem diventa una delle figure musicali più influenti dei primi anni 2000. L’album vendette 18 milioni di copie e My Name Is fruttò all’artista anche il suo primo Grammy Awards nel 2000, vincendo nella categoria di Best Rap Solo Performance. La versione ufficiale è frutto di diverse modifiche fatte al testo originale – pieno di insulti omofobi – per renderla presentabile a un pubblico di larga scala.

“My Name Is”, primo estratto dell’album “The Slim Shady LP”

Un elemento chiave della nuova era musicale sono i video. Nessuno prima di lui, all’interno del mondo hip hop, era riuscito a sfruttare così a fondo questo nuovo format. I video di Eminem rappresentano, infatti, parte fondamentale dei singoli che accompagnano. In determinate occasioni, come nel caso di The Real Slim Shady sono talmente coinvolgenti che rischierebbero di ‘soffocare’ la musica, se essa non fosse di livello assoluto. Altrettanto apprezzato dal pubblico è stato l’allontanarsi dalla cultura machista, accantonando la figura del rapper duro e lasciando spazio anche alla versione sentimentale di se stesso, parlando dei propri drammi, delle proprie dipendenze e delle sue sofferenze.

Proprio per questo, la caratteristica principale di Slim Shady è quella di essere fin da subito un rapper dai tratti stilistici inediti. Eminem, infatti, rappresenta l’alter ego dell’artista e i brani presentano una caratteristica ‘drammaticità comica’. È come se Marshall raccontasse in modo bizzarro i propri drammi autobiografici, venendo definito dalla critica: “Al tempo stesso sia divertente, sia terrificante”. Questa caratteristica andrà poi a perdersi a partire da The Marshall Mathers LP, un album più serio e personale di quello precedente. Pubblicato nel maggio del 2000, The Marshall Mathers Lp vende 18 milioni di copie, di cui 283.000 copie fisiche nella prima settimana e, dal 2003, è stato inserito nella lista dei 500 migliori album di sempre dalla rivista Rolling Stones.

The Marshall Maters LP e la definitiva consacrazione

Dopo aver ottenuto una Fan Base piuttosto ampia grazie, appunto, al successo dell’album precedente, il rilascio The Marshall Maters LP ottiene un successo impareggiabile. Nel 2018 diventa l’album hip hop più venduto di sempre, con 36 milioni di copie, e viene considerato dalla critica come uno dei migliori in assoluto. Rolling Stones lo inserisce al settimo posto tra quelli più importanti del decennio, anche grazie a tracce indimenticabili come Stan, The Way I Am e The Real Slim Shady.

Dal profilo Facebook di Eminem Turkey

L’hip hop, però, nasce come uno stile musicale fatto da afroamericani per altri afroamericani, che non vogliono certo un ragazzino bianco come rappresentante della Black Culture. Perchè allora Eminem rappresenta un’icona di questo genere musicale? Mai prima di lui c’era stato qualcuno del settore che arrivasse a conquistare tutti, senza distinzione di classe sociale o colore della pelle. La storia dell’hip hop, infatti, cambia con Eminem che, anche se accolto con diffidenza, stravolge le carte in tavola.

Il suo successo, però, non è attribuirsi solamente alla bravura tecnica del ragazzo originario del Missouri. Un ruolo chiave nella sua scalata è stato quello di Dr. Dre, rapper e producer che lo prese sotto la sua ala, guidandone gli esordi nella scena internazionale. A lui, come tributo, Eminem dedicherà successivamente I Need a Doctor, altro singolo intramontabile. Non è stata solo la ‘raccomandazione’ del producer a vincere la diffidenza, ma anche il grande rispetto che Slim Shady ha sempre dimostrato verso la comunità afroamericana, dimostrato attraverso una grande attenzione verso ciò che si può e non si può dire: “Sto molto attento nello scegliere il modo in cui rimare: non farei mai rima con ‘throat culture’ e ‘black volture’ perchè ‘throat’ e ‘black’ non vanno bene insieme. Invece potrei rimare ‘coat vulture’ e ‘throat culture'” dichiarò infatti lo stesso Eminem in un’intervista.

Grazie al film “8 Mile”, Eminem riceve l’Oscar “Best Original Song”

Grazie a 8 Mile, film autobiografico che racconta gli inizi della sua carriera, nel 2003 raggiunge definitivamente lo status di leggenda. La colonna sonora, Lose Yourself, viene infatti premiata agli Oscar come Miglior Canzone Originale, diventando il primo singolo rap a ricevere tale riconoscimento.

Nella sua carriera Eminem ha pubblicato sedici album, nonostante sia rimasto lontano dalla scena diversi anni per disintossicarsi dalla dipendenza da farmaci. L’ultimo, in ordine cronologico, è Music to Be Murdered By, uscito a sorpresa il 17 gennaio 2020. Con 279.000 copie vendute nella prima settimana e con 855.000 unità distribuite durante la prima metà del 2020, è risultato il settimo disco più venduto in territorio statunitense. Sono passati 22 anni dall’uscita del brano di autopresentazione del rapper statunitense, ma lui, all’età di 48 anni, è ancora considerato un punto di riferimento, la massima espressione dell’hip-hop, un’icona del rap internazionale, nonostante la ‘veneranda’ età.

 

di Gabriele Diodati

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