Dal profilo Facebook di Anziani & Vita

Se sei una persona sopra i 60 anni allora il sesso è ben lontano dall’essere fuori discussione: l’attività sessuale, infatti, può ancora essere un modo per stare fisicamente e mentalmente in salute. Al contrario della percezione comune, molte persone in età avanzata possono avere una vita sessuale attiva. Il pregiudizio sull’asessualità dei più anziani si colloca nella convinzione che questo sia un atto esclusivo dei giovani. Al contrario, numerose ricerche a livello internazionale hanno dimostrato che non solo molti anziani continuano ad avere una vita sessuale e affettiva fino a un età avanzata, ma riescono anche ad elaborare positivamente la propria sessualità di fronte all’invecchiamento.

Secondo uno studio dell’English Longitudinal Study of Aging condotto nel Regno Unito, infatti, l’85% degli uomini tra i 60 e i 69 anni riporta di essere sessualmente attivo, lo stesso vale per il 60% tra i 70 e 79 e il 32% sopra gli 80 anni. Rispetto agli uomini, le donne con l’avanzare dell’età sono in genere sessualmente meno attive. Questi studi hanno riportato risultati analoghi negli Stati Uniti.

“Sessualità e intimità sono parti di noi che si esprimono in modi e forme diverse per tutto l’arco della vita.”, spiega Carlo Ricci, psicoterapeuta, sessuologo e consulente di coppia a Parma. “E’ un enorme tabù che si evidenzia nella sua massima potenza nel pregiudizio che gli anziani siano asessuati. E’ difficile parlare di sessualità nella terza età perché l’anziano non è riconosciuto come soggetto erotico e pertanto i suoi desideri di intimità sono letti come superflui o addirittura inopportuni.”

Ma come fanno esattamente queste coppie più adulte a mantenere una vita sessualmente attiva dopo anni e anni di relazione?  “La questione del desiderio non è una problematica esclusiva della terza età. Ci sono molti uomini e donne che sperimentano un calo del desiderio in età decisamente meno avanzata! Il desiderio di intimità e sessualità è influenzato da diverse variabili come lo stile di vita, la relazione e i vissuti soggettivi. In linea generale posso dire che le coppie che hanno saputo coltivare il loro rapporto nutrendolo di complicità e rispetto, riescono anche a mantenere attivo il desiderio nei confronti del partner. Intimità e vicinanza emotiva gettando quindi le basi per poter continuare a giocare e sperimentare nuove modalità di darsi piacere.”

Secondo il dottor Ricci, la sessualità in età avanzata non si può dire migliore o peggiore rispetto a quella giovanile, ma differente e più consapevole. Infatti “Se in età giovane stress, pressioni sociali e ansia da performance potevano influire negativamente sulla libido e le prestazioni, nella terza età si ha l’occasione di sentirsi  più liberi di esplorare la sfera sessuale e trovare un appagamento più spensierato. Sicuramente, dal punto di vista fisico, l’attività sessuale con l’avanzare dell’età può essere ostacolata da alcune malattie croniche, da terapie farmacologiche o interventi chirurgici.”

“Sappiamo, che per le donne – continua il sessuologo – la carenza di estrogeni della menopausa può portare a secchezza vaginale e  lubrificazione inadeguata e pertanto il rapporto diventa doloroso. Mentre per gli uomini si può assistere ad una minore turgidità del pene o a disfunzione erettile. In questa fase, non dobbiamo mai trascurare l’impatto psicologico che nella maggior parte dei casi porta a sentirsi meno attraenti e performanti con conseguenti cali di autostima”.

Certo, l’invecchiamento influenza il corpo, ma è l’atteggiamento a fare la differenza. “A qualsiasi età abbiamo bisogno di sperimentare intimità  e provare piacere! Cambieranno dunque le modalità o la frequenza ma la sessualità non è soltanto penetrativa e i modi per continuare a sentirsi oggetto e soggetto erotico sono molteplici. Continuiamo pertanto a giocare insieme, a stuzzicarci e a stupirci.”

di Thiao Salla Ndeye