Obama nel salotto di Fazio: soddisfatti o rimborsati?

Il 44esimo presidente degli Stati Uniti d'America presenta la sua autobiografia, Una terra promessa, come ospite a "Che tempo che fa": la rece dell'intervista

“Un sogno che si avvera, un vero regalo per chi fa il mio mestiere” sono le parole usate domenica 7 febbraio dall’emozionato conduttore di Che tempo che fa per definire l’incontro con l’ex presidente Barack Obama. Un collegamento video che ha fatto segnare il record stagionale di ascolti alla trasmissione di Rai 3, incollando allo schermo oltre 3 milioni e mezzo di telespettatori.

“Ciao! It is wonderful be with you” esordisce Obama, promettendo che appena la pandemia sarà debellata, andrà di persona in studio. Fazio rompe il ghiaccio chiedendo all’ex presidente della sconfitta subita a basket ad opera della coppia Clooney-Alamuddin. La sintonia tra i due interlocutori è immediata e sembra quasi di assistere ad un incontro tra un fan in visibilio e il suo idolo di sempre.

Argomento principale dell’intervista è la recente autobiografia scritta dall’ex presidente, Una terra promessa, edita in Italia da Garzanti e pubblicata in contemporanea mondiale il 17 novembre in 26 lingue.

Dall’account instagram di Barack Obama

“Uno dei miei obiettivi era di offrire alle persone l’opportunità di aprire il sipario e vedere che tutti i leader sono esseri umani che devono prendere decisioni e cercano di sbrogliare la matassa superando molte prove e facendo errori”, spiega Obama, ricordando che “la politica è imperfetta, come le altre cose che fanno gli esseri umani”.

Il concetto di democrazia è uno dei temi centrale di Una terra promessa“La democrazia non è un dono che viene dal cielo e la dobbiamo continuamente rinnovare”, chiosa l’ex presidente, mentre invita tutti a tener ben presente la differenza tra ciò che è vero è ciò che è falso.

Anche i presidenti americani fanno la spesa

Buona parte dell’intervista viene occupata dalle domande sulla vita privata del presidente. Fazio sembra quasi voler farci sbirciare dal buco della serratura della Casa Bianca. Scopriamo, così, che i presidenti americani devono pagare di tasca propria la spesa e nel caso in cui non siano soddisfatti dell’arredamento devono provvedere personalmente al cambio del mobilio, come nel caso delle camerette delle figlie Sasha e Malia, completamente restaurate per volere di Michelle Obama. Facciamo conoscenza dell’Obama uomo, insofferente all’isolamento che comporta vivere per anni in una sorta di albergo a cinque stelle. Durante il soggiorno alla White House ha sognato più volte di poter sedersi al tavolo di un bar e non essere riconosciuto da nessuno.

“Il mio sogno da bambino era quello di fare l’architetto, ero interessato anche al basket ma di certo non ero Lebron James. Non ho mai avuto il sogno di diventare presidente. Io volevo essere un bravo ragazzo, i miei volevano che potessi dare un contributo alla società, avere un lavoro, pagare l’affitto”

Ma Fazio ha soddisfatto le aspettative?

La prima intervista televisiva italiana a Barack Obama è stata ben confezionata, eccetto per qualche piccola sovrapposizione tra la voce dell’ex presidente americano e quella del traduttore in simultanea. Il pubblico italiano è tendenzialmente pigro, però sarebbe stato apprezzabile il ricorso ai sottotitoli per non spezzare il ritmo della conversazione.

Le aspettative erano molto elevate e non sono state completamente soddisfatte. Un vero peccato che la serata verrà ricordata come una delle tante tappe di un tour promozionale. Impossibile non notare il libro in bella vista tra le mani di Fazio per ben trenta minuti. Ancor più deludente il fatto che non si sia mai usciti dal consueto binario di domande e risposte concordate, riducendo il tutto a una chiacchierata senza contraddittorio. Quando si ha il privilegio di intervistare non solo colui che è stato  l’uomo più potente al mondo, ma anche premio Nobel per la pace, si dovrebbe avere anche l’onere di osare e portare la conversazione su tematiche spinose, non sprecando l’occasione di fare della vera e propria informazione sulla tv di Stato.

Non è stato fatto alcun cenno al recente insediamento del nuovo presidente Biden, né un richiamo al sempre più probabile impeachment di Trump o alla sua scellerata gestione sanitaria durante la pandemia. I brevi riferimenti ai fatti di Capitol Hill o alla delicata questione della Primavera araba, sono apparsi francamente insufficienti.

Non possiamo, tuttavia, rimanerne stupiti: Fazio è noto per essere uno dei conduttori italiani più politically correct. Basti pensare alle critiche piovute a frotte dopo l’intervista al presidente francese Emmanuelle Macron, occasione in cui è stato definito eccessivamente assertivo.

Dobbiamo però concedergli delle attenuanti. In un panorama televisivo d’intrattenimento che svilisce la politica riducendola a becero gossip, ben venga Fazio con il suo garbo d’altri tempi. Secondariamente, tenendo in considerazione le ultime apparizioni televisive di Obama nei varietà ben più blasonati d’oltreoceano, ci accorgiamo che in fin dei conti il conduttore di Che tempo che fa se la sia cavata più che bene, riuscendo a scucire qualche dettaglio ancora inedito all’ex presidente, come ad esempio la gioia nel ricevere in dono, da Gabriel Garcia Marquez, una copia autografata di Cent’anni di solitudine.

L’intrattenimento dei talk-show americani è infatti lontano anni luce da quelli italiani e il modo in cui i personaggi influenti si prestano a siparietti irriverenti è decisamente impensabile in Italia. Risulta difficile immaginare il presidente Mattarella, una volta scaduto il suo mandato settennale, disquisire sul fatto che sia disdicevole mettere l’ananas sulla pizza e, onestamente, è meglio così.

 

 

di Silvia Curtale

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