Prossima fermata Tokyo: ecco come saranno le Olimpiadi 2021

Il rinvio dei Giochi ne ha fatto crescere l'attesa, ma come saranno? Tutte le novità, dai nuovi sport alla grande attenzione per l'ecosostenibilità e l'inclusione

Anche uno dei maggiori eventi globali, non soltanto sportivi, del 2020 è stato costretto ad alzare bandiera bianca davanti al Covid-19. I giochi della XXXII Olimpiade, che si sarebbero dovuti disputare a Tokio dal 24 luglio al 9 agosto 2020, sono stati posticipati di un anno e dovrebbero svolgersi – il condizionale è d’obbligo – più o meno nelle stesse date di questo 2021: la cerimonia di apertura è prevista per il 23 luglio e quella di chiusura per l’8 agosto. Si tratta della prima volta nella storia che si assiste ad una posticipazione di un’edizione dei giochi olimpici; è infatti la quarta volta che non vengono disputati nelle date stabilite, ma nelle altre tre occasioni vennero cancellati: accadde nel 1916 in occasione della Prima Guerra Mondiale, quando si sarebbero dovuti disputare a Berlino e nel 1940 e 1944 (Tokio e Londra) in concomitanza con la Seconda Guerra Mondiale. L’edizione del 2020 è stata dunque anche la prima a non essersi svolta per un motivo diverso da una guerra. Curioso notare come in due occasioni lo sfortunato evento sia toccato proprio alla capitale giapponese.

Tuttavia, nonostante le rassicurazioni, ci sono comunque dubbi sull’effettivo svolgimento anche in questo 2021. Il presidente del CIO (Comitato Olimpico Internazionale), Thomas Bach, ha già dichiarato che se non fosse possibile il recupero nel 2021 si opterà per la cancellazione. I dubbi sono ovviamente legati all’andamento della situazione epidemiologica che, anche se al momento è relativamente tranquilla in Giappone, potrebbe riesplodere per via di un tale esodo di persone da nazioni diverse verso una sola città. Proprio in relazione a questo rischio il Comitato Olimpico e le autorità nipponiche hanno deciso di riservare l’eventuale presenza sugli spalti soltanto ai cittadini giapponesi e ovviamente alle persone accreditate (giornalisti, fotografi, staff).

Dal profilo facebook “Olimpiadi Tokyo 2020”

L’eventuale capienza piena o ridotta, che appare più probabile, degli impianti, avrà un ruolo significativo nel calcolo delle perdite previste da questa posticipazione. Infatti, mentre tutti gli altri sport, tornei o campionati possono sopravvivere senza il ritorno economico dei biglietti venduti – quantomeno per un periodo ridotto – questo è più complicato per un evento di così grande portata. In un articolo datato marzo 2020 su Repubblica si facevano i conti di un possibile rinvio o cancellazione dei giochi. L’eventuale cancellazione potrebbe costare all’economia del Giappone addirittura lo 0,2% del Pil nel terzo trimestre, qualcosa come 3 miliardi di dollari, ha calcolato Kiichi Murushima capo economista di Citigroup Global.

Anche in caso si disputassero, però, senza la presenza di pubblico o il consueto flusso di turisti che le olimpiadi attirano, sarebbe comunque un durissimo colpo. La Banca del Giappone prevedeva un balzo del 20% degli arrivi e un aumento deciso della spesa pro-capite: l’obiettivo era di incassare quest’anno 74 miliardi di dollari dagli ospiti stranieri rispetto ai 41 del 2019. A rinvio ormai ufficializzato, il professore di Economia dello sport dell’Università di Osaka, Katsuhiro Miyamoto, ha stimato che le perdite saranno intorno ai 5-6 miliardi di dollari.

In ogni caso il Giappone è pronto a farsi carico dell’evento, che presenta alcune novità rispetto alle ultime edizioni dei giochi.

Tokyo 2020: obiettivo ecosostenibilità ed inclusione

Le olimpiadi giapponesi puntano a passare alla storia come le più sostenibili, inclusive ed innovative di sempre. La strategia di Tokyo 2020 – la denominazione ufficiale resterà tale per motivi di branding – è riassunta alla perfezione dallo slogan “Be better, together – for the planet and the people” (Sii migliore, insieme, per il pianeta e le persone). Sono tante le iniziative in programma che possono essere circoscritte  in cinque aree tematiche, dall’azzeramento delle emissioni al tentativo di ridurre al minimo i rifiuti, i cui risultati verranno diffusi attraverso tre rapporti, una volta conclusi i Giochi.

Dal profilo facebook “Olimpiadi Tokyo 2020”

L’ organizzazione punta ad azzerare le emissioni di CO2 di Tokyo 2020 utilizzando energie rinnovabili nelle strutture dove si terranno le competizioni e nei villaggi che ospiteranno gli atleti olimpici e paralimpici, compensando tutte le emissioni in collaborazione con le amministrazioni locali e usufruendo di strutture già esistenti per quasi due terzi delle attività.

Un’altra parte importante riguarderà  la mobilità sostenibile: verrà incentivato l’utilizzo della rete di trasporto urbano ed extraurbano già altamente sviluppata. Inoltre, grazie alla partnership l’azienda giapponese Toyota, si punterà a mettere in campo il più basso impatto possibile grazie agli oltre tremila prodotti – dalla berlina Mirai ai bus Sora, entrambi a idrogeno, fino agli ultimi modelli Full Hybrid Electric e Hybrid Plug-in.

Le iniziative sono estese anche alle imprese e agli enti che contribuiranno alla realizzazione dei giochi di Tokyo e per questo motivo è stato creato un codice per i fornitori che prevede, tra le altre cose, l’utilizzo di prodotti ittici allevati o pescati rispettando le linee guida della Fao e l’impiego di olio di palma certificato dalla Rspo ( Tavola rotonda per l’olio di palma sostenibile, in acronimo RSPO per l’inglese Roundtable on Sustainable Palm Oil). Inoltre, si punterà fortemente sull’utilizzo dei materiali riciclati: si va dai letti in cartone riciclabile alle medaglie che saranno realizzate con materiali ottenuti dal riciclo degli smartphone. Di conseguenza, grande attenzione sarà posta sul tentativo di ridurre al minimo i rifiuti.

Anche la tematica sociale assume un’importanza fondamentale dal punto di vista del comitato organizzatore: si punterà sulla promozione della diversità e dell’inclusione in tutti gli ambiti dei giochi. Sono questi i valori espressi anche nei loghi olimpici e paralimpici, realizzati dall’artista Asao Tokolo: tre forme rettangolari differenti rappresentano Paesi, culture e modi di pensare diversi che insieme creano figure eleganti e armoniose e quindi richiamano l’unione nella diversità – uno dei concetti chiave di queste Olimpiadi.

Novità: debuttano 5 nuovi sport

I giochi olimpici moderni sono cambiati e si sono evoluti tantissimo dalla loro prima edizione, datata 1896 ad Atene. In quell’occasione vi parteciparono circa 300 atleti, per la maggior parte greci (quasi 200); gli altri provenivano da 13 Paesi diversi con 3 continenti rappresentati. Tra qualche mese, invece, in Giappone saranno ben 207 i Paesi rappresentati con una presenza di circa 10.500 atleti iscritti alle gare. Anche le discipline si sono evolute enormemente e continuano a farlo. Nella prima edizione di Atene gli sport erano solo 9: atletica, ciclismo, scherma, lotta ginnastica, nuoto, pesi, tennis e tiro. A Tokyo saranno 42 con più di 300 gare in programma.

Dal profilo facebook “Olimpiadi Tokyo 2020”

Le novità tra le discipline olimpioniche sono ormai una costante delle ultime edizioni. In quella di 4 anni (e mezzo) fa, a Rio de Janeiro, vennero aggiunti due sport, che in fondo erano dei reinserimenti. Si trattava del golf e del rugby a 7. Queste due discipline sono state confermati e quindi le vedremo anche in terra nipponica, ma in più ci saranno ben 5 nuove discipline: baseball/softball, karate sportivo, surf, arrampicata sportiva e skateboarding. In lizza c’erano anche squash e wushu, un’arte marziale di origine cinese, ma per il momento sono stati bocciati. Ma non è finita qui: per le olimpiadi del 2024, che si disputeranno a Parigi, nel programma provvisorio è previsto l’inserimento della breakdance; al momento verso la mancata riconferma baseball e karate.

Grande soddisfazione per gli appassionati delle nuove categorie sportive che saranno rappresentate in Giappone, ma non tra gli amanti dello skateboard. La preoccupazione principale è quella di vedere lo skateboard trasformato in qualcosa di diverso per far parte del programma delle Olimpiadi, e che questo  limiterebbe l’individualismo e la libertà di chi lo pratica. L’auspicio secondo molti appassionati è quelli di restare fuori dai Giochi, a questo proposito è stata anche lanciata una petizione online. Di diverso avviso il presidente della federazione mondiale dello skateboard, Tim McFerran, che sostiene come l’inclusione nelle Olimpiadi porterà benefici enormi all’intero movimento.

L’attesa di un anno in più ha contribuito ad aumentare le aspettative per la prossima edizione dei Giochi; si spera che tra circa cinque mesi tutti gli occhi del mondo saranno collegati con la capitale nipponica per assistere alla spettacolare cerimonia d’apertura, con l’auspicio che anche senza la presenza di tifosi dalle varie parti del mondo ci possa essere una significativa partecipazione del pubblico locale.

 

di Pierandrea Usai

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