Le altre vittime della droga: il dramma di parenti e partner

Avere una relazione con un tossicodipendente ti mette davanti a tante scelte, fatte di amore e dolore. La testimonianza di S. con un fidanzato che deve dividere con la cocaina

Tossicodipendenza 4

Ph. Giulia Bellandi

“In casa il problema dell’abuso di droghe esplode. Spesso all’inizio subentrano meccanismi di negazione e quando la droga diventa un problema ingestibile le persone non sanno a chi rivolgersi e cosa fare”: Renzo Ricci dirige un Servizio Multidisciplinare Integrato a Concesio, nel bresciano, e conosce gli effetti della droga non solo su chi ne fa uso, ma su chi accanto a quella persona ci vive e la ama. 

Quando si tratta di tossicodipendenza ci sono due tipi di vittime: i consumatori e i loro affetti. Madri, padri, fidanzati, amici. Cosa significa, davvero, stare vicino a un tossicodipendente ogni giorno?

Essere genitori e figli di tossicodipendenti

“Non è facile riconoscere il momento in cui un figlio inizia a fare uso di droga, ne è altrettanto semplice ammettere a se stessi la dipendenza del figlio”, spiega Marina, infermiera del Sert di La Spezia. “I genitori lo scoprono perché notano comportamenti alterati nel figlio, notano sparire oggetti preziosi in casa, che vengono rivenduti per ricavarne soldi per la droga; oppure trovano direttamente le sostanze nascoste da qualche parte in casa”.

Davanti a questa consapevolezza i genitori provano svariate emozioni, ma quelle che prevalgono su tutte è la disperazione e la paura di non riuscire a gestire la cosa”.

Ogni genitore gestisce in modo diverso la tossicodipendenza del figlio: “Alcuni li controllano e li seguono assiduamente durante il percorso riabilitativo, accompagnandoli ad ogni visita e controllandoli in ogni loro spostamento. Altri invece preoccupati nel vederlo stare male per la mancanza della sostanza, cercano in ogni modo di alleviare le sue sofferenze spingendosi, addirittura, ad andare loro stessi a cercare le sostanze per il figlio. Altri ancora, forse per il timore di un ostacolo troppo grande da superare, li abbandonano tagliando con loro ogni forma di comunicazione”.

Capita quindi che il figlio tossicodipendente sia completamente dipendente dai propri genitori, e la maggior parte delle volte ormai anziani, costretti a subire violenze fisiche da parte del figlio, senza avere il coraggio di denunciarlo.  E in linea generale, sottolinea l’infermiera, sono le madri che si occupano maggiormente della dipendenza del figlio.

La tossicodipendenza, inoltre, si ripercuote pesantemente anche sui figli: “Alle coppie segnalate ai Servizi sociali per problemi di tossicodipendenza – spiega l’infemiera del Sert di La Spezia – viene fornito un programma da seguire in modo che i figli non vengano allontanati”.  Purtroppo, ci sono casi in cui un programma da seguire non basta e i genitori non vengono ritenuti “in grado di accudirli”, e per questo vengono allontanati e affidati a strutture per minori.

La dipendenza dei genitori non sempre spinge i figli ad abusare anche loro di sostanze. Vedendone gli effetti ne rimangono spaventati, e sono portati ad estraniarsi completamente da quel “mondo”. Spesso capita che siano proprio i figli, nei casi disperati, a chiamare i centri riabilitativi.

Marina, inoltre, sottolinea che per tutti coloro che hanno a che fare con tossicodipendenti è  “a disposizione il sostegno per le famiglie con la presenza dello psicologo” nelle strutture dedicate.

Tossicodipendenza 4

Ph. Giulia Bellandi

Essere innamorati di un tossicodipendente

Avere una relazione con chi fa uso di sostanze pesanti come la cocaina non è facile, è fatto di alti e bassi, momenti di sconforto e dolore. Ce lo racconta S., una ragazza di 21 anni che ha una relazione con un ragazzo 31ennecocainomane.  

Parlando della sua relazione, esordisce così: “Quando ci siamo messi insieme sapevo del suo utilizzo di cocaina, e, seppur sia stato un deterrente, io riesco a passarci sopra. So che tipo di persona è, e il pensiero che un giorno, forse, smetterà, mi permette di stargli accanto”. 

Il ragazzo di S., come molti tossicodipendenti, ha provato diversi tipi di sostanze: “Lui ha trentun anni e fa uso di cocaina da dieci, o almeno, a me ha sempre detto che sono dieci anni, ma non so se sia vero. Ha iniziato con la cannabis, poi ha provato tutte le droghe e infine è arrivata la cocaina. È una persona che cerca molto le sensazioni adrenaliniche e credo che nella coca trovi le scosse di cui ha bisogno”. 

Tossicodipendente. Una parola pesante, da evitare, spesso da esorcizzare; ma non per S. Lei sa, e non si vergogna a dirlo, che il suo ragazzo fa parte di questa categoria: “Lui è assolutamente un tossicodipendente; l’idea che siano solo quelli che vedi per strada mezzi morti è sbagliata. Lui si droga con continuità, e quando lo fai da dieci anni sei per forza un tossicodipendente. Ora è addirittura contro la sua volontà farlo, ma quando parte, parte; e non c’è verso di fermarlo. Potresti morirgli davanti che a lui non importerebbe nulla. Quando c’è quella – la cocaina – lei è al primo posto, punto e basta”.     

S. sottolinea, più di una volta, come il suo ragazzo faccia uso di sostanze contro la sua volontà: “Lui ha già provato a uscirne. È stato in comunità sei mesi, e per i sei mesi successivi, quando era già fuori, è riuscito a non farne uso. È stato l’unico anno in cui è rimasto davvero pulito, ma ci è ricaduto poco dopo. Vedo suoi amici più giovani che consumano cocaina da uno o due anni e non hanno nessuna intenzione di smettere. Non vedono l’ora di incontrarsi per poter andare a farne uso. Lui invece è stanco. Stanco di questa situazione, di volerne uscire senza riuscirci. E a lui, avendo sviluppato grande assuefazione, non bastano piccole quantità. Finché ha soldi va avanti. Era arrivato a voler vendere la macchina per potersi fare”. 

Riuscire, finalmente, a uscire dal tunnel della droga è difficile. E, finché il problema persiste, chiunque stia vicino a un tossicodipendente deve affrontare una serie di difficoltà: “Ansia. Molta ansia. Perché so che anche una serata normale può finire con lui che va a farsi. Non posso mai stare tranquilla. È capitato che qualche sera, mentre sapevo che era a casa con un paio di amici, sia improvvisamente partito alle due di notte per andare chissà dove sotto l’effetto della droga, e quando è fatto non ha nemmeno idea di cosa sia un telefono. Magari sto uno, due, tre giorni senza sapere se è vivo o morto”. 

Sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, ogni cocainomane svolge differenti attività, come spiega S.: “Molti dei suoi amici quando sono fatti vanno a prostitute oppure a giocare a poker, lui no. Lui fa qualcosa che forse è ancora peggio: sale in macchina e inizia a guidare, senza sosta e senza meta. Quest’estate è arrivato da Parma a Torino, di notte, in autostrada. È partito, è arrivato a Torino, è uscito dal casello ed è tornato indietro. Per lui non è più il ‘Vado in discoteca e mi sballo’, ormai lui è oltre. Onestamente mi aspetto che un giorno mi chiamino dicendomi che ha fatto un incidente. Lui dice che in dieci anni non ne ha mai fatto uno, ma non sarei stupita se capitasse. Se qualcuno mi dicesse: ‘Si è drogato e ha picchiato delle persone’, ecco, quello mi sconvolgerebbe un po’, perché da sobrio è un bravo ragazzo, educato, un lavoratore”. 

Droga, bugie, violenza, ansia, vergogna. Sono queste, a quanto dice S., le parole chiave della sua vita con un tossicodipendente, la cui dipendenza viene nascosta, per quanto possibile, anche a lei, come se il non vederlo significhi che il problema non esista: “Quando si droga non riesce ad ammetterlo. Anche se è di fronte a me, e io lo conosco, quindi so cosa ha fatto, lui non lo ammette. Posso dirgli che lo mollerò, che non deve deludermi, che non ci sono problemi e supereremo tutto insieme come ogni volta, ma niente; finché non gli passa l’effetto lui non lo ammette mai. Eppure sa come fa stare le persone, e si sente molto in colpa per questo. Sa che la sua ex è scappata a causa della droga, sa che a 31 anni non ci si può comportare così e avere meno di zero in banca. Tutto questo lo butta molto giù e dice cose come: ‘Pensi che mi piaccia essere così?’. Certo, io so che non è del tutto colpa sua, ma è anche colpa sua”. 

La cocaina, continua S., è alla base di molti dei problemi della coppia, oltre che essere causa di frequenti litigi: “Lui è violento, ma non con me. È violento nei confronti delle cose inanimate. Dopo essersi fatto ha una settimana intera di grande nervosismo, e se qualcuno dice la cosa sbagliata inizia a spaccare cose in casa, tirando pugni di qua e di là. Non lo fa sotto gli effetti della cocaina, ma ne è una conseguenza”.

Tossicodipendenza 2

Ph. Giulia Bellandi

Il futuro negato dalla tossicodipendenza

La tossicodipendenza non solo si prende il tempo, la salute e la serenità di chiunque le graviti intorno, ma si appropria anche di un altro aspetto fondamentale della vita umana: la possibilità di guardare al futuro, di immaginarsi il domani, di organizzare ciò che verrà. “Se lui smettesse di drogarsi la nostra relazione cambierebbe completamente, sarebbe molto più stabile, anche perché io sono una persona che programma molto il futuro, e con lui non puoi farlo. Non si possono organizzare nemmeno cose semplicissime. Se ad esempio mi organizzo per andare fuori il mio giorno libero, che è il martedì, e lui il sabato o la domenica si droga, poi il martedì non ci andiamo fuori, perché lui non riesce. Questo crea tante emozioni negative, perché è tutto un: ‘Dovevamo andare in montagna; dovevamo andare a camminare; dovevamo partire’ e poi lui magari si mangia tutti i soldi in una notte, quindi non riesci mai a programmare niente. Non puoi mai guardare più in là di domani”. 

Ma non sono state solo le uscite del martedì a saltare, perché, come ha proseguito S., si sono verificate situazioni ben più gravi: “Avevamo messo da parte dei soldi insieme, li avevo io così lui non li avrebbe presi nel caso avesse voluto drogarsi. Però mi ha mentito, mi ha contattata dicendo che aveva avuto problemi sul lavoro e aveva bisogno dei soldi, e io ci sono cascata, semplicemente perché non pensavo potesse arrivare a tanto. Non l’ho sentito per i due giorni successivi. Onestamente mi feriscono più le bugie che la sua dipendenza. Ero molto delusa perché se non avessi avuto quei soldi non lo avrei sentito nemmeno per i cinque minuti necessari a farseli caricare sul conto; mi ha cercata solo per quel motivo”.

Spiegare a famiglia e amici la relazione con un tossicodipendente

Per una ragazza poco più che ventenne, senza dubbio, conta molto il giudizio dei genitori, soprattutto se la figlia decide di frequentare un tossicodipendente, cosa che S. ha chiarito con la sua famiglia fin da subito: “Quando ne ho parlato a mia madre le ho semplicemente detto che uscivo con un ragazzo che ha un po’ di problemi con la cocaina, e lei mi ha risposto: ‘Mi fa piacere che tu stia provando ad aiutarlo, ma poniti un limite e non farti mettere sotto dalla situazione’. Devo ammettere, però, che loro sanno solo un quarto di quello che succede”. 

Ascoltando S. viene spontaneo chiedersi come sia possibile resistere al fianco di una persona che senza dubbio causa molti problemi, e come si possa cercare di aiutarlo a liberarsi dall’ombra della droga. Lei ha dichiarato di aver tentato, dicendo: “Io ci provo, però più di tanto non posso fare. È come dire a un fumatore di smettere di fumare, finché non decide di smettere nessuno può scegliere per lui. Ci provo davvero. Ci provo per le liti, per la situazione, per i soldi. Anche pochi giorni fa abbiamo discusso perché lui è arrivato ad accusare me per le paranoie e l’ansia indotte dalla sua dipendenza. Ha accusato me e la nostra relazione del fatto che non è mai tranquillo. Credeva fosse colpa mia se lui si sente male e ha iniziato a spaccare le cose in casa”.

Forse, in questi casi, sarebbe necessario usare una linea dura, imporsi arbitrariamente per farlo disintossicare, ma non secondo S.: “Non ho mai pensato, onestamente, di denunciarlo. Non penso servirebbe, perché lui è molto aperto e, se gli dicessi di finirla e di chiamare qualcuno per essere aiutato, credo che capirebbe e lo farebbe. Non l’ho ancora fatto perché non so nemmeno se devo essere davvero io a farlo. È una cosa che deve fare lui; penso debba riflettere e realizzare che sono necessari provvedimenti. Forse solo in quel momento potrà cambiare qualcosa”. 

La dimensione della cura tra solitudine, stanchezza e stigma sociale

Stanchezza, rassegnazione, incertezza su come aiutare una persona a cui si tiene ma il cui comportamento provoca anche tanta sofferenza: come S. tanti genitori, partner, amici di persone tossicodipendenti vivono schiacciati tra preoccupazioni contrastanti, il desiderio di liberarle dalla dipendenza, il timore di perderle o di peggiorare una situazione già pesantissima. “A volte – racconta Ricci  – viene da noi un marito, una moglie, a chiederci aiuto riguardo a come prendere una persona che consuma e non vuole smettere”. Altre volte la droga logora il rapporto tanto da romperlo: “In alcuni casi la dipendenza si protrae anche per 10, 15 anni prima che un tossicodipendente arrivi a intraprendere un percorso di cura e la famiglia è esausta“. Tanto da rifiutare, almeno inizialmente, di parteciparvi: “Poi, quando vedono qualche miglioramento, tendenzialmente tornano sui propri passi”.

E dire che gli affetti possono essere una grande risorsa nel percorso di disintossicazione, perché in questa fase di vita così delicata avere intorno a sé dei legami sani e forti è estremamente importante, sottolinea Ricci, “la dipendenza può essere curata nell’arco di 1, 2, 3 anni, ma serve poi che la persona possa trovare un supporto e dei punti di riferimento importanti e sicuri: anche una volta che la persona ha abbandonato l’abuso, un imprevisto, uno scossone può determinare una ricaduta”.

Ma lo stigma che ancora circonda le dipendenze e i servizi dedicati alla loro cura crea terra bruciata intorno ai cari di chi abusa di sostanze; che spesso non sanno come comportarsi, temono le conseguenze dell’avvicinarsi a servizi specialistici e trovano il vuoto quando cercano risposte e aiuto per il peso che portano. Proprio come accade a S.: “Non c’è stato nessuno che mi ha supportata, nessuno. Mi danno tutti contro. Mi dicono che ho poco più di vent’anni, che devo vivere libera e non dovrei occuparmi di cose del genere. Ma sono fatta così: non riesco a staccarmi dalle persone a cui mi affeziono”. 

Leggi anche: Codipendenti anonimi: un aiuto concreto contro la dipendenza affettiva

(L’associazione aiuta le persone che hanno una condizione psicologica comportamentale che le rende dipendenti da un’altra persona, che siano parenti o fidanzati. Coperti dall’anonimato e partecipando alle riunioni dei gruppi locali è possibile in 12 passi ritrovare la consapevolezza di sé e uscire dal tunnel della dipendenza)

di Alex Iuliani, Anna Barbieri, Jennifer Riboli 

Un ringraziamento particolare va a Giulia Bellandi, autrice delle fotografie presenti in questo articolo. Di casa a Brescia, ha girato il mondo per fotografarlo, immortalando scene di vita nei più disparati Paesi del mondo, dalla Russia alla Cambogia, dal Vietnam al Nepal. I lavori qui riportati fanno parte del suo ultimo progetto, “The Street Project”, che racconta vite di strada: situazioni e persone “scomode”, che spesso cerchiamo di non vedere e dalle quali preferiamo stare lontani.

49 Commenti su Le altre vittime della droga: il dramma di parenti e partner

  1. Sono alla ricerca di qualcuno che possa aiutarmi , sono 2 anni che sono innamorata di un tossicodipendente , che fa uso da oltre 20 anni di cocaina . Un anno fa l’ho denunciato pensando di fare il suo bene , è stato ai domiciliari e ovviamente ce l’aveva con me , ma da qualche tempo abbiamo ripreso a frequentarci , sento che è l’uomo della mia vita , ma io non lo sono della sua perché la dipendenza vince sempre su di noi , sto male mi sento anch’io dipendente da lui e dall’amore che provo nonostante tutto

    • Ciao Serena ti capisco. Il mio è entrato 6 giorni fa in comunità e si droga da circa 20anni (ne ha 36). Se vuoi ci sono

      • Sono esausta. Storia d amore da favola, pf in che ci sposiamo. Comincio a vedere cose strane e lui inizia a trattarmi da pazza, da esagerata. Non sono più il suo amore ma divento la sua nemica. Da ingenua ricondivo tutto al suo abuso di alcol ma soli due anni fa mi ammette di fare uso di porcheria (io la definisco tale). Cinque anni di matrimonio, una bambina di quasi quattro, solo bugie, manipolazioni, insinuazioni, sensi di colpa, urla, pianti e rabbia. Me ne vado di casa con la banchina lui mi implora di tornare promettendo di frequentare il sert e di farmi gestire i soldi. Dopo nemmeno un anno a causa di un appuntamento saltato non frequentiamo più io sert e prendiamo in altra discesa. Sono esausta. Rimango nella speranza possa capire il male che sta facendo, farsi aiutare per questa bambina. Ma allo stesso tempo vorrei scappare via e rifarmi una vita. Cosa mi consigliate?

      • Volevo sapere se posso usufruire del sert anche se non sono una tossicodipendente? Vorrei un supporto psicologico in quanto mi sono lasciata da pochissimo con lui che era/é un tossicodipendente.

        • Salve, le segnalo che abbiamo scritto un’altro articolo legato a questo che parla di dipendenze affettive. Parliamo dell’associazione Codipendenti Anonimi che può esserle d’aiuto nel suo caso (qui l’articolo: https://www.parmateneo.it/?p=81420)

        • Vivo la stessa situazione anch’io vorrei parlare con qualcuno

        • Salve a tutte vi chiedo un aiuto.. sono disperata e non ho più forze x affrontare tutto.. un anno fa ho iniziato a convivere con un ragazzo che era uscito dalla comunità che ha frequentato x un anno.. non appena uscito dalla comunità a subito iniziato dinuovo ad assumere cocaina e alcool.. all inizio non era violento con me .. dopo i primi mesi di relazione iniziò ad essere violento pensava cose che non esistessero che io lo tradivo e per questo è arrivato ad alzarmi le mani. Ci siamo lasciati ma poi l ho perdonato perché è andato al Sert e gli hanno dato il metadone perché dopo la coca a iniziato a farsi di eroina.. adesso l ho lasciato dinuovo perché ormai troppo nervoso violento pensa sempre che ho altri uomini non posso uscire sola perché appena diventa nervoso mi dice che quando esco lo tradisco oppure che quando sono sola a casa chatto con uomini.. cmq una relazione di ansia e paura perché lui si convince che è così e quindi mi maltratta.. io lo amo ma ormai vivevo di paura che potesse picchiarmi x suoi pensieri.. tra l altro va al Sert ma fa uso ancora di eroina.. cosa devo fare

          • Redazione // 6 febbraio 2023 a 9:59 //

            Forse il suo compagno ha anche altri problemi oltre alla dipendenza da droghe… problemi di gelosia e possessività, problemi a gestire la rabbia. A farsi aiutare deve essere lui rivolgendosi a specialisti e psichiatri. Lei si tuteli, cerchi di allontanarsi da una situazione che la mette preoccupantemente a rischio. Esiste un’associazione che aiuta i dipendenti affettivi: si chiama codipendenti anonimi e potrebbero aiutarla. Questo il link al loro sito: https://codipendenti-anonimi.it/ (sono in molte città italiane). Saluti

      • Ciao Serena, anch’io non so cosa fare ne come aiutare al mio ex ragazzo, che ha avuto o ha ancora dei problemi con le sostanze lui nom ammettere ma io penso che si fa uso perché ha degli atteggiamenti strani e dice delle cose senza senso e ha allucinazioni, paranoie….Io vorrei capire di più perché mi sento veramente male

        • La droga accentua ciò che già si ha dentro . Quello che voglio dire è che, se una persona che fa uso di droghe è gelosa, possessiva e soprattutto manesca e aggressiva , non è così a causa della droga, non è la droga che lo ha fatto diventare così, .a è qualcosa che ha già dentro e anche senza droga verrebbe fuori lo stesso.
          Se puoi, allontanati da luj e credimi, meglio sola che con una persona che non ti rispetta. Scusami per averti detto quello che penso , mi dispiace ciò che stai vivendo
          Ciao

    • per te cerca il gruppo Co.Da, Codipendenti Anonimi
      Buona Vita
      Mimma

    • Ma lasciate perdere un drogato ama solo se stesso, vi venderebbe x una dose, potendo

    • Mi auguro ogni giorno di svegliarmi e scoprire sia stato solo un incubo, ma non succede mai. Sto letteralmente impazzendo ma non riesco a lasciarlo andare. Vorrei tanto ce la facesse questa volta. Nessuno merita questo, loro in primis e noi che li amiamo

  2. Sono una mamma e mio figlio aveva una bellissima carriera, grandi opportunità eppure si sta distruggendo con le sue stesse mani. Distrugge lui e noi. Non posso reggere questo peso, per me è troppo.

    • Anche io sono sposata con una persona che fa uso di eroina e cocaina allo stesso tempo chiamato spidbull all inizio quando l ho conosciuto sembrava normale e mi ha nascosto tutto una volta iniziato a convivere trovai delle siringhe e li venne fuori tutto.. ormai sono dentro fino al collo affezionata e innamorata ormai ci siamo sposati nel 2020 ma le cose sono degenerate lo stesso perché è diventato sempre più maniacale violento se non ha la dose mi inveisce tira oggetti.. e mi dice che lo provoco apposta.. sono disperata. Gli ho detto che chiederò il divorzio e anche lui mi dice lo stesso quindi penso che non gli importi di me o lo dice sotto l effetto della droga .. ma anche a dargli i soldi fargli del bene mi tratta male.. sento che è il momento di chiudere

      • Alessandra se è violento scappa subito e mettiti al riparo se è il caso torna dai tuoi familiari. Prima che quella morta sarai tu anziché lui e piangeranno te i tuoi familiari. Mi dispiace non accetto la violenza di questi tossicodipendenti che rifiutano ogni aiuto e ogni tentativo di farli entrare in comunità.

  3. Giorgio Jeracitano // 9 maggio 2022 a 0:04 // Rispondi

    Io invece sono un medico sessantenne di pronto soccorso. Un medico formato specificamente per la medicina di urgenza, con anni di preparazione specifica e di esperienza. Ne ho viste di tutte e per mia fortuna ho sempre la capacità empatica di comprendere e, credo, aiutare tutte le persone che arrivano in pronto soccorso con un problema più o meno acuto. Ecco devo dire che non sono stato contento di essere stato colpito con un pugno in pieno viso da un 40enne che aveva assunto cocaina (da anni seguito dal SERT con metadone). Quale comprensione devo avere per lui? Quale allora per me? Io ho votato la mia vita ad aiutare gli altri…devo dire grazie? …Gesù porgeva l’altra guancia, chi di voi?

  4. Anche io sono nella vostra situazione.
    Fidanzati da 4anni, conviventi da 3.5.. 13 anni che lavora e ha i debiti in banca, poi è stato licenziato. È rimasto a casa 5mesi e non ha fatto altro che stare sul divano. Mi aveva promesso di smettere. Sono passati 7mesi e non è cambiato nulla. Gli ho dovuto prestare soldi, mi ha rubato la carta e fatto prelievi a notte fonda (quando dormivo) di nascosto. Ora mi ha lasciata accusandomi di non essere in grado di stargli vicino, che non sono la ragazza giusta per lui.
    È tornato a casa dai suoi e mi ha lasciato sola con un affitto e bollette da sostenere, lontano dai miei genitori. Non ha preso nemmeno le sue cose
    È un inferno. Ci sono momenti in cui sono forte e mi dico che è meglio così altre volte invece mi sento sola, triste e con i sensi di colpa. Mi domando sempre se il suo è stato vero amore o se è stata solo dipendenza dalla sostanza

    • Dottore ho un piccolo dubbio non so a chi chiedere ma il mio ragazzo frequenta il sert ogni settimana per ritirare il metadone, ma lui a volte salta e mando lo zio a ritirare il metadone sempre con delle scuse, ma io vorrei capire, se lui continua a fare uso di stupefacenti che senso ha di frequentare il sert e se ognisettimana fa l’esame dell’urina, non si rendono conto che lui continua ad assumere sostanze???

  5. Carmen Pacelli // 9 luglio 2022 a 15:38 // Rispondi

    Sono la mamma di un figlio 21enne. Mio figlio è stato adottato all’età di sei anni e a 11 anni ha manifestato violenza fisica e verbale.
    E’ stato messo un due comunità ma nell’ultima a Castelfranco Emilia ha iniziato a fare uso di droga. Uscito al compimento dei 18 anni è andato a convivere a Ferrara con la sua educatrice di 38 anni che lo ha portato all’eroina.
    Quando era ancora minorenne, è stato fatto presente al Tribunale dei minori di Bolzano quando succedeva in comunità con foto e video ma il Tribunale non ha fatto nulla! E pensare che tutta la documentazione è stata inviata non solo da noi genitori, ma anche dall’assistente sociale.
    A 19 anni è tornato in famiglia ma la situazione è sempre peggio: furti, violenze giornaliere, sputi, parole, tante umiliazioni.
    Mi è stato consigliato di mandarlo via di casa, Vi prego cosa mi consigliate voi? Sono disperata. Grazie-

    • Credimi, meglio così!! Meglio soffrire un pochino Ora che avere davanti una vita di inferno!

    • Ciao se vuoi ci sentiamo ho la tua stessa situazione

    • È riuscita a risolvere in qualche maniera?
      Io ho un fratello che ha il solito problema è ci sta distruggendo la vita…abbiamo pensato ad allontanarlo di casa..

    • Ha tutto il diritto di dire così, non è per niente giusto essere trattati in questo modo, in nessun caso. Ma questo quarantenne cocainomane droga o non droga , andrebbe punito per ciò che ha fatto.Assolutamente nn giustificato , perché non è la droga che fa si che si comporti così, solo una falsa giustificazione ad un brutto carattere violento

  6. Ciao a tutte, finalmente un blog dove possiamo raccontare la nostra esperienza! Sono una ragazza di 29 anni e sono fidanzata da 3 anni con un ragazzo tossicodipendente ( eroina) io sto passando L inferno! Sono tre anni di fidanzamento e 2 di convivenza, le abbiamo provate tutte, psicologo, psichiatra, sert ma nulla, ricade sempre nella sostanza. Mi incolpa di essere troppo controllante e ansiosa al riguardo, mi tratta male ogni volta, senza considerare che io inizio a sentire l’esigenza di creare un futuro e da qualche mese a questa parte sto davvero valutando di abbandonare la relazione ma questo pensiero mi porta a tantissimi sensi di colpa. E se gli dovesse succedere qualcosa di brutto? Quando è fatto scende di casa in moto non mi risponde perché è arrabbiato sempre con me quando fa uso di sostanze, io passo le notti insonni fino a che non ritorna a casa ( le prime ore del mattino) io sto avendo davvero problemi di depressione per questa situazione, non so se dirlo ai suoi ( loro hanno vissuto la sua tossicodipendeza anni fa ora credono che è tutto passato) lui mi minaccia dicendo che se lo dico ai suoi farà succedere il finimondo ma io sono stanca di avere questa grossa responsabilità sulle spalle! Non possiamo fare progetti, delle volte mi mette in imbarazzo davanti ad amici e parenti. Ho chiesto aiuto ad amici più stretti ma senza successo. Ho provato più volte a fare le valigie e ad andarmene ma lui poi fa leva sui i miei sensi di colpa e quindi o non mi lascia andare o mi prega di ritornare e io ci casco sempre, non riesco a staccarmi!

    • ciao ti capisco ci sono passata anch’io avevo un fidanzato tossicodipendente, un’esperienza terribile, un vero e proprio inferno se ti va possiamo sentirci e scambiare idee e opinioni. Io comunque l’ho lasciato perché un giorno mi ha alzato le mani ed è peggiorato molto. Spero che tu sia riuscita a risolvere.

      • Ciao, purtroppo anch’io mi sto ritrovando nella vostra situazione …non c’è la faccio più sono esausta … da quasi 2 anni l’inferno … il mio compagno è ricaduto dopo 10 anni di assenza …abbiamo passato 10 anno bellissimi ( è quello che mi tiene legata a lui) …non so più cosa fare …sta andando al serd è seguito da psicologa prende anche una terapia ma ci ricasca sempre anche a distanza di 4/5 mesi

      • Se vuoi ti spiego la mia situazione che ti risollevi un attimo io sono un ragazzo. Mi sono messo insieme un anno fa con una ragazza tossico dipendente da eroina e cocaina In cura psichiatrica dove lei prende psicofarmaci. In un anno le ho dato 20mila euro per non farle mancare niente volevo vivesse come tutti le cercavo lavoro mi facevo in quattro per lei. In compenso ho ricevuto tradimenti bugie x la droga mi negava che si faceva e la beccavo con dei tossici diceva bugie a me alla sua famiglia e agli assistenti sociali.ero deluso.. Finché le regalai un cellulare nuovo . Ma lei se lo stava andando a vendere per la droga. Glielo presi dalle mani per farle capire che non era giusto. Di smetterla di capire i miei sforzi io ero un lavoratore umile…E glielo portai a casa sua. È andata a denunciarmi dicendo che le facevo pressioni e stalking comprendo invece che io mi mettevo in mezzo alla droga . Perché avevamo un sacco di progetti assieme annientati dalla droga terrificante credetemi assurdo… Io lavoravo 200 ore al mese x lei e rimanevo senza nulla le davo tutti i miei soldi la curavo la amavo . Lei aveva scatti d ira e appena le dicevo di rendersi conto che mi calpestava per la droga mi alzava sempre le mani urlava assurdo.essendo un uomo sorvolavo su i suoi scatti d ira ma era brutto credetemi . Tentava di lanciarsi dall’ auto aveva sto vizio con me appena le dicevo che la droga era brutta tentava di coprire le cose con me un classico. Beh morale mi hanno arrestato per furto del mio telefono sudato e pagato con le mie tasche io glielo riportai a casa così non se lo vendeva x la droga e c’era già un tossico che l aspettava.ma vabbè e sono ai domiciliari da tre mesi accusato di stalking. Assurdo. Mi ha rovinato la mia vita la sua e quella della sua famiglia. Contando che non l’ho mai toccata ed anzi mi prendevo sempre le sberle da lei . E in un occasione le ho sputato in faccia perché ero stufo di prendere sberle e bugie e scatti d ira e che spariva per dei giorni interi per poi tornare a piangere da me . E mi facevo in quattro per lei. Pensate che la amo ancora . Ora lo stato sta facendo chiarezza spero tanto la mandino in una comunità. Per curarsi veramente io ho fatto il carcere per le sue bugie. Ma non fa niente voleva coprire che eravamo fidanzati per andare a farsi la droga fortuna che conosco gli assistenti sociali e si ricordano che ero il suo fidanzato allo stato non si mente lo faranno chiarezza su tutto. Avete visto forse la storia peggiore che avete sentito i tossici pur di farsi la droga e tenerlo nascosto per essere liberi di drogarsi e per non perdere le persone che amano ti riempiono di bugie e se non stai al loro gioco che li scopri o ti in mezzo ti vendono la tua persona per la droga . Nonostante io abbia accettato cose inverosimili per un anno e la capivo non capivo le bugie rimanevo deluso. Mi ha messo contro tutti per coprire che si faceva di droga pensate che ero arrivato anche a darle i soldi per andare da uno spacciatore a comprare il metadone quando il Sert era chiuso per non vederla stare male soffrivo tanto io. I soldi per la cannabis i soldi per vivere per le sigarette le bollette la cura della sua persona la spesa tutto quello che ha bisogno un umano le compravo e le spedivo le mail per il lavoro. E il ringraziamento è questo. Ci sono cascato con tutte le scarpe. Perché lei tornava piangendo dicendomi di non abbandonarla ed io ero innamorato. Ma quando ho detto basta lei si è inventata un sacco di false accuse che come spiegato mi hanno rovinato la vita. Ma ne uscirò indenne confido nello stato e la giustizia. Mi fa male tutto ciò perché ho sempre messo la faccia con tutti la mia famiglia i miei amici il Sert assistenti sociali. È brutto così.

      • Ciao ci possiamo sentire..mi aiuti..vorrei parlare con te

    • Annabelle // 31 marzo 2023 a 1:40 // Rispondi

      Ciao Lucia, come stai? Stai ancora con il tuo ragazzo? Ho quasi la tua stessa età e capisco come ti senti. Anche io ho avuto tanto bisogno di parlarne, ma nessuno capisce. Mi sento sola, abbandonata. Una relazione di tre anni, i primi due fatta di litigi violenti dove davo la colpa all’assunzione di alcol. Poi una sera dettata dall’istinto, vado a casa senza che lui lo sapesse, e nascosta nello zaino trovo la bottiglia di plastica. Crack. È stato il momento più brutto della mia vita. Non auguro a nessuno mai di provare quello che passiamo noi. Siamo delle vittime. Tanto quanto loro se non di più. Mi ha preso e distrutto il cuore, ho provato e riprovato ma niente. Bugie e basta. Più di questo cosa devo fare? Gli ho dato il mio amore, il mio appoggio, gli ho dato fiducia, ma ama più la droga. Io non posso permettermi di rovinare la mia vita.

      • Ciao Annabelle,come va? Sono messa a stessa situazione e sopratutto com molto senso di colpa per averlo mollato ma sento che non è posso più, ho cercato in tutti i modi di aiutarlo ma non è posso più…se vuoi ci possiamo sentire per scambiare opinioni ecc

  7. Salve
    Il mio compagno e padre di mia figlia(2 anni)
    Fa uso di cocaina da diversi anni prima che conoscesse me.
    Io ne ero a conoscenza ma la mia famiglia e la sua no. Sono stata zitta perché mi diceva sempre che se avessi detto qualcosa avrebbe detto che ne avevo provata anche io.
    Quindi in sostanza gli permettevo di fare i suoi comodi litigandoci provando a farlo ragionare poi ignorandolo poi supplicandolo in nome della bimba. Le ho provate tutte.
    Ad oggi è venuto tutto a galla perché per potersi drogate a pesantemente e ripetutamente rubato sul posto di lavoro. Ci sono le prove.
    Adesso non abita più con me e la bimba e sta iniziando a tramite sert un percorso riabilitativo. Probabilmente a breve entrerà anche in comunità.
    Il problema è che vuole vedere la bambina. E io non so come tutelarla. Non voglio togliergli la patria potestà ma non voglio nemmeno dover portare mia figlia in comunità a trovare il padre. Ha solo due anni è vero ma non è stupida e penso che siano esperienze che si porterà comunque dentro e interiorizzerà. Mi sono rivolta ad un avvocato per un consiglio perché momentaneamente non vorrei finire davanti ad un giudice. Mi ha consigliato un accordo in cui si scrive che mi occuperò io della bambina e che lui potrà vederla in determinati giorni e orari con la presenza di un altro familiare o mia. Accetterà? Sono terrorizzata all idea di proporglielo. E sopratutto se prova a buttare fango su di me dicendo appunto che lo sapevo(cosa che i miei ancora non sanno) e che ne ho provata con lui sarebbe la mia parola contro la sua certo ma mi verrebbero mandato gli assistenti sociali a casa a controllare? E allora come la vivrebbe mia figlia? Sono devastata dalla mia stupidità e dalla situazione e penso alla piccola.

  8. Salve sono un padre con un figlio tossicodipendente da circa 12 anni, credetemi io e mia moglie ad oggi abbiamo veramente fatto qualsiasi cosa per far sì che smettesse…ospedali, comunità, carcere casa, messo fuori casa, avvocati medici di ogni sorta, ma nulla si sta divorando ogni cosa, affetti , denaro ,serenita, la vita sua e la nostra..abbiamo anche una figlia che paradossalmente è lareatain scenze dell’educazione…

    • Salve, sono sorella di due fratelli tossici dipendenti.
      Ho una sorella che non ha mai smesso, ha fatto avanti e indietro dal carcere.
      Mio fratello vive con me e mia madre, io ho 23 anni e vorrei fare una mia vita, ma dall’altra parte mi rendo conto che lasciare mia madre da sola sarebbe puro egoismo. Ho messo da parte tante cose della mia vita per aiutarli, come aver lasciato gli studi e iniziato a lavorare presto, per me è stato molto difficile riuscire a capire come rigare dritto. Cercavo la serenità fuori casa attraverso rapporti non sani,ora vivo una relazione a distanza e nell’infrasettimanale mi ritrovo tra l’ignoranza mio fratello e cercare di stare accanto a mia madre. Non so più che cosa fare per aiutarlo, per tirare fuori la sua forza, abbiamo fatto tanti cose per loro, mio fratello ha smesso una volta ma ha ricominciato. Ha rischiato di morire più di una volta, sento che se non riesco ad aiutarli non potrò vivere in pace. Se non riesco a trovare un modo per farli uscire dal tunnel… mia madre mi ringrazia sempre per stargli vicino e mi dice che vorrebbe vedermi costruirà una mia vita, ma non potrei mai. Sto pensando di rivolgermi ad un psicologo anche se lo trovo stupido ma anni di caos mi hanno portata a volere a tutti i costi un’equilibrio nella vita, chiedo troppo?

    • Annabelle // 31 marzo 2023 a 1:44 // Rispondi

      Mi spiace tanto Gabriele. Non immagino cosa può voler dire per un padre vedere il figlio ridursi così e bruciarsi con le sue stesse mani. Non ti conosco ma ti sono vicina

  9. Ho da oltre vent’anni una relazione con un uomo di 50 che ho scoperto solo 6 anni fa essere un cocainomane cronico per cronico dico che ha già fatto due Ricoveri psichiatrici, ha agito più volte violenza nei miei confronti in preda a suoi deliri di gelosia, ha fatto due comunità ha distrutto una famiglia abbiamo due figli il più grande 16 anni sono già 2 anni che non lo vuole più vedere, ci sono riprese alternate a periodi down al momento e dico al momento sono quasi 2 anni che è fuori l’ultimo evento della vita che lo ha destabilizzato gli ha procurato un forte craving e a me il terrore di rivivere le sue follie allora si è allontanato a 8000 km di distanza da qui ospitato da un amico quando sta bene è la persona più fantastica del mondo quando sta male ti uccide dentro in questo momento di suo grande successo nel non essere ricaduto io ci vedo solo la sconfitta di una vita che non sarà mai normale devo vivere sempre con lo spettro delle sue ricadute o convivere con le sue latitanze per non ricadere ogni volta rimango sola a crescere 2 figli con tutte le responsabilità sia economiche (lui ora neanche lavora) che emotive nel cercare di dare loro un pò stabilità senza di lui ho una vita decente una casa e un buon lavoro eppure non riesco a non ricaderci perché lui è una goccia cinese tutti i giorni mi fa sentire la sua presenza mi dice che io e i figli siamo la cosa più importante ma poi mi ritrovo a non poter contare su di lui perché se gli accade qualcosa va in tilt e pensa alla cocoaina mi faccio schifo da sola per non riuscire a volermi bene e a pensare alla mia di vita

  10. Annabelle // 31 marzo 2023 a 1:48 // Rispondi

    Ciao Mily. Non dire così, la colpa non è tua. Sono subdoli purtroppo e sanno manipolarci come vogliono loro. Ricomincia a volerti bene e abbandona i sensi di colpa. Hai fatto tanto per lui, adesso è il tuo momento.

  11. Ciao a tutti sono Candida ho avuto una relazione di 9 anni con questo uomo io avevo 19 anni mentre lui aveva 42 anni se nn mi sbaglio e divorziato ha 3 figli e niente abbiamo iniziato la relazione e kmq lui faceva uso di droga e di alcool lo amato più della mia vita ho messo sempre al primo posto ho fatto tutto e lui mi ha illuso mi ha promesso cose che non ha mai mantenuto e poi .. mi ha lasciato da un mese perché non mi ama più ora lui si prende dei calmanti per non drogarsi e bere e da 3 mesi non tocca nulla ma però mi ha lasciata perché ora nn gli servo più mi ha solo illusa ..

  12. Non potrei mai credere che verrò tradito fino a quando non accadrà. È stato il mio peggior incubo. Eppure ho resistito. Per mio figlio e mia figlia. Ho ascoltato mi sono tenuto insieme. Ho letto articoli e post positivi come questo. Imparare ad andare avanti eppure restare per vedere se c’è un cambiamento. Perché vale la pena lottare per la famiglia, non importa quanto possa sembrare indegna a volte. grazie al sacerdote jaja che aiuta a riconciliare il nostro matrimonio e la nostra relazione d’amore. ecco le sue informazioni. nel caso in cui ti trovi in una situazione simile {lovetemple0001 {@} { gmail .{com }Sii la luce nell’oscurità. È l’unica scelta in questo universo.

  13. Se vuoi ti spiego la mia situazione che ti risollevi un attimo io sono un ragazzo. Mi sono messo insieme un anno fa con una ragazza tossico dipendente da eroina e cocaina In cura psichiatrica dove lei prende psicofarmaci. In un anno le ho dato 20mila euro per non farle mancare niente volevo vivesse come tutti le cercavo lavoro mi facevo in quattro per lei. In compenso ho ricevuto tradimenti bugie x la droga mi negava che si faceva e la beccavo con dei tossici diceva bugie a me alla sua famiglia e agli assistenti sociali.ero deluso.. Finché le regalai un cellulare nuovo . Ma lei se lo stava andando a vendere per la droga. Glielo presi dalle mani per farle capire che non era giusto. Di smetterla di capire i miei sforzi io ero un lavoratore umile…E glielo portai a casa sua. È andata a denunciarmi dicendo che le facevo pressioni e stalking comprendo invece che io mi mettevo in mezzo alla droga . Perché avevamo un sacco di progetti assieme annientati dalla droga terrificante credetemi assurdo… Io lavoravo 200 ore al mese x lei e rimanevo senza nulla le davo tutti i miei soldi la curavo la amavo . Lei aveva scatti d ira e appena le dicevo di rendersi conto che mi calpestava per la droga mi alzava sempre le mani urlava assurdo.essendo un uomo sorvolavo su i suoi scatti d ira ma era brutto credetemi . Tentava di lanciarsi dall’ auto aveva sto vizio con me appena le dicevo che la droga era brutta tentava di coprire le cose con me un classico. Beh morale mi hanno arrestato per furto del mio telefono sudato e pagato con le mie tasche io glielo riportai a casa così non se lo vendeva x la droga e c’era già un tossico che l aspettava.ma vabbè e sono ai domiciliari da tre mesi accusato di stalking. Assurdo. Mi ha rovinato la mia vita la sua e quella della sua famiglia. Contando che non l’ho mai toccata ed anzi mi prendevo sempre le sberle da lei . E in un occasione le ho sputato in faccia perché ero stufo di prendere sberle e bugie e scatti d ira e che spariva per dei giorni interi per poi tornare a piangere da me . E mi facevo in quattro per lei. Pensate che la amo ancora . Ora lo stato sta facendo chiarezza spero tanto la mandino in una comunità. Per curarsi veramente io ho fatto il carcere per le sue bugie. Ma non fa niente voleva coprire che eravamo fidanzati per andare a farsi la droga fortuna che conosco gli assistenti sociali e si ricordano che ero il suo fidanzato allo stato non si mente lo faranno chiarezza su tutto. Avete visto forse la storia peggiore che avete sentito i tossici pur di farsi la droga e tenerlo nascosto per essere liberi di drogarsi e per non perdere le persone che amano ti riempiono di bugie e se non stai al loro gioco che li scopri o ti in mezzo ti vendono la tua persona per la droga . Nonostante io abbia accettato cose inverosimili per un anno e la capivo non capivo le bugie rimanevo deluso. Mi ha messo contro tutti per coprire che si faceva di droga pensate che ero arrivato anche a darle i soldi per andare da uno spacciatore a comprare il metadone quando il Sert era chiuso per non vederla stare male soffrivo tanto io. I soldi per la cannabis i soldi per vivere per le sigarette le bollette la cura della sua persona la spesa tutto quello che ha bisogno un umano le compravo e le spedivo le mail per il lavoro. E il ringraziamento è questo. Ci sono cascato con tutte le scarpe. Perché lei tornava piangendo dicendomi di non abbandonarla ed io ero innamorato. Ma quando ho detto basta lei si è inventata un sacco di false accuse che come spiegato mi hanno rovinato la vita. Ma ne uscirò indenne confido nello stato e la giustizia. Mi fa male tutto ciò perché ho sempre messo la faccia con tutti la mia famiglia i miei amici il Sert assistenti sociali. È brutto così.anxhe perché so molto innamorato di lei. Una storia triste…

  14. Ciao, anche io innamorata di un tossicodipendente. Che storie terribili.
    Non chiedo nulla, non ci sono risposte. Vi abbraccio tutti, è bello e brutto al tempo stesso sapere che c’è qualcuno che sta condividendo il mio dolore. Spero che un giorno potremmo essere felici anche noi, e ricevere amore e trasparenza, avere una relazione sana e vera.

  15. Ciao a tutti sono Gianluca e vorrei dare speranza a tutti voi, ho smesso di assumere cocaina ed eroina da un paio d anni dopo un bel po di tempo, e ce l ho fatta sono con l aiuto della mia ragazza e anche del sert ovviamente, senza comunità. Vorrei dire a tutti voi parenti amici e partner grazie di starci dietro così, se ce l ho fatta io possono farcela tutti

  16. Ciao Gianluca,intanto complimenti per la tua volontà e per avercela fatta ma come vedi senza la tua motivazione a smettere ,la tua ragazza poteva fare ben poco.Mi sento di dire che questo è uno spazio per le altre vittime della droga,ogni esperienza è soggettiva ,il fatto che tu non abbia fatto comunità non significa che è la soluzione giusta per tutti.Potrebbe esser fuorviante per i parenti e partner leggere che non hai fatto comunità.Purtroppo per molti altri serve eccome.grazie ma ogni dipendenza è soggettiva,molti parenti rischiano anche la vita tutti i giorni e non saranno loro a curare la dipendenza dei propri cari.

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*