Allenamento Sequenziale: il nuovo metodo inventato dal parmigiano Igor Bonazzi

La chiusura delle palestre porta sempre più persone ad allenarsi a casa, ma quali sono i rischi nel seguire videolezioni generalizzate?

 

Dall’inizio della pandemia ad oggi ha perso oltre il 70% del proprio fatturato: mai come oggi il mondo delle palestre è in crisi e non si vede una luce in fondo al tunnel.

Ormai da un anno, quindi, si stanno diffondendo sempre più rapidamente applicazioni, video tutorial e dirette streaming per permettere ai fruitori di mantenersi in forma anche tra le mura di casa, utilizzando personaggi pubblici e sportivi come testimonial. Ma questo non esclude rischi per la salute.

I principali ostacoli, secondo il preparatore atletico Igor Bonazzi, sono soprattutto legati alla mancanza di un programma di allenamento professionale che si basi sulle esigenze specifiche delle singole persone.

Già docente presso l’Università di Parma, preparatore atletico calcistico per squadre professionistiche come il Piacenza Calcio 1919 e oltre 20 anni di esperienza sul campo, Bonazzi punta il dito proprio contro la mancanza di personalizzazione e ai rischi degli allenamenti in autonomia.

Il preparatore atletico spiega che “l’utilizzo della tecnologia sicuramente può essere un valore aggiunto, sia in questo che in altri settori, ma dipende da come la si usa. Personalmente sono sempre stato molto critico nei confronti di quelli che prima erano i corsi collettivi, quelli che adesso sono trasformati per necessità videolezioni, e il motivo è semplice: con o senza tecnologia è molto difficile che una proposta generalizzata possa far raggiungere a tutti i risultati desiderati, anzi c’è il rischio di far fare attività a persone che non sono in grado di farla, o con proposte sbagliate per uno specifico target o uno specifico obiettivo. Nella migliore delle ipotesi non si avranno soddisfazione e risultati. Nella peggiore c’è un rischio di infortuni”.

Quella della forma fisica è una tematica molto sentita da gran parte degli italiani: secondo le stime Istat più del 64% delle persone si dedica all’attività fisica, di cui il 26% in maniera continuativa e il 38% in modo saltuario.

Dal punto di vista psicologico e della salute, la chiusura delle palestre e di tutti i centri sportivi aumenta il rischio di sedentarietà delle persone, soprattutto di quelle più anziane. Di conseguenza, con la mancanza della disponibilità delle attrezzature e del personale qualificato che stimola e favorisce lo svolgimento dell’esercizio fisico, tutti sono vittime di questo periodo di pandemia, che porta le persone ad ‘accontentarsi’ con programmi di allenamento generalizzati ed esercizi fisici svolti in maniera incorretta.

Per rispondere a questa criticità Bonazzi ha inventato l’Allenamento sequenziale. “E’ un approccio estremamente personalizzato – commenta – ci dedichiamo sempre e solo ad una persona alla volta. Fondamentalmente risolve tre problematiche principali: quella del tempo, dello spazio e della sicurezza”.

 

Questo tipo di allenamento è infatti costruito intorno alle esigenze specifiche di ogni singola persona, sia per quanto riguarda l’orario che il luogo. L’aspetto più importante che viene considerato è però quello della sicurezza, infatti se una persona non ha mai fatto attività fisica e decide di avvicinarsi al mondo dello sport, verrà costruito un programma per far sì che faccia il primo passo nel modo giusto. Chiaramente, se si è ad un livello più alto, verrà costruito un programma per un livello più avanzato.

“Un pilastro di questo modello è quello della valutazione – continua Bonazzi –  C’è un set di valutazione che viene fatto all’inizio e poi ciclicamente, a periodi, per valutare in modo oggettivo e concreto dal punto di vista fisico e metabolico come sta andando il percorso. Un altro pilastro è quello dell’organizzazione vera e propria dell’allenamento, che viene costantemente aggiornato”.

“C’è poi la fase del monitoraggio, che utilizza in parte anche la tecnologia. Abbiamo una piattaforma con un account personale per ogni persona che tiene traccia di tutti i dati dell’allenamento e degli stili di vita: dall’alimentazione, al sonno, alla gestione dello stress. Infine quello della didattica, diverso da come è comunemente inteso, ossia attraverso le lezioni, ma lo utilizziamo come scuola di allenamento: ogni persona ha accesso ad un database enorme di informazioni, dove trova video per insegnare gli esercizi, immagini per far tornare alla memoria posizioni corrette, errori da evitare e articoli scientifici di approfondimento sulle tematiche correlate all’attività fisica e allo stile di vita”.

di Lorenzo Barizza

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