Blockchain: la nuova frontiera della tecnologia

Il primo passo verso un mondo virtuale, dalle transazioni alla fruizione dell'arte: Alecos Colombo di "AIO Blockchain" ci spiega come

 

La Injective Protocol, compagnia di blockchain, ha acquistato da una galleria di New York una serigrafia numerata di Bansky intitolata Morons (White),  al prezzo di 95.000 dollari. Dopo averla trasformata in un NFT, è stata distrutta. Che cos’è un NFT? E soprattutto, perché hanno fatto questo? Un NFT, Non-fungible token, è un gettone crittografico che rappresenta qualcosa di unico e non può essere sostituito con qualcos’altro; ad esempio, una banconota da 10 euro è fungibile, perché se viene sostituita con un’altra banconota da 10 euro si avrà la stessa cosa.

Mentre se un oggetto da collezione, unico nel suo genere, viene sostituito con un altro oggetto da collezione, si otterrebbe qualcosa di completamente diverso. Qualsiasi cosa digitale può essere un NFT, come un disegno, un video e la musica. Quindi, distruggendo l’opera e trasformandola in un NFT, il valore che precedentemente consisteva in un’opera d’arte fisica si trasferisce interamente nella risorsa digitale, garantendo in questo modo che nessuno la potrà mai alterare.

Com’è possibile tutto questo?

La tecnologia che permette tutto questo è la Blockchain, database pubblico immutabile dove vengono annotate tutte le transazioni fatte da chi utilizza la piattaforma. La copia di questo registro è detenuta da n. attori, ossia da tutte le parti che hanno partecipato a qualche tipo di transazione. Questa tecnologia ha un livello di sicurezza altissimo, perché le informazioni sono contenute simultaneamente in tanti ‘nodi’, ossia copie del database che, per essere modificabili, dovrebbero essere corrette in tutte le copie. Come se ci fosse un enorme libro mastro in cui sono scritte tutte le transazioni, dal quale però non si possono strappare le pagine.

“La tecnologia blockchain nasce per disintermediare il concetto di fiducia – commenta Alecos Colombo, CEO di AIO Blockchain –  La fiducia viene sostanzialmente rimpiazzata da una nuova ‘fiducia digitale’, basata sulla matematica e sulla crittografia”, azzerando in questo modo la probabilità di errore e abbassando drasticamente quella di hackeraggio.

Una delle blockchain più utilizzate è Ethereum, perché dà la possibilità di sviluppare smart contract con tante funzionalità, protocolli informatici che verificano lo scambio o l’esecuzione di un contratto senza la necessità di un’interazione umana, essendo di conseguenza molto apprezzato da chi sviluppa applicazioni in questo settore come Alecos Colombo. Se si vuole sapere quale sia il mezzo tramite cui comprare asset digitali bisogna cercare la blockchain sulla quale è stato emesso quell’asset digitale: se è stato emesso su Ethereum allora l’acquisto avverrà lì, se invece il token, ovvero l’oggetto virtuale che stiamo per comprare, è stato emesso su Stellar ad esempio, allora l’acquisto avverrà in quella piattaforma blockchain.

In quali settori si può utilizzare?

“Gli ambiti applicativi sono veramente tantissimi – continua Colombo – Dall’ambito medico a quello assicurativo, a quello artistico, a quello finanziario, a quello musicale”. Nel settore finanziario intermediari come banche, prestatori di servizi di pagamento e borse reagiscono alla minaccia rappresentata dalla tecnologia blockchain adattandosi ad essa. L’industria è particolarmente interessata alle soluzioni blockchain, che consentono di rendere le transazioni più efficienti e quindi di ridurre i costi.

Una società che ha riconosciuto il potenziale della tecnologia blockchain per il mercato finanziario è Visa. Con la piattaforma online a catena di blocchi Visa B2B Connect, l’istituto di credito mira a rendere più efficienti, sicuri e trasparenti i pagamenti diretti tra imprese al di là dei confini nazionali. Per quanto riguarda la scuola e il mondo accademico, la tecnologia blockchain può essere utilizzata per autenticare i titoli e i certificati accademici. Questo farà sì che gli studenti che sostengono di aver superato i programmi di un determinato corso di studi non siano in grado di vantare crediti che non abbiano legittimamente guadagnato. In questo modo potrebbero essere combattute con più facilità le frodi inerenti a questo settore, oltre che risparmiare tempo e costi legati al controllo manuale di migliaia di documenti cartacei.

Un altro settore in cui lo sbarco della blockchain sarebbe rivoluzionario è l’E-voting. Utilizzando questa tecnologia come strumento per la selezione, monitoraggio e conteggio dei voti in modo trasparente, non essendoci nessuna terza parte che tiene ‘in pugno’ il nostro voto, si elimina qualsiasi tentativo di frode elettorale, dalla perdita di voti al cambio dei dati.

Questi sono solo alcuni dei settori in cui è possibile utilizzare la blockchain, la quale però, secondo alcuni, presenta ancora di limiti importanti. Rimangono dubbi, ad esempio, sulle modalità di certificazione dei dati di origine: un documento contenente dati sbagliati verrebbe comunque accettato dal sistema. Come dice Alecos Colombo, però: “Questa tecnologia è già molto in evoluzione, il prossimo step sarà l’adozione di massa. Sempre più aziende sviluppano soluzioni basate su tecnologie blockchain. Sarà come è internet oggi”. Quindi, non ci resta che aspettare e vedere l’evoluzione di questa innovativa forma di tecnologia.

 

di Lorenzo Barizza

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