Dropshipping: il nuovo business senza magazzino

In tanti ci hanno provato e ci provano ancora: ma come funziona questo modello?

In un mondo globalizzato, in cui molti acquisti e vendite sono basate su piattaforme online, prende piede in questi ultimi anni un nuovo modello di vendita web: il dropshipping. Di cosa si tratta nello specifico? Si tratta di una vendita di prodotti senza che il venditore li possegga in magazzino. Vediamo questo tipo di commercio nascere in America ben 10 anni fa, ma si sviluppa in Italia solo negli ultimi anni.

Di cosa si tratta? 

Il dropshipping è un vero e proprio modello di business per e-commerce, incentrato sul commercio elettronico, che prevede come unico investimento iniziale il costo di realizzazione del sito da utilizzare per le vendite in internet. Sostanzialmente funziona attraverso la vendita online senza la parte di gestione di fornitori, merci, scorte e spedizioni. A livello pratico il venditore propone degli articoli che non sono fisicamente presenti nel suo magazzino ad un acquirente, facendo da tramite fra il dropshipper (il fornitore) e l’interessato alla merce.

Per spiegare meglio il suo funzionamento interviene Francesca: “non sarà necessario investire una grande quantità di capitale in anticipo, perché il dropshipping consente di vendere prodotti senza doverli produrre personalmente, infatti i prodotti vengono stoccati da fornitori separati in diverse località e verranno ordinati solo quelli necessari per soddisfare le richieste dei clienti. Tuttavia, lavorare con un dropshipper affidabile è fondamentale poiché il venditore non vedrà mai il prodotto prima che venga spedito al cliente”.

Alcuni pareri

Diventano sempre più numerose le persone che si addentrano in questo nuovo business, ma ne vale la pena a livello di guadagno? A parlarci di questo è Pietro, un ragazzo di 26 anni molto affermato in questo campo, che sostiene: “come un po’ qualsiasi altro progetto riguardante il business online, il dropshipping ha lati sia positivi sia negativi per quanto riguarda il fattore guadagno. Osservando i lati positivi troviamo sicuramente il fatto che il venditore, non possedendo i prodotti in magazzino, corre meno il rischio di trovarsi troppe rimanenze nel caso in cui la vendita non venga soddisfatta a pieno; dall’altra faccia della medaglia però c’è il rischio di esaurimento prodotti in caso di vendite troppo alte rispetto alla quantità di prodotti presa in carico dal venditore”.

Molte aziende, tra cui Amazon, la prima azienda di commercio elettronico, vanno incontro a qualche fattore che il venditore non deve lontanamente considerare, come ad esempio i costi dei dipendenti. Amazon possiede circa 250.000 dipendenti in tutto in mondo e il venditore, dei dipendenti, non ha bisogno, perché fa tutto da sé e questo ovviamente comporta molti meno costi.

Comunque sia, dal momento in cui si prende in mano un progetto di business l’obiettivo è sempre quello: il guadagno. A tal proposito interviene Luca, giovane con grandi ambizioni, che ci spiega che il venditore ha basse percentuali di guadagno sulla vendita, ma dall’altro lato può concentrarsi esclusivamente sulla vendita finale, sul marketing del prodotto e sulla pubblicità per farsi conoscere. Estrapoliamo un’altra informazione molto interessante da Ludovica, che si è appena approcciata a questo metodo e spiega che: “questo è un progetto che può ridimensionarsi facilmente, nel senso che se l’e-shop funziona, il venditore deve fare solo una mossa per assicurarsi la vendita: l’ordine di più prodotti, per lasciare sempre i clienti soddisfatti ed evitare le stressanti attese derivanti dalla classica scritta ‘prodotto momentaneamente non disponibile”.

Gli strumenti del mestiere

Chi intraprende l’attività del dropshipping può utilizzare diversi strumenti per farla fruttare, in particolare Shopify e Oberlo.

Shopify è una piattaforma di e-commerce che consente ai nuovi imprenditori di avviare il proprio negozio online, vendere prodotti e accettare pagamenti. Francesca sostiene che sia abbastanza semplice da usare e che sia un ottimo punto di partenza per chiunque desideri avviare un’attività online. Prima di tutto bisogna trovare determinati prodotti da vendere, non una vasta gamma con ampia scelta ma piuttosto una “specialità“: questa sarà sicuramente più facile da commercializzare, inoltre si farà meno fatica a posizionarsi come esperti in una determinata fascia di mercato. Il modello di dropshipping è supportato da Shopify, cioè ci sono numerose soluzioni create appositamente per il dropshipping che si integrano perfettamente con la piattaforma. Tra le più famose troviamo Oberlo, ideale per gli imprenditori alle prime armi. L’applicazione organizza la spedizione di ogni prodotto ai clienti e aiuta i venditori a scoprire nuovi articoli per la vendita online.

I presupposti del dropshipping

Dopo aver sistemato la parte iniziale della nuova attività si deve iniziare a pensare alla cosa più importante: i futuri potenziali clienti. Innanzitutto una valida manovra di marketing è necessaria per trovarli e attirarli: si possono utilizzare sistemi di posizionamento dei siti web o ancora facendosi pubblicità online su Facebook (o altri social) o Google. Facebook è diventato con il tempo un social ricco di informazioni sui suoi utenti e i dati per un marketer significano solo una cosa: possibilità di sfruttarli andando a colpire l’audience giusta. Ci spiega Pietro come ottimizzare le inserzioni su Facebook, con la regola numero uno: risultare accattivante. Questo perché l’utente medio su Facebook (o in qualsiasi altro social) tende a non badare molto alle pubblicità quindi l’obiettivo è attirare la sua attenzione, ad esempio usando immagini strane, folli, e vedere così come reagisce il pubblico.

Un altro consiglio ci viene fornito da Pietro: “è meglio preferire sempre un video alle immagini: garantisce una esperienza superiore rispetto alla semplice immagine, che è statica e non genera suoni e se è ben fatto può avere un impatto decisamente migliore nella mente del futuro cliente. Inoltre, le inserzioni su Facebook posso essere impostate secondo specifici parametri a scelta del venditore, per esempio si possono far risultare sulla bacheca più di donne che di uomini, oppure limitatamente sulla home di potenziali clienti dai 18 ai 35 anni. Una volta aver organizzato tutto ciò basterà leggere i dati e comprenderli per essere a conoscenza di come sta andando l’attività”.

Un altro fattore molto importante è quello di trovare un fornitore affidabile che si occupi in modo autonomo di ciò che, in questo sistema, gli compete: la gestione del magazzino, l’inventario, lo stoccaggio, la spedizione e ricezione dei prodotti. Avere un fornitore che si occupa di tutto toglie gran parte dei problemi ma allo stesso tempo toglie la possibilità di avere un controllo completo da parte del venditore. Comunque, ci sono una serie di problemi che riguardano il venditore dovuti a uno sbaglio del dropshipper.

Ad esempio, un primo problema che potrebbe sorgere parte dall’assistenza clienti: non si può sapere se un prodotto è stato spedito in tempo né la sua qualità, oppure se non è arrivato, o se è arrivato ma è danneggiato, o se ne arriva uno diverso da quello che era stato ordinato dal cliente. Tutte queste situazioni sono a carico del venditore, anche perché spesso i fornitori che offrono questo servizio solitamente lavorano con centinaia di venditori e questo può causare ritardi nelle comunicazioni e spesso potrebbe risultare difficile fornire un’assistenza adeguata. Un altro problema potrebbe essere la vendita di un prodotto che però non è più disponibile, ad esempio quando va fuori produzione il venditore difficilmente ne sarà a conoscenza prima di ordinarlo; nella maggior parte dei casi lo scoprirà dopo che il cliente avrà pagato per riceverlo e non è mai bello informarlo che quello che desidera non è più disponibile.

Un altro problema in cui si potrebbe ricorrere è la competizione, soprattutto se i prodotti vengono pubblicizzati in un social così vasto come Facebook: se un competitor dovesse accorgersi che un annuncio attira tanti clienti, ci metterà un attimo per copiarlo e farlo suo perché purtroppo non ci sono regole che lo vietino quindi difficilmente qualcosa che ha successo non verrà copiata.

Il dropshipping, come ogni novità, può avere aspetti positivi e negativi, sicuramente è un sistema ancora in processo di perfezionamento che con il tempo migliorerà e diventerà efficiente e conveniente per tutte i soggetti che ne fanno parte. Per il momento rimane il suo carattere sicuramente accattivante che vede, almeno in Italia, una bassa concorrenza e un modo semplice immediato ed efficace per fare business online senza investimenti iniziali troppo consistenti.

Ovviamente si dovranno sperimentare una serie di metodi di marketing per indirizzare il traffico al negozio online e assicurarsi di generare entrate. L’importante è continuare a testare in modo che l’attività di dropshipping diventi redditizia il più rapidamente possibile, soprattutto attraverso il lavoro di marketing.

di Sara Viscusi e Rossella Latino

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