Baseball a Parma: un ‘diamante’ è per sempre

TRA GLORIOSI SUCCESSI E GIOVANI TALENTI

Baseball a ParmaDa dove sia iniziato questo sport bene non si sa. Nel British Museum è conservata una palla di pelle, che risale al 2000 a.C, in piena epoca egiziana. Tuttavia, le prime tracce del gioco del baseball si hanno nel 1700 in Inghilterra, ma sono ancora sfumate. La data della prima partita di cui si ha la certezza è il 1838, in Ontario (Canada). Il 1858 è l’anno in cui nasce la prima lega della storia: la National Association of Baseball Players. Su iniziativa di un ex giocatore –Leslie Mann– nel 1938 nasce l’International Baseball Federation (IBF). Il sogno è quello di vedere il baseball alle Olimpiadi, ipotesi che si realizzerà solo una cinquantina di anni dopo, con la presidenza dello statunitense Robert Smith (1984). I tentativi di organizzare un’attività legata al baseball in Italia sono molti. I primi – quasi tutti fallimentari – si hanno già sul finire del 1800. Negli anni Trenta, caratterizzati dal chewing gum e dalla musica jazz, il baseball fa presa sui ragazzi italiani ed iniziano a formarsi squadre di buon livello. La spinta maggiore avviene alla fine del secondo conflitto mondiale, quando i soldati americani rimasti in Italia occupano il loro tempo libero giocando a baseball: le partite iniziano ad attirare la curiosità della popolazione. La Lega Italiana Baseball viene fondata a Milano il 12 marzo 1948 e lo stesso anno viene disputato il primo campionato. Nel frattempo viene fondata anche l’AIB (Associazione Italiana Baseball), dopo due giorni fusa con la LIS prendendo il nome definitivo di Federazione Italiana Baseball Softball (FIBS). L’Emilia Romagna vanta il maggior numero di squadre iscritte al campionato IBL, la  massima serie del baseball. Infatti su otto squadre di prima serie, cinque sono emiliane: Godo, Bologna, San Marino, Parma e Rimini.

Torneo Crocetta CadettiCROCETTA BASEBALL PARMA – Negli anni ’70 nasce a Parma la società Crocetta Baseball ASD, il cui scopo principale è – oltre a quello di scovare giovani talenti – di creare un ambiente sano che, al di là di sconfitte e vittorie, possa contribuire alla maturazione dei ragazzi, rendendoli uomini e giocatori allo stesso tempo.  Ad oggi la Crocetta Baseball conta 120 tesserati tra baseball e softball. Oltre alla categoria Seniores, che comprende le squadre di Serie C, Serie B e Serie A Federale (senza limiti di età), la società vanta anche un grande vivaio giovanile, tanto che Rosy Alfinito – dirigente della squadra Under 21 – afferma: “La Crocetta è una delle società di élite a livello giovanile in Italia. E il baseball è uno sport di squadra che però permette ad ogni atleta di avere il proprio momento. È uno sport di intelligenza e strategia. Si inizia fin da piccolissimi -continua-, con il MiniBaseball.  Quest’anno si possono iscrivere a questa categoria i bambini nati tra il 2009 e il 2006″. La società ha poi tre squadre della categoria Ragazzi (annate 2002-2005); due squadre di Allievi (2001-2002) e 2 squadre di Cadetti (1999-2000). Fino alla categoria Allievi ragazzi e ragazze possono giocare insieme, per poi essere separati.

“Fiore all’occhiello dei Juniores giovanili – continua l’Alfinito – è la squadra Under 21, che quest’anno, il 14 settembre a Grosseto, è diventata Campione d’Italia. Tra questi ragazzi c’è un gruppetto che ha vinto cinque scudetti”. Non bisogna dimenticare che alcuni di questi ragazzi, considerati i migliori a livello regionale, sono stati mandati negli Stati Uniti per partecipare al Torneo delle regioni. Chi vince questa fase accede all’Europeo che si gioca a Novara. La vincente  guadagna un posto tra le dieci squadre che si contendono il titolo mondiale di Little League. “L’Emilia Romagna c’è sempre andata grazie ai Cadetti e agli Allievi  – ricorda l’Alfinito -; uno di loro, poi, è andato in Nazionale più volte. È veramente un gruppo forte in cui sono concentrati i migliori”.   Bisogna aggiungere che “nella politica della Crocetta”, come la definisce la stessa dirigente, “c’è la possibilità, poi, per il singolo giocatore di disputare anche tre campionati contemporaneamente, come ad esempio: Cadetti, Under 21 e Serie A, giocando tre volte a settimana”.

U21 baseballLa stessa Alfinito si è trasferita a Parma da Grosseto per portare il figlio – Simone – a giocare ad alti livelli. Da non dimenticare è anche la convocazione di alcuni tra ragazzi e allenatori (Chiuri Stefano, Bertoli Corrado e Piazza Paul) dell’Under 21 alla rappresentativa Emilia Romagna che l’anno scorso negli Stati Uniti ha raggiunto un risultato storico vincendo il premio Fair Play: “Mai stato dato ad una squadra italiana”, conclude Rosy. Tra i campioni d’Italia Under21 ce ne sono alcuni che vantano partecipazioni alla Little League e convocazioni in Nazionale. Matteo Bocchi, classe 1996, gioca a baseball da tredici anni. Tre presenze in nazionale, due europei vinti e una partecipazione al mondiale. Racconta con entusiasmo la sua prima esperienza in Little  League, nel 2008: “Eravamo a WilliamSport, vicino a New York. A vedere le nostre partite c’erano 30.000 persone e alla fine ci chiedevano anche gli autografi!”.

Stessa esperienza anche per Guido Gerali che gioca a baseball da quando aveva cinque anni: “Eravamo trattati da star, tutti ci facevano foto. All’epoca avevo dodici anni ed è stata un’emozione pazzesca”.  Simone Alfinito in nazionale under 12, ci è andato a dieci anni, giocando un mondiale in Giappone; mentre alla Little League ha partecipato per due anni consecutivi (2013-2014). “Gli Americani – spiega anche il giocatore di Under 21 Manuel Piazza – sono più bravi di noi, loro questo sport lo hanno nel sangue.” Dello stesso parere sulla professionalità del baseball americano è Lorenzo Gradali, che del baseball vorrebbe fare la sua professione; a vent’anni nel suo palmares ci sono già cinque convocazioni in nazionale: “Rappresentare la propria nazione è un onore grandissimo, oltre che una grande emozione. Non dimenticherò mai la semifinale vinta all’Europeo Under18 contro l’Olanda. La partita è stata combattuta fino all’ultimo inning e al lancio decisivo c’ero io”. Quattordici anni sul campo da baseball anche per Giona Ruggeri, annata 1997; sogna la convocazione in nazionale e della Little League dice: “E’ stata un’esperienza fantastica, unica. Anche se la preparazione dei giocatori americani è molto diversa dalla nostra”. “Il baseball – conclude Michele Bramini, protagonista di tante partite del Crocetta Baseball – regala emozioni fortissime. Il gioco di squadra è fondamentale e si stringono legami forti con i compagni. In squadra siamo come fratelli. E’ uno stile di vita.” Ma la Crocetta non è solo baseball, è anche softball. La sua lunga tradizione è stata interrotta solo qualche anno fa per mancanza di atlete, anche se l’anno scorso c’è stato il passaggio delle ragazze in Serie A2, pari alla B del calcio.

PARMA BASEBALL – Un’altra società di baseball emiliana è il Parma Baseball, nato nel 1949, e militante nella Italian Baseball League. A livello europeo, è una delle squadre principali per numero di Coppe dei Campioni vinte. Il suo primo campionato risale al 1950, ma la retrocessione non si fa attendere. Nel 1952 nasce il Centro Universitario Sportivo, unito due anni dopo, al Parma Baseball. La prima Coppa Italia arriva nel 1969 durante il periodo presidenziale di Aldo Notari. Negli anni 70 la società subisce alcuni cambiamenti: c’è un’ulteriore fusione, il trasferimento nel nuovo stadio Europeo – Nino Cavalli (sostituito nel 2010 con lo Stadio Quadrifoglio) e la vittoria, nel 1977, della prima Coppa Campioni. Prima di una lunga serie, poiché, tra il 1977 e il 1998, la squadra è in grado di vincerne ben undici, nonostante nel 1997 il Parma Baseball abbia rischiato di scomparire per problemi economici.

sebastiano_poma-2In questa squadra gioca il giovane talento Sebastiano Poma. Classe 1993, esterno, proveniente dal vivaio del Collecchio e figlio del manager Gianguido Poma, il ragazzo è stato acquistato dal Parma Baseball per rinforzare la rosa. Sebastiano ha cominciato a giocare a baseball all’età di sei anni, ispirandosi al padre che, come racconta, ha sempre praticato questo sport e in quel momento era allenatore del Collecchio; squadra in cui il giocatore rimane fino ai sedici anni. In seguito, Poma viene venduto alla seconda squadra del Parma, la quale dichiara sul proprio sito di aver scelto il giocatore per il suo indiscutibile talento. “Ho esordito in prima all’età di 18 anni, dove sono tutt’ora. A parte qualche premio in età giovanile, al momento ho avuto la fortuna vincere un campionato europeo con la Nazionale Juniores nel 2009 e un titolo universitario nel 2012 in America, dov’ero a studiare in quel periodo”, racconta Sebastiano. “Ho avuto anche l’opportunità di giocare partite spettacolari, che ricorderò per sempre, -continua l’esterno del Parma Baseball- ma se ne dovessi descrivere una, opterei sicuramente per la finale del campionato europeo a Bonn (Germania) nel 2009. È stata la partita nella quale vincemmo per 4 a 3 all’ultimo inning contro la nostra storica rivale, l’Olanda. Mi è rimasta impressa soprattutto per quel mix di tenacia, affiatamento e volontà che era presente nel nostro gruppo”. Per concludere, il giocatore afferma: “È giusto guardare al passato, perché è possibile avere un confronto con il presente. Anche se quest’anno la mia squadra dovrà fare i conti con l’assenza dei veterani che l’hanno rappresentata fin’ora, spero di poter dare il miglior contributo possibile alla mia società, come gruppo e grinta in questo fantastico gioco”.
di Samanta Carrea e Chiara Corradi

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