Helen McCrory: i mille volti di un’attrice indimenticabile

Un'ode al talento e all'umana grandezza della donna dietro Narcissa, Polly...e molte altre

Chris Floyd / Camera Press

Come un fulmine a ciel sereno: così è giunta la notizia della scomparsa dell’attrice Helen McCrory. La nota interprete britannica se n’è andata a soli 52 anni, a causa di un cancro di cui erano a conoscenza i familiari (tra cui il marito Damian Lewis, anch’egli attore, e i due figli) e poche altre persone. Una donna dalla spiccata personalità e dall’innato talento, che si è spenta senza fare rumore, ma lottando fino alla fine.

Un’immensa e accattivante presenza scenica

Helen Elizabeth McCrory nasce a Londra nell’agosto 1968, figlia di un diplomatico scozzese e di una fisioterapista gallese. Dopo le scuole superiori, ormai decisa a intraprendere la carriera da attrice, prova a entrare al Drama Centre di Londra, ma non viene ammessa. Decide allora di partire per un viaggio e finisce a vivere per un anno in Italia.

Al suo ritorno in Inghilterra, entra all’accademia di recitazione e di lì a poco si afferma come una delle più promettenti attrici di teatro del panorama britannico. Il suo primo ruolo è quello di Gwendolen in L’importanza di chiamarsi Ernesto (1990). Nel corso degli anni, sono numerose le sue interpretazioni sui palcoscenici del West End londinese: da Lady Macbeth a Medea, da Elena (in Zio Vanja di Ĉechov) a Hester (ne Il profondo mare azzurro di Terence Rattigan).

Helen McCrory nei panni di Medea. © Richard Hubert Smith

Nascendo e crescendo, dunque, come attrice di teatro, non ha mai mancato di ribadire quanto sia liberatorio cimentarsi in ruoli sempre diversi e, soprattutto, autentici. Ciò implica anche non dare minimamente importanza a come esteticamente si appare agli occhi del pubblico. Già nel 1997, affermava: “Se sei disposta ad avere le stesse aspettative di te stesso che molti attori maschi hanno e molte attrici si negano, volendo apparire sexy o carine, cosa che trovo davvero piuttosto noiosa, allora ci sono molte parti che ti si aprono. Se c’è una cosa interessante nella recitazione è cercare di perdere il tuo ego nel personaggio.”

E in cambio di qualcosa che si perde, Helen è sempre riuscita a restituire ai suoi ruoli molto di più. Secondo un critico teatrale del New York Times, ciò che colpisce delle sue interpretazioni è sì la sua capacità di sbrogliarsi di tutto in maniera convincente e completa, ma soprattutto quella di incarnare ritratti complessi, misteriosi e realistici. Una voce roca e un sorriso enigmatico hanno sempre concorso a renderla perfetta per ruoli irrequieti, vulnerabili, ma anche spietati, sensuali e carichi di arguto umorismo. Un mix di caratteristiche che l’ha contraddistinta, portandola ad affermarsi anche sul piccolo e grande schermo e ad entrare nel cuore del grande pubblico.

Helen McCrory ne ‘Il profondo mare azzurro’. © Richard Hubert Smith

Un’anima impavida al servizio di ruoli indimenticabili

Dalla piccola parte di una prostituta in Intervista col vampiro, passando per The Queen – nei panni di Cherie, moglie dell’ex primo ministro Tony Blair-  ma anche per Hugo Cabret di Martin Scorsese e Skyfall – uno dei film della serie di 007 –, sono varie le sue apparizioni cinematografiche, che culmineranno nel raggiungimento della fama internazionale, grazie alla sua interpretazione di Narcissa Malfoy, nelle ultime tre pellicole della saga di Harry Potter.

A questo proposito, particolarmente commoventi sono le parole di Tom Felton (Draco Malfoy, figlio del personaggio di Helen nei film), rilasciate in un post sul suo profilo Instagram: “È molto triste dire addio così all’improvviso – non ho mai colto l’occasione per dirglielo, ma mi ha aiutato davvero tanto a plasmarmi come persona, dentro e fuori dallo schermo. Era sempre, inesorabilmente, sé stessa: arguzia tagliente, dotata di grande eloquenza, gentile e di buon cuore. Non sopportava gli sciocchi, ma aveva tempo per tutti. Grazie per aver illuminato la strada da percorrere e avermi tenuto la mano quando ne avevo bisogno.”

 

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Nota era anche l’amicizia che la legava a un altro interprete della saga, Alan Rickman (il professor Piton), con la quale ha condiviso anche un simile e tragico destino. Nel 2014 Alan l’ha voluta in Le regole del caos – film da lui diretto e interpretato – e, tempo dopo, in un’intervista a entrambi per il The Independent, il regista/attore ha spiegato le sue motivazioni al riguardo: “Come attrice, accede in modo straordinario alla sua vita emotiva. E lo fa sempre in modo sincero. Può essere critica nei confronti di un regista, ma esprime la sua opinione per rispetto dello sceneggiatore. Il testo suggerisce le domande; il suo scopo è convincerti che sta vivendo all’interno di esso, non limitandosi a interpretarlo. Mi sono sentito tranquillo nel chiederle di lavorare per me in A Little Chaos. Interpreta una moglie in un matrimonio senza amore […]. Helen ha una sorta di oscurità dello spirito e mi è piaciuto guardare come apparissero delle incrinature profonde nel suo ruolo. […] Mi piacciono gli attori che non ‘recitano’. La sua recente Medea […] è stata coraggiosa: le vedevo fin dentro l’anima.”

Foto di Benjamin McMahon

E proprio queste sue caratteristiche l’hanno resa perfetta per il ruolo che l’ha resa ancor più nota negli ultimi anni: quello di zia Polly Gray nella serie Peaky Blinders. Fin dall’inizio il suo personaggio si presenta come la matriarca e il punto di riferimento della famiglia criminale protagonista, gli Shelby: sensuale, carismatica e disposta a tutto pur di proteggere i propri nipoti.

E anche in questo caso non sono mancate parole d’affetto e ammirazione da parte dei colleghi, come quelle di Cillian Murphy, volto di Thomas Shelby il protagonista della serie: “Ho il cuore spezzato per la perdita di una così cara amica. Helen era un essere umano meraviglioso: premurosa, divertente e compassionevole. Era anche un’attrice di talento, impavida e magnifica. Ha elevato e reso umana ogni scena, ogni personaggio che ha interpretato. È stato un privilegio lavorare con questa donna geniale, aver condiviso così tante risate nel corso degli anni. Mi mancherà moltissimo la mia amica. Il mio affetto e i miei pensieri sono con Damian e la sua famiglia. ”

Un vuoto immenso che lascia, inevitabilmente, aperte delle domande anche sulle sorti del suo personaggio. In ogni caso, l’unica certezza è che Helen, come la sua zia Polly, sarà sempre parte della famiglia Peaky Blinders. E non solo.

 

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Di Federica Mastromonaco

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