Ramadan 2021: di nuovo insieme, quasi

Cosa succede questo mese? Perché si digiuna? Quali sono i vantaggi e quali gli svantaggi? Guida veloce per conoscere l'importanza del digiuno per i musulmani.

È già trascorsa una settimana dall’avvistamento della Nuova Luna che annuncia per i musulmani l’inizio del mese di Ramadan. Come forse pochi sanno il calendario islamico coincide con quello lunare che è di soli 354 giorni, è per questo motivo che ogni anno solare il Ramadan cade con un anticipo di circa 12 giorni rispetto all’anno precedente, in modo da percorrere tutte le stagioni.

Tutto quello che c’è da sapere sul digiuno

È un mese benedetto per tutti i musulmani durante il quale i fedeli si impegnano in tre obblighi fondamentali: Il digiuno – Saum -, il versamento di un’elemosina – Zakat – e la celebrazione della Notte del Destino – Laylat al-Qadr – in commemorazione della rivelazione del Corano.

Il digiuno è per ogni singolo credente un’occasione di purificazione dell’anima e del corpo.
Per un totale di ore che va dall’alba, dopo il pasto del Suhoor, fino tramonto, l’ora del Iftar
ci si astiene da alcuni piaceri della vita, per liberarsi da vizi e dipendenze, in una continua ricerca di autodisciplina e controllo dei propri impulsi. Una vera e propria sfida personale al termine della quale ogni persona riscopre la pazienza, la gratitudine e la misericordia.

Inoltre digiunare produce innumerevoli benefici sull’organismo umano tra i quali:

  • rinforza il sistema immunitario
  • combatte le infiammazioni
  • disintossica
  • lo rivitalizza
  • migliora l’assorbimento dei nutrienti e altri ancora

Resta comunque importante ricordare gli effetti collaterali che il digiuno potrebbe avere se non praticato nel modo corretto e soprattutto dalle persone più vulnerabili in determinate circostanze.

Quando non ci si trova in un paese islamico, dove di solito nel corso del mese si tende a stravolgere gli orari di molte attività lavorative per tutelare i digiunanti, il compito del credente è quello di adattarsi ai ritmi di vita del luogo in cui sta e continuare nelle proprie attività come in tutti i giorni in modo equilibrato.

Un problema abbastanza diffuso riguarda le scuole. Si sente infatti spesso lamentare di studenti musulmani che durante il mese del digiuno arrivano a scuola affaticati ed esauriti o che addirittura svengono in aula. Questo non può che avere reazioni negative e nei casi più eccessivi decisioni severe e poco tolleranti da parte del corpo scolastico, il che non farebbe altro che generare ulteriori polemiche sul tema della libertà religiosa.

È essenziale perciò essere coscienti dei propri limiti e saper riconoscere le situazioni estreme in cui viene meno l’obbligo del digiuno prima che esse si presentino, per evitare così il rischio di creare disagi non solo a se stessi in prima persona ma anche a discapito di chi si ha attorno.

 

Fevziie/Shutterstock

Tornando al discorso iniziale, l’obiettivo principale del Ramadan è quello di intraprendere un percorso introspettivo di crescita personale e spirituale, una presa di coscienza e allo stesso tempo una riflessione dedicata in particolar modo ai meno fortunati.
Quanto al digiuno, potrebbe effettivamente rappresentare un danno fisico per alcune categorie di persone ed è per questo che ne sono esonerati:

  • le persone che soffrono di problemi di salute
  • le persone che soffrono di disturbi alimentari
  • gli anziani
  • le donne incinte
  • le donne che allattano
  • le donne durante il ciclo mestruale
  • le persone in viaggio
  • i bambini

Tutte queste persone, eccetto i bambini, dovranno recuperare i giorni di digiuno che hanno perso quando e se saranno capaci di farlo, in caso contrario dovranno provvedere al nutrimento di un poveroFidya-.

“(…) Chi però è malato o è in viaggio, digiuni in seguito altrettanti giorni . Ma per coloro che [a stento] potrebbero sopportarlo, c’è un’espiazione: il nutrimento di un povero. (…)” Corano 2:184

 

Islamic Relief Italia/Facebook

Un Ramadan in piena pandemia

In questo mese più che mai i musulmani si riuniscono con a parenti e amici, si respira un forte clima di entusiasmo, socializzazione e condivisione e ci si impegna attivamente per tutta la comunità.

Quest’anno, diversamente da quello scorso, tutto ciò è finalmente concesso ma in modo ancora molto limitato.
Le associazioni di volontariato continuano ad essere operanti in un modo o nell’altro,  le moschee, accessibili a numero massimo, hanno accorciato gli orari delle preghiere per riuscire così a rispettare i criteri di sicurezza e il coprifuoco nelle diverse zone e i parenti possono tornare a riunirsi ai classici e abbondanti Iftar in famiglia.

Per quanto riguarda il pellegrinaggio quest’anno sarà possibile solo ai vaccinati recarsi a La Mecca. Per chi avesse dubbi ricordiamo che il vaccino non annulla il digiuno.

Il clima di condivisione ed entusiasmo collettivo non manca di certo sui social. Oltre all’adesivo Ramadan, novità dell’anno, spopolano le Ramadan Challenge tra cui le Daily Ramadan routine, the Quran Challenge, le Ramadan Recipes, gli immancabili Ramadan Group Chat per connettersi con tutto il mondo ed infine i Ramadan Memes.
C’è anche chi preferisce scrivere le proprie riflessioni giornaliere pubblicandole come stories, post e perché no, come diari.

 

Issraa Zorgui 

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