La settimana enigmistica del Colle

DAL TRANSATLANTICO AL WEB: GLI ANAGRAMMI SUL NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

renzi mattarellaAncora prima che fosse raggiunto il quorum elettorale dei 505 voti, per ritenere valida l’elezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica, il Parlamento italiano si era già trasformato in una curva da stadio. Applausi anticipati, urla, conto alla rovescia: sembrava davvero la festa dell’ultimo dell’anno. Quando finalmente di raggiunge il quorum scatta l’applauso condiviso. Mattarella viene eletto Presidente della Repubblica con 665 voti provenienti da Partito Democratico, Sinistra Ecologia e Libertà, Scelta Civica, Nuovo Centrodestra e una settantina di franchi tiratori di Forza Italia. Mentre la presidente della Camera, Laura Boldrini, e la vice presidente del Senato, Valeria Fedeli, si recano a portare l’annuncio ufficiale al neo – eletto, dal transatlantico iniziano a diffondersi sulla rete le prime indiscrezioni sul nome di Mattarella: compaiono i probabili nomi dei franchi tiratori di FI, arrivano voci di un colloquio Napolitano – Alfano, di una possibile rottura del patto del Nazareno da parte del vecchio volpone Berlusconi.

Ma non è tutto. Quando stiamo per ricominciare a sperare che la nostra politica stia riprendendo un barlume di credibilità, ecco che iniziano – proprio da alcuni tweet provenienti dall’aula di Montecitorio – a diffondersi anagrammi sul nome di Sergio Mattarella. Il simpatico giochino, che ha fatto sorridere i renziani, è partito dal capogruppo al Senato del Movimento Cinque Stelle Andrea Cioffi, poi per mano dei Grandi Elettori e con l’aiuto della piddina Laura Puppato, si è diffuso sul web come un virus. L’anagramma del nome del nuovo inquilino del Colle è “Matteo si rallegra”.

ciottiDel resto anche Bruno Vespa, il 3 febbraio, intervistando Matteo Renzi nel corso della trasmissione serale di Porta a Porta ha approfittato per rimarcare al Presidente del Consiglio, questa sua condizione di felicità. Il premier si è sbilanciato affermando la contentezza del Parlamento per le elezioni di Mattarella e prontamente Vespa ha ribadito: “Lei è felice”. Come a dire che c’è una parte di parlamento che non la è. Il riferimento è facilmente individuabile: Vespa alludeva a Berlusconi e alla parte conservatrice di Forza Italia che ha votato scheda bianca e che ora mette in dubbio il cammino condiviso di riforme del Governo. Del resto, Vespa, proprio imparziale non lo è. Renzi è certamente rallegrato di quanto ottenuto per il Colle: in un colpo solo è riuscito ad eleggere un Presidente della Repubblica, votato anche dalla parte moderata del Parlamento e al tempo stesso è riuscito a portare la pace nel suo partito. Ora, se la pace nel suo partito durerà non lo possiamo dire: certo è che Renzi non cambierà idea sulle riforme, quindi o la parte estrema del Pd si adegua, oppure sarà inevitabile proseguire le riforme – di cui, non neghiamolo, il Paese ha bisogno – con NCD e la parte “rivoluzionaria” di FI. Pace solo apparente, dunque? Spero di no, ma penso di si. Spero di no, perché credo ancora in un governo di larghe intese, che governi solo nell’interesse del Paese e non in quello dei partiti; credo di si, perché penso che certi meccanismi sono così radicati nella politica che non cambieranno mai.

cerimonia_quirinale_mattarella_cane_1_ansa8-2Ciò che è avvenuto per l’elezione di Mattarella, è stato l’ennesimo calice amaro che Renzi ha fatto bere ai suoi, senza che questi se ne accorgessero. L’anagramma ne è la prova, ridicola forse, ma inconfutabile. La fronda comunista ha dovuto votare un democristiano di vecchio stampo, uno che ha partecipato alla Prima Repubblica: non poteva non farlo, perché la figura di Mattarella non aveva niente che potesse non andare. Renzi ci ha evitato l’ennesima figuraccia agli occhi del mondo, nel caso in cui si fosse verificata un’elezione infinita, come avvenuto all’ultima elezione di Napolitano, dove il PD ne era uscito distrutto e la nazione ancora di più.

Sergio Mattarella è il nuovo Presidente della Repubblica: da cittadina gli auguro un felice settenato e mi auguro che riesca a proseguire sulla strada tracciata da Napolitano, per perseguire il bene del Paese e degli italiani. Matteo si rallegra, di conseguenza, per tanti motivi: ha compattato il PD; ha eletto con maggioranza quasi di 2/3 un Presidente della Repubblica senza nemmeno bruciare un nome, ma a colpo sicuro; il governo è salvo, perché Alfano ha scelto di seguire il buon senso e non le critiche verso il metodo; probabilmente salvo è anche il Patto del Nazareno, al momento Berlusconi e Brunetta stanno facendo un po’ di sana commedia – che in politica non guasta mai – ma (non ditelo a Bersani) sul nome di Mattarella erano d’accordo anche loro e i settanta franchi tiratori di FI non a caso hanno scritto il nome di Sergio Mattarella. Mai anagramma è stato più azzeccato di questo.

di Chiara Corradi

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