Una donna promettente e la sua spietata sete di giustizia

Candidato a 5 premi Oscar, il film rivelazione del 2020 vi lascerà senza parole

Promising Young Woman, è la storia di Cassandra Thomas, una brillante giovane donna che, abbandonata la facoltà di medicina per ragioni che inizialmente non vengono rivelate, lavora in una caffetteria e sembra vivere una vita apparentemente monotona e al di sotto delle sue reali potenzialità. Eppure, Cassie è tutto fuorché noiosa e l’hobby assurdamente anticonvenzionale che pratica dopo il lavoro, la rende una paladina della giustizia a metà strada tra una spietata vendicatrice e una fervente femminista. Un trauma del passato la tormenta, spingendola ad architettare un particolarissimo corso di rieducazione maschile, che la porterà a dover fare i conti e a chiudere definitivamente con il suo passato.

L’originale opera prima di Emerald Fennell

Promising Young Woman è un film drammatico travestito da dark comedy e revenge movie che non stupisce soltanto per l’originalità del suo racconto, ma anche per lo stile volutamente kitsch della messa in scena. I toni caldi e melensi delle riprese e la colonna sonora, che mescola brani pop come Boys di Charli XCX e Stars are Blind di Paris Hilton al Tristan und Isolde di Wagner, sottolineano quanto il mondo in cui vive Cassie sia un vero e proprio paese dei balocchi, capace di risucchiare in un vortice in cui la propria umanità sarà messa a dura prova.

Scritto e diretto da Emerald Fennell, attrice (Call the Midwife e The Crown) e produttrice televisiva (Killing Eve), Una donna promettente vanta nel suo cast una Carey Mulligan in stato di grazia. Cassie è una protagonista pluridimensionale e l’attrice di An Education e Il grande Gatsby è impeccabile nel trasmetterci i suoi sentimenti di rabbia, impotenza, e vulnerabilità. La forza della sua interpretazione consente agli spettatori di calarsi completamente nella sofferenza del personaggio e riflettere su tematiche dibattute con troppa leggerezza.

Lungi da noi svelarvi la trama del film, ma vi basti sapere che l’argomento principale di cui tratta è la violenza contro le donne, piaga sociale recentemente tornata in auge in Italia con il “proclama” di Beppe Grillo in difesa del figlio accusato con altri tre ragazzi di aver costretto la giovane studentessa italo-svedese S.J ad avere rapporti sessuali di gruppo.

La vicenda Grillo esemplifica alla perfezione il machismo che decenni di patriarcato hanno inflitto alla società. “Era ubriaca, se l’è cercata!” o “Se davvero fosse stata violentata avrebbe denunciato subito”, sono le classiche frasi che si sentono ripetere come un disco rotto durante i dibattiti su queste tematiche. Proprio questa mentalità è alla base di Una donna promettente, che pone l’accento su una protagonista stufa marcia di sottostare a una mentalità bigotta e ignorante, propugnata non solo da una quantità sconfortante di uomini ignobili, ma anche da una pletora di donne prive di compassione.

Una donna promettente è un insolito manifesto femminista!

Interessante che il titolo del film sia il rovesciamento di una frase pronunciata durante il processo a Brock Turner, uno studente della Stanford University condannato a soli 6 mesi di reclusione per violenza sessuale nel 2016, definito un “giovane promettente” dai suoi familiari, amici e professori. Ebbene sì, per l’opinione pubblica la colpa di uno stupro ricade spesso sulla vittima e non sul predatore, che al contrario verrà ritenuto un giovane sfortunato, trovatosi nel posto sbagliato al momento sbagliato e che, in balia dei fumi dell’alcool, si è lasciato irretire dalla bellezza di una procace ragazza intenta a provocarlo. Il messaggio di denuncia di Promising Young Woman consiste proprio nel ribaltamento di questa forma mentis. Ad essere promettenti sono le vittime, non certo i carnefici.

Siamo certi che la visione del film susciterà in voi pensieri contrastanti. Non c’è un modo giusto di raccontare queste tematiche, ma è lodevole che tramite opere artistiche, dai tratti a volte esasperati, si sensibilizzi lo spettatore. Certamente, non stupisce che ad occuparsene sia stata la società di produzione LuckyChap Entertainment, fondata da Margot Robbie per realizzare film incentrati su tematiche femminili, come I, Tonya e Birds of Pray. Le donne possono essere protagoniste indiscusse delle pellicole cinematografiche e, come le premiazioni degli ultimi Oscar hanno dimostrato, i tempi sono più che maturi.

Tuttavia, notizia degli ultimi giorni è che l’uscita del film nelle sale italiane, prevista per il 13 maggio, ha subito uno slittamento. Ciò è dovuto alla necessità di apportare dei cambiamenti nel doppiaggio, a seguito di una polemica che ha travolto i social. Al momento del rilascio di clip promozionali, in molti hanno notato la scelta di utilizzare la voce di un doppiatore uomo (Roberto Pedicini) per l’attrice transgender Laverne Cox. In pochissimo tempo, la casa di produzione Universal ha ritirato i video incriminati e diffuso una nuova versione del poster con una data diversa: 24 giugno.

di Silvia Curtale

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