Da medico a ricamatrice, Margherita Vezzani si reinventa negli USA

Ha studiato presso l’Università di Parma e poi ha lavorato come medico in Lombardia, ma l’amore l’ha portata oltreoceano dove ha scoperto una nuova passione e ha fondato Barefoot Homemade

 

Margherita vezzani barefoot made

Ha lasciato il suo lavoro di medico otorinolaringoiatra in Italia per raggiungere gli Stati Uniti. Oltreoceano ha trovato una nuova passione, quella dei ricami e prodotti tessili fatti a mano, che l’ha portata a creare una rete di donne e solidarietà.

Margherita Vezzani è nata a Reggio Emilia e ha studiato Medicina all’Università di Parma. La sua carriera lavorativa l’ha portata tra Brianza, Monza, Como e Milano. Nel frattempo è scoppiato l’amore con un fidentino ed oggi hanno cinque figli.

Per consentire al marito di accettare un nuovo lavoro, cinque anni fa, si sono trasferiti a Cincinnati, negli Stati Uniti, con tre figli ancora piccoli. Per un anno è stata coordinatrice di ricerca clinica all’università di Cincinnati ma si è trovata nell’impossibilità di continuare il suo lavoro in America.

Per essere abilitati alla professione medica negli USA bisogna intraprendere un lungo percorso – spiega Vezzani – che consiste in tre esami e rifare la specialistica, anche se si è già specializzati in Italia”.

“Siamo partiti con tanta energia e speranze. – racconta – Ma la realtà è sempre diversa dalle nostre aspettative. All’inizio è stato difficile, soprattutto per il fatto che mi sono ritrovata a casa senza un lavoro, in un paese sconosciuto e culturalmente lontanissimo dal mio. È stato difficile anche per i nostri figli. La più grande ha pianto per i primi due mesi, suo fratello si è chiuso in un mutismo per quattro mesi, mentre l’altro per sei mesi ha continuato a parlare in italiano alle sue maestre. Gli altri due figli invece sono nati qui, sono la nostra parte americana della famiglia, il grande regalo dagli USA”.

“Anche fare la spesa era diventato un processo lunghissimo e faticoso. Cercare gli ingredienti che servono per cucinare una buona lasagna o un arrosto potrebbe sembrare banale, ma se sei nel Midwest è una bella sfida. Insomma, è stato un riattivare il cervello e imparare non solo una nuova lingua, ma una nuova vita”.

Un nuovo capitolo di vita

Margherita si è quindi reinventata, diventando ricamatrice e realizzatrice di prodotti tessili. Una passione iniziata come hobby con le amiche, è finita per essere un’opportunità di business grazie alla fondazione di Barefoot Homemade nell’aprile del 2020. “Una piattaforma per donne di tutti i ceti sociali – si legge sul sito web – per incontrarsi, esprimersi esteticamente e vendere articoli fatti a mano”.

Orecchini, ceste, coperte, tovaglie e non solo. “Ho davvero amato la chirurgia, forse perché richiede molto taglio e cucito” scrive.

Margherita è stata ispirata da altre donne e madri italiane con cui ha stretto amicizia negli Stati Uniti. “Sapevo fare solo un semplice punto e croce, ma poi un’amica neurochirurgo mi ha prestato la sua macchina da cucire e da quando ho schiacciato per la prima volta il pedale è scattato l’amore. Da quel momento ho visto tanti tutorial su YouTube, seguito corsi online e chiesto sempre consiglio a Fede, la mia coach”.

Durante il lockdown dell’anno scorso è nata l’idea di mettere in piedi un’attività propria. E nonostante molto del suo tempo ruoti attorno ai cinque figli, vuole anche dare loro un buon esempio, mentre porta avanti questa impresa. Lo spirito imprenditoriale l’ho sicuramente ereditato da mio papà, cresciuto orfano di padre. Ha messo in piedi un’azienda dietro l’altra animato da un’etica lavorativa e passione da invidiare”.

“Lavoro da casa e ho potuto crearmi uno spazio, la mia craft room, – racconta Margherita – dove ho macchina da cucire e un bellissimo tavolo alto e grande, su cui taglio le stoffe e impacchetto per le spedizioni. È veramente quello di cui avevo bisogno per esprimermi e impegnarmi in una sfida. Cucio quando i bambini sono a scuola e ricamo alla sera, magari davanti a un film della Disney”.

Prodotti unici e artigianali

Le creazioni di Margherita sono tutte con tessuti naturali: “Lino, cotone, flanella. Adoro utilizzare il lino, in particolare, è raffinato e dalle caratteristiche eccezionali ma, dove viviamo, non è molto conosciuto. Sono prodotti che durano nel tempo e, come dice una mia cliente, diventano ‘cimeli’, qualcosa di prezioso da conservare. Dietro al mio lavoro, infatti, c’è la filosofia della riduzione dello spreco. Sono assolutamente contraria all’usa e getta”.

“Ho iniziato creando cose per la casa e coperte per neonati, con ricami a mano e materiali di alta qualità. Il mio primo prodotto messo in vendita è stato un reversible fabric basket, un cestino di stoffa reversibile per contenere pane, muffin e bagels. E con l’idea del prodotto è nata anche l’ispirazione che il mio lavoro potesse essere utile anche per altre donne”.

Vezzani ha infatti creato un network in cui “possiamo aiutarci, sostenerci, raccontarci e vendere insieme. Per me Barefoot è stato ed è ancora terapeutico, mi ha ridato l’energia che avevo perso, mi ha ridato positività e desiderio di fare, imparando attraverso la creazione. Spero che possa aiutare anche tante altre donne”.

Inoltre l’attività sostiene le ONG femminili, devolvendo parte del profitto di ogni anno a una associazione diversa. “La prima donazione l’ho fatta a Well Read Mom, un book club nato in Minnesota circa dieci anni fa e che ora raccoglie più di mille donne in America, accompagnandole con una proposta culturale a mio parere di grande livello”.

Margherita ora sogna di far crescere la sua attività in una rete sempre grande e si sente soddisfatta del suo percorso. “Sono molto fortuna a fare quello che mi piace e ho milioni di progetti per il futuro, legati anche all’aspetto terapeutico del ricamo e cucito insieme”.

La nuova vita in America non fa però dimenticare la propria patria e gli affetti. “Sento la nostalgia della famiglia e degli amici di sempre, quelli con cui sono cresciuta. Mancano le passeggiate, qui non si cammina molto, il gelato o l’espresso al bar”.

Ma più di tutto le manca la professione che svolgeva in Italia. “Se tornassi farei il medico appena messo piede in aeroporto. Potrei iniziare l’abilitazione negli USA, ma questo sarebbe un altro capitolo della mia vita”.

di Arianna Belloli

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