Benvenuti nella giungla di Dj Tayone

Attraverso la fantasia e la musica di Djungle, TY1 guida a rifugiarci dalla realtà che viviamo.

fonte Facebook

Il 7 maggio è uscito Djungle, l’album di dj Tayone, noto produttore discografico e pilastro della scena Hip-Hop italiana. Considerato come il miglior DJ del panorama rap italiano, nonché uno dei più talentuosi producer contemporanei, Gianluca Cranco è un veterano della scuola hip hop, attivo da più di 20 anni.

Sono 14 le tracce in cui ci propone tutto il suo repertorio di suoni e sulle quali si destreggiano magnificamente 24 artisti.

Benvenuti nella giungla

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Nel mondo del rap è consuetudine che produttori si mettano in proprio con un disco, chiamando a partecipare, in base alle scelte stilistiche, diversi artisti.

Visto il momento di forza e coesione a cui è riuscita ad arrivare la scena rap, all’interno di prodotti di questo tipo, troviamo sempre più spesso nomi celebri, disposti a mettersi in luce sulle basi di grandi producer. La forza in più donata dal produttore stesso consiste nel riuscire a far si che il prodotto sia variegato, tenendo però come filo conduttore la radice urban che lega tutte le scelte stilistiche.

Tayone è riuscito a dare vita a un album magnificamente prodotto e dalle tante sfaccettature, senza cadere così nella banalità di un unico sound, ma anzi, facendo si che i diversi beats si riunissero per significato profondo.

La copertina ci porta nell’immaginario di un bambino cresciuto tra i palazzi, che utilizza la fantasia come via di fuga da quell’ambiente di strada. Si rifugia nella musica.

Anche l’ascolto dei brani conduce in un immaginario semi fantastico: da brani cupi e tristi ad altri orecchiabili e felici; da alcuni melodici a quelli a cassa dritta. Sbalzi propri di quella che è la fantasia di tutti, specialmente di un bambino.

Insomma, Djungle è un perfetto mix di beats e artisti, che tiene come linea comune una radice Hip-Hop sempre ben identificabile, spaziando da canzoni con sonorità old school a brani più moderni e pop.

Tutti gli artisti hanno il merito di rendere i pezzi iconici, riuscendo a essere loro stessi: si nota la loro libertà di muoversi come meglio credono e il farlo egregiamente a livello di stile, parole e flow.

Il pezzo di apertura, dal titolo omonimo all’album, è un featuring inedito tra Marracash, Taxi B e Paky, che conduce da subito nel concept sonoro del mondo creato da TY1. E Taxi dà prova di fare meglio quando rappa, rispetto a quando urla.

Diverse sono le collaborazioni di calibro, come quella tra Capo Plaza, Pablo Chill-E e Guè Pequeno, la più orecchiabile dell’album (secondo le tendenze del momento).

Vengono unite più generazioni: giovani come Touchè, Villabanks, Plaza, Vettosi, Taxi B, Paky; veterani come Marra, Gué, Jake, Neffa e giovani veterani come Ernia, Samuray Jay, Geolier, Rkomi, Ketama.

Alcuni pezzi, come quello indubbiamente più Pop di Ernia con Tiromancino e quello di Miss Keta, “Hit or Miss”, perfettamente nelle sue corde, ci fanno notare come non ci sia solo rap.

Un gran bell’album che merita più di un ascolto, poiché fermarsi a uno solo e superficiale non permette di catturare l’essenza del progetto. Complimenti a TY1 che è riuscito a presentare delle produzioni potentissime e ad allinearle con gli artisti perfetti.

di Gianmarco Borettini

 

 

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