“Riproduzione Vietata” di Mattak è il Rap

Un album di debutto tra i più Hip-Hop degli ultimi anni: tra metriche, incastri e liriche pregevoli.

Mattia Falcone, in arte Mattak, rapper svizzero classe ’94 originario di Comano, comune del Canton Ticino, ha debuttato lo scorso 25 giugno con il primo album, “Riproduzione Vietata”. L’artista può essere definito un giovane veterano, considerando i diversi anni trascorsi da pioniere del rap underground. Quello che tutti ci aspettavamo dall’album era un’ondata di Hip-Hop fatto come si deve, date le grandi capacità tecniche da lui già dimostrate. Le aspettative sono state non solo rispettate ma, addirittura, superate.

fonte Facebook

Incastri su incastri, il rap di chi lo ama

Incastri, liriche e metriche incredibili, passando da vocalità più concise ad altre più melodiche, testi degni di una grande penna e produzioni da rap con la R maiuscola. Un progetto perfetto per chi ama questo genere. Si nota subito la continua ricerca della perfezione: ascoltare un disco di questo tipo e trovarlo così preciso è cosa rara e da stimare senza dubbio.

Recentemente, Mattak era stato ospite di “Real Talk”, noto format su YouTube legato all’Hip-Hop, che consiste nella performance dell’artista su produzioni inedite costruite ad hoc. La grande prestazione del rapper aveva posto buonissime premesse e, allo stesso tempo, alzato ulteriormente quelle che erano le aspettative legate al suo primo cd.

La scelta dei featuring, quasi tutti con artisti della cricca dello svizzero, è degna di nota e fa capire come l’operato sia underground e al contempo connesso a quello che è l’aspetto emotivo e umano per colui che, così facendo, si fa portavoce della scena del Ticino. Anche il brano con Murubutu risulta molto azzeccato e ricercato per un progetto che, a tratti, è talmente old school da risultare moderno e fresco, considerando che certe sonorità ora si sentono poco in giro.

Insomma, tutto una bomba: dai brani più tecnici ad alcuni di egotrip e, persino, ad altri più emotivi. Un ottimo mix di suoni, testi e liriche che dà vita a un prodotto completo. Ogni diversità stilistica è legata dall’unico filo conduttore del rap fatto bene.

Mattak ha alzato l’asticella, con pazienza e voglia di fare. Nonostante la sua presenza all’interno della scena da diversi anni, ha saputo aspettare il momento giusto, sia a livello di maturità artistica, sia di periodo storico, per fare uscire il primo album.

Giù il cappello per il re del Ticino che mette la bandiera svizzero-italiana sulla mappa una volta per tutte.

Big up per il Matto! Hai spaccato.

di Gianmarco Borettini

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