Ricordando il maestro Kentaro Miura, creatore del manga “Berserk”

Si è spento a 54 anni, lasciando la sua opera incompleta. Quale sarà la sorte della serie senza suo padre?

Kentaro Miura, autore e creatore dell’influente manga “Berserk”, è morto lo scorso  6 maggio a causa di una dissecazione aortica acuta, secondo una dichiarazione ufficiale dell’editore Young Animal Comics. Aveva 54 anni.

L’influenza di Miura sulla scrittura e sull’arte fantasy moderna difficilmente può essere superata. Pubblicato per la prima volta nel 1989, “Berserk” è una storia dark fantasy su un cavaliere di nome Guts e la sua spada, l’Ammazzadraghi. Sebbene la serie sia famosa soprattutto per i suoi temi oscuri e la violenza, ha venduto oltre 50 milioni di copie in 15 paesi nel mondo, probabilmente grazie al lavoro effettuato sui personaggi e alle loro complicate relazioni intrapersonali.

“Berserk” ha probabilmente iniziato una tendenza visiva che è continuata in eroi come Cloud di “Final Fantasy VII” e Dante di “Devil May Cry”. Forse l’esempio più famoso della sua ispirazione è all’interno della serie “Dark Souls” di From Software, che prende in prestito gran parte del design dei mostri di Miura per creare i propri paesaggi infernali da incubo.

La storia di “Berserk” è famosa soprattutto per il suo arco narrativo della Golden Age, adattato in anime e in una trilogia di film. Nell’ Età dell’oro ci viene raccontata l’origine di Guts e della sua complicata relazione con Griffith, il carismatico ed enigmatico leader dell’armata dei Falchi. Il nome di questa porzione della storia non deve trarre in inganno, poiché cela inizialmente in sé, per poi farla gradualmente esplodere, la natura oscura di questa storia. Fino ad oggi, quando artisti e creatori pensano al “dark fantasy”, spesso pensano al catartico momento dell’Eclisse, evento che fa sembrare la sequenza del matrimonio rosso di “Game of Thrones” come una serata felice tra amici al confronto.

Al di là della sua estrema violenza e tristezza, racchiude in sé  una bellezza struggente, un’opera unica nel modo in cui spinge il suo lettore alla riflessione su molti temi. Berserk è un’ opera su cos’è il libero arbitrio e cosa significa lottare per ottenerlo, facendo a spallate contro il destino e la predeterminazione; è un’opera su cosa significa davvero resilienza e su quali sono le sfumature più fragili, dolorose e tormentate dell’animo umano. La storia ideata da Miura ci insegna che è giusto combattere per sè stessi, per la propria autoaffermazione, ma anche per gli altri; ci insegna che la redenzione è possibile, che il buono esiste anche quando il male si insinua fino alle viscere, che il marciume si può raschiare, e che sotto di esso c’è luce. Berserk è capace di prendere dolore e amore e mescolarli, intrecciarli, amalgamarli in una creatura imperfetta e controversa.

Un’opera che potrebbe purtroppo rimanere incompiuta, poiché ufficialmente è ancora in corso oggi. È noto che Miura si prendesse lunghe pause (spesso misurate in diversi anni) tra gli archi narrativi. I suoi lettori erano spesso molto pazienti con queste interruzioni, soprattutto perché “Berserk” è più dettagliato e meticolosamente disegnato (e pianificato) rispetto a molti altri manga.

Dopo la notizia della morte di Miura, molti fan erano scettici sul fatto che un altro artista potesse continuare la trama di Berserk. Tuttavia, un assistente di lunga data di Miura ha pubblicato un tweet criptico il 20 maggio, dicendo “Sì, farò del mio meglio”. Ma senza alcun annuncio ufficiale non è minimamente da escludere che il suo editore, Hakusensha, abbia deciso di abbandonare la serie. Se il manga dovesse morire, sarebbe tragico pensare che non sapremo mai come finirà il viaggio per Guts e la sua nemesi Phemt.

Non è stata segnalata alcuna o bozza lasciata da Miura sul futuro di Berserk, rendendo ancora più difficile per le persone sperare in una continuazione. Ci sono voci che circolano sui social: Miura avrebbe già scritto una bozza su come sarebbe finito il prossimo capitolo/serie, ma queste non sono state confermate da fonti credibili. Il manga può tornare solo a condizione che gli assistenti di Miura continuino la sua eredità.

Un grande esempio del loro lavoro può essere visto in Duranki: un altro manga di Miura realizzato, secondo le dichiarazioni dello stesso mangaka, nella maggior parte dai suoi assistenti, facendo inoltre un buon lavoro.

Tuttavia, è ancora presto per decidere il destino del manga e aspettarsi un annuncio così presto, visto che è passato poco più di un  mese dalla scomparsa del mangaka. Non sappiamo ancora di preciso se e come la serie di Berserk continuerà, o se mai ne vedremo un finale, ma di sicuro possiamo dire che è stata una grande opera che è riuscita a far appassionare un enorme numero di lettori in tutto il mondo. Non possiamo far altro quindi che omaggiare con questo ricordo un grande artista e disegnatore del nostro tempo, il maestro Kentaro Miura.

di Matteo Guerra

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