A Parma c’è la Panchina post pandemica che “cambia forma”: il progetto nato durante il lockdown

Piazza Garibaldi ospita degli strani moduli a forma di divanetti. Prima erano gli alberelli a stare 'seduti' al posto delle persone, ora le sedute sono invece libere per i cittadini. Ma cosa significa? Intervista a una delle ideatrici

Nel cuore di Parma, in piazza Garibaldi, sono spuntate delle strane sedute e degli alberelli. Da aprile scorso è infatti  installato il progetto di tre giovani professioniste che hanno partecipato al Bando Think Big.

Ci sono moduli che ricordano la forma di un divano e nella prima fase si vedevano gli alberi seduti al posto delle persone. Ora i cittadini si riprendono le sedute. Ma di cosa si tratta nello specifico? E cosa vuol dire? Questa installazione vuole essere simbolo della quotidianità a cui ci siamo dovuti abituare durante il lockdown e per capire meglio il significato intrinseco dell’installazione abbiamo intervistato Francesca Giannini, una delle co-ideatrici che parla a nome del gruppo creativo.

Chi sono le ideatrici del progetto Panchina Post Pandemica?

“Noi siamo Francesca Giannini, Francesca De Angelis e Alice Giroldini. Ci siamo conosciute quando avevamo finito da poco il liceo iniziando insieme a fare teatro. Dopodiché io sono diventata un’architetta, Francesca ora una docente, mentre Alice è diventata un’attrice professionista. In questo nostro progetto abbiamo lavorato ciascuna sulla parte di nostra competenza, ma in forte sinergia”.

Panchina post pandemica parma

Da sinistra a destra Francesca De Angelis, Francesca Giannini, Alice Giroldini

Come è nata l’idea del progetto?

“L’idea ci è venuta quando abbiamo letto il bando di ThinkBig, un concorso promosso dalla fondazione Cariparma e fondazione LUdE, che finanzia idee under 35 che possano apportare un miglioramento e una nuova presa di coscienza sul territorio soprattutto in ambito sociale, educativo, ma non solo”.

“Il bando è uscito durante il periodo della pandemia, eravamo chiuse in casa e noi abbiamo pensato a cosa avremmo potuto fare una volta finito il lockdown, riflettendo su cosa ci mancasse maggiormente della vita di tutti i giorni. Siamo partite dall’idea di ridisegnare uno spazio pubblico centrale come Piazza Garibaldi per cercare di trovare soluzioni al nuovo stare insieme che immaginavamo diverso. Abbiamo ragionato su come potesse essere tornare a vivere la città come prima e come potesse essere re-incontrarsi con le persone. Da lì abbiamo sviluppato l’idea della Panchina Post Pandemica. Si tratta di un progetto che si trasforma durante i mesi in cui è installato e cambia configurazione”.

“Si contano dieci moduli, realizzati in cemento da un’azienda di urban design di Reggio Emilia, che riprendono la forma di una poltrona/divano. Il divano simboleggia lo spazio privato dei nostri salotti in cui abbiamo trascorso la maggior parte del tempo durante il confinamento. Abbiamo voluto portare nello spazio pubblico un oggetto che ci fosse familiare e fosse significativo di quel periodo”.

In che modo cambia la configurazione dell’installazione?

“A partire dal 14 giugno gli alberi sono usciti dall’interno dei moduli, le persone si possono sedere nuovamente. Mentre prima erano sparse all’interno della piazza, ognuna isolata dall’altra, ora le trovate posizionate a coppie con l’albero al centro. Pian piano siamo partite da una configurazione in cui volevamo ripercorrere l’isolamento che c’era durante il lockdown, fino ad arrivare a luglio con una configurazione rappresentata dalle panchine poste in cerchio, simbolo della ripresa dei contatti sociali e della creazione di una nuova idea di futuro”.

Che riscontri ha avuto questo progetto? Ci sono state polemiche o apprezzamenti?

“Le polemiche non sono mancate, ma ce l’aspettavamo. Alcune persone si sono lamentate del fatto che questo progetto potesse aver richiesto una somma di denaro dal Comune, quando in realtà questo è un progetto finanziato dal bando di Fondazione Cariparma e Lude. Non abbiamo ricevuto altri finanziamenti”.

“Per quanto riguarda gli apprezzamenti ci son state soprattutto persone incuriosite dal contrasto tra la forma e la consistenza dei moduli, bambini e ragazzi che le utilizzano salendoci o sedendosi sopra, in modi che non avremmo immaginato. Il progetto è sicuramente pieno di significati, chi si è soffermato e ha cercato di comprendere ne ha apprezzato il messaggio. L’installazione Panchina Post Pandemica comprende altri progetti al suo interno? Sì, quello che stiamo portando avanti in questi tempi sono vari progetti in parallelo. Il primo è una ricerca che noi stiamo facendo in cui ogni 15 giorni esce, sul nostro sito www.panchinapostpandemica.it, una call to action su un tema particolare. Chiediamo a tutti di partecipare compiendo delle azioni simboliche e compilando un questionario sul tema della call. È per noi molto importante raccogliere dati utili che possano essere un punto di partenza per nuove interazioni con la cittadinanza nel futuro”.

“A settembre poi ci saranno altri due progetti: il primo è educativo e rivolto ai ragazzi delle scuole medie, il secondo è invece una performance che si svolgerà nel weekend del 17, 18, 19 settembre. La performance è aperta a tutti e si svolgerà proprio sulle panchine, con la formula di ‘uno spettatore alla volta’”.

Vi ritenete soddisfatte del progetto e dei riscontri che ha avuto?

“Sì, siamo molto soddisfatte e curiose anche delle reazioni future delle persone, quando il progetto cambierà configurazione. Ci fa piacere far conoscere alle persone il nostro progetto e soprattutto spiegarne il significato, che non è a primo impatto immediato. Il progetto si fa da portavoce delle varie fasi che abbiamo vissuto durante questa pandemia, dall’isolamento alla ricongiunzione. Il desiderio di contatto sociale durante il lockdown e la rassegnazione di dover passare intere giornate rinchiusi, mentre fuori il mondo si scontrava con una tragica realtà”.

Per avere più informazioni sul progetto e sulle varie configurazioni che avrà in futuro si può visitare il sito www.panchinapostpandemica.it o seguire le pagine Panchina Post Pandemica su Instagram e Facebook. Si può compilare il modulo di adesione in qualsiasi momento fino a metà ottobre.

di Nicoletta Montesi

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