Laurea ad honorem al Presidente Sergio Mattarella: “Covid-19 ci fa capire il valore della conoscenza scientifica”

Al Capo dello Stato la laurea ad honorem in Relazioni internazionali ed europee. Il Rettore Andrei: "Un punto di riferimento e un baluardo: una garanzia, parola fondamentale in uno Stato democratico"

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per il suo grande impegno ed esempio come un autentico uomo della democrazia e della Costituzione, il 4 ottobre 2021 ha ricevuto presso la Chiesa di San Francesco del Prato la laurea ad honorem in Relazioni Internazionali ed europee dal Rettore Paolo Andrei dell’Università di Parma.

La cerimonia ad inviti e chiusa al pubblico, ma visibile anche in diretta streaming sul sito web dell’Ateneo, è iniziata con una lauda di Alta Trinità Beata del quindicesimo secolo interpretata dal Coro Universitario Ildebrando Pizzetti. Dopo l’introduzione del Magnifico Rettore Paolo Andrei, la cerimonia è proseguita con la lettura del conferimento dal Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Studi Politici e Internazionali, Giovanni Francesco Basini, seguita poi dalla laudatio del Professore ordinario di Diritto Costituzionale Antonio D’Aloia; conclusa con la consegna del tocco, della toga e della pergamena, e con la lectio e ringraziamenti del presidente Sergio Mattarella.

Mattarella, baluardo e punto di riferimento in uno Stato democratico

Il Rettore Andrei definisce l’evento “un momento di festa per tutta la Comunità dell’Università di
Parma”, aggiungendo che il complesso delle ex carceri recentemente restaurato è come la ripartenza della vita relazionale universitaria e dell’Italia dopo l’emergenza pandemica da Covid-19.

“E’ motivo di orgoglio per tutta la nostra Comunità territoriale e l’Università di Parma, che ne è parte integrante, è felice di avere contribuito a questa rinascita fortemente voluta dal nostro Vescovo, Monsignor Enrico Solmi”. Andrei, descrive il Presidente Mattarella come un “garante”: durante le sue cariche istituzionali è stato un “infaticabile portatore dei principi e dei valori della nostra Costituzione”, ma è altresì importante il valore del multilateralismo e la rilevante partecipazione italiana al progetto di costruzione dell’Europa; in recenti occasioni pubbliche e a fronte di complesse situazioni internazionali, Mattarella avvalora la tesi di una Europa ancora più unita e comunitaria nel panorama internazionale. Il conferimento della Laurea ad Honorem con pieno valore legale, non è solamente un atto formale, ma è un momento in cui l’Accademia accoglie nella propria Comunità una figura riconosciuta e illustre per i meriti nel campo della ricerca, della cultura, delle professioni, del lavoro e dell’impegno sociale.

Le motivazioni: rappresentante dell’unità nazionale

Il Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Studi Politici e Internazionali, Giovanni Francesco Basini, ha dato lettura della motivazione. Mattarella è “un riferimento sicuro e autorevole, al tempo stesso vicino, con semplicità e rigoroso rispetto dei ruoli e delle competenze istituzionali, ai problemi e alle angosce delle persone comuni”. L’Italia grazie al profilo distintivo di mitezza e di inflessibilità sui valori del Presidente, ha avuto una guida riconosciuta e stimata sul piano internazionale, mentre gli italiani hanno potuto contare di un volto concreto a cui affidare problemi, speranze e chiedere giustizia, lavoro, diritti, solidarietà, sicurezza, eguaglianza, dignità. L’attività del Capo dello Stato in ambito internazionale, come ha concluso Basini – si è ancorata ai valori del multilateralismo e dell’europeismo, come proiezioni di quei principi di eguaglianza, solidarietà, giustizia, pace – qualità straordinarie alla ricerca di un bene comune che devono prevalere in un Paese, sia internamente, che esternamente.

 

Laudatio costituzionale

Il riferimento alla dimensione costituzionale è il filo rosso della laudatio pronunciata dal Professore ordinario di Diritto Costituzionale Antonio D’Aloia; è un richiamo a quei valori costituzionali, che per Mattarella devono essere testimoniati nella vita quotidiana affinchè non rimangano “una sorta di spettacolo, di indicazioni, di quadro da ammirare”, ma siano dei messaggi forti e di responsabilità. Facendo un parallelismo con il ciclismo, D’Aloia riprende le parole del Presidente, enfatizzando che – nel ciclismo – ci sono le grandi personalità, i grandi protagonisti, ma c’è sempre stato intorno a loro un gioco di squadra, perché il ciclismo è uno sport di squadra, oltre che individuale. La laudatio è proseguita delineando tra le testimonianze attive i valori costituzionali, primo tra tutti quello della solidarietà. Come detto dal professore D’Aiola “non è soltanto altruismo. È invece sentirsi parte di una comunità. E praticarla rende i cittadini protagonisti e costruttori della società”: è la visione mattarelliana. Diventa chiaro che “l’io non è autosufficiente. L’io ha bisogno del tu come l’aria per respirare. L’io contiene l’esigenza di diventare un “noi” proprio per fronteggiare e raggiungere quei traguardi che è stato capace di immaginare. Perché il noi è la comunità. Il noi è anche la storia. Il noi è la democrazia”.

Un esempio tangibile dichiarato dal Capo dello Stato è che “vaccinarsi è una scelta di responsabilità, un dovere”, ha parafrasato d’Aloia spiegando che anche a costo di accettare limitazioni alla sovranità, Sergio Mattarella ha aperto all’ordinamento internazionale e alla collaborazione con gli altri Stati per perseguire obbiettivi di pace e di giustizia per tutti i popoli.

Il multilateralismo, l’elemento fondamentale europeo

Come ha ricordato il professore D’Aloia, il multilateralismo di Mattarella si riassume con una semplice ma efficace domanda detta dal Presidente: “Può il ‘bene comune’ dei cittadini di uno Stato essere contrapposto al ‘bene comune’ dei cittadini di un altro Stato? Esiste un ‘bene’ comune all’intera umanità?”. In dettaglio, le due direzioni fondamentali, ovvero l’Alleanza Atlantica e l’integrazione europea all’interno dell’Unione Europea sono di vitale importanza, anche se a volte appaiono lente e affievolite. Il professore di Diritto richiama poi il concetto di Mattarella, sottolineando che la sovranità europea condivisa “non è una rinuncia alla sovranità, ma l’unico modo per conservarla e mantenerla”. Altrimenti, “l’Europa non conterà nulla nel mondo”. Antonio d’Aloia termina la lettura della laudatio, soffermandosi sulla concretezza del Next Generation come un coraggioso e utile modello ed esempio per il nostro futuro, e sulle possibili decisioni da prendere in tempi stretti, come per esempio: la politica estera e di sicurezza, la difesa comune, la gestione del fenomeno migratorio, le nuove sfide del cambiamento climatico, della transizione energetica e della rivoluzione digitale per rafforzare la sovranità europea, dato che “la solidarietà attraversa anche le linee del tempo”.

 

Mattarella: “Le università come motore di ricerca d’Europa”

Sergio Mattarella, dopo i ringraziamenti, ha espresso la sua lectio riguardante l’università come fondamenta dell’idea di Europa e come motore del suo sviluppo. Ancor prima che si affermasse l’età moderna le università lavoravano su un terreno che si sarebbe rivelato propedeutico a una “coscienza europea”. Contribuivano a comporre un corpo unitario. Sperimentavano nuove regole del costume civile, fondato sul diritto, sulle arti, sulla medicina, sulla filosofia. Il Presidente della Repubblica, riassumendo la storia delle università dall’anno Mille fino ai giorni nostri, si sofferma sul grande significato che l’università rappresenta per l’Italia e per l’intera Europa: “Descrive l’enzima di profonde metamorfosi”. Per Mattarella, il ruolo fondamentale dell’università è dato dalla ricerca della valorizzazione delle eccellenze, e dall’impegno continuo per l’ampliamento e la diffusione delle conoscenze; la cooperazione internazionale negli studi e nella ricerca è un elemento decisivo. Mattarella accenna ai due anni passati con la pandemia, spiegando che “abbiamo compreso, oltre ogni ragionevole dubbio, quale valore abbiano la conoscenza scientifica, la professionalità degli operatori, la coesione sociale, la risposta comune che viene dal senso civico e dalla coscienza di un destino condiviso”. Il Presidente della Repubblica descrive in breve la nascita del Next Generation EU come una svolta importante e un salto di qualità necessario a rafforzare i legami eurpei e a creare una Europa più integrata e consapevole, grazie anche alle generazioni Erasmus. Sergio Mattarella si chiede se sia ora il tempo della dimensione universitaria e del diritto universitario europeo, utile a supportare gli studenti e i docenti nel loro percorso di formazione, cercando una sovranità culturale condivisa che unisce e rende coese le persone e le comunità. Il Presidente della Repubblica, ha concluso il suo intervento con un augurio, ovvero che “le università sono state nei secoli motori dell’Europa che oggi è la nostra casa. L’auspicio è che sappiano continuare ad esserlo anche nel futuro”.

di Jacopo Agnesini

 

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*