Referendum Cannabis: dati, fatti e opinioni

Sempre più paesi stanno adottando una politica di integrazione verso la cannabis. Con il nuovo Referendum anche l'Italia si aggiungerà alla lista?

Serra canapa

La Cannabis è la droga leggera più utilizzata in Europa e sui telegiornali spesso se ne sente parlare. Nonostante questo sono ancora tante le informazioni datate o parziali che attanagliano il fenomeno, spesso frutto di luoghi comuni che ancora oggi rimangono nell’immaginario collettivo. Il nuovo Referendum sulla Cannabis ci da l’occasione per fare il punto della situazione, con anche l’aiuto di Luca Marola, l’inventore della Cannabis Light.

Il Referendum Sulla Cannabis

Gli obiettivi del Referendum per la legalizzazione della Cannabis sono molteplici e di differente natura:

Come dice il sito ufficiale del Referendum, in primo luogo si punta a ridurre le sanzioni che derivano dalla coltivazione della Canapa (sancito nell’articolo 73. comma 1), ed eliminare definitivamente la detenzione per le condotte illecite relativa a essa. Sul piano amministrativo, invece, la richiesta è dell’eliminazione della sospensione della patente di guida e del certificato di idoneità. Sorte che attende coloro che utilizzano tale sostanza anche per scopi medici (articolo 75, comma 1, lettera a). Va considerato che il ritiro della patente si verifica nel caso di essere in possesso di sostanze illegali, anche mentre non si è alla guida.

Per quanto riguarda le tempistiche, sicuramente questo Referendum necessita di tempo: sono ancora tante le fasi che deve superare per vedere la luce, in quanto Giovedì 28 Ottobre verranno presentate le firme in Cassazione. Successivamente, a Febbraio 2022 ci sarà il controllo della corte costituzionale sulla legittimità del quesito, e infine vi sarà la votazione vera e propria da parte degli Italiani.

Il Punto Sulla Cannabis in Italia

Per capire la rilevanza di questo Referendum è necessario partire analizzando qualche dato, e la “RELAZIONE ANNUALE AL PARLAMENTO SUL FENOMENO DELLE TOSSICODIPENDENZE IN ITALIA ANNO 2020 (DATI 2019)” è sicuramente un buon punto per iniziare. Nel 2019 le segnalazioni per detenzione di sostanze stupefacenti o psicotrope sono state 40.940, riferite a 38.511 persone; di queste persone, 8343 sono state sanzionate con la sospensione della patente e l’impossibilità di conseguirla nuovamente in tempi brevi.

Sempre controllando la stessa fonte, scopriamo che le denunce all’Autorità Giudiziaria per reati in violazione del DPR n. 309/1990 hanno riguardato 34.914 persone nel 2019. In dettaglio, il 90,6% è stato segnalato per produzione e traffico illecito di sostanze stupefacenti e il 9,4% per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti (rispettivamente Artt. 73 e 74 DPR n. 309/1990). 

Però la parte più ci interessa di questa relazione è la sintesi introduttiva che dimostra chiaramente che grande parte di questi dati è prodotta proprio da reati e infrazioni in cui la sostanza stupefacente coinvolta è la Canapa. Appare ovvio, quindi, che tra le priorità nel dibattito pubblico sul vasto mondo della droga, la Canapa dovrebbe avere un ruolo diverso dalle altre sostanze, a tal punto quasi anche da essere considerata come un punto di partenza

Senza dimenticarci del tema sulla sicurezza, dobbiamo sapere che la Canapa non viene nemmeno registrata tra le cause dei decessi relativi alla droga. Altro dato su cui riflettere è che la grande maggioranza dei consumatori di Cannabis sono i giovanissimi dai 14-18, anni quasi tutti studenti.

La sola Cannabis rappresenta quasi la metà di tutti i sequestri annui di sostanza stupefacenti da parte delle forze dell’ordine. E nonostante questo l’83,8% degli studenti che ha utilizzato cannabis nel 2019 ritiene di poterla reperire facilmente. Quasi l’82% conosce un posto dove potrebbe procurarsela e, tra questi, la maggior parte si rivolgerebbe al mercato della strada.

In Italia, la legge è molto severa quando si tratta di sostanze stupefacenti, basti sapere che, anche quando il loro utilizzo non costituisce reato, il consumo può essere comunque sanzionato in via amministrativa, salvo casi eccezionali in cui l’uso della droga è legale. Tra queste casistiche vi rientra anche la marijuana a scopo medico, cioè quella impiegata per alleviare i dolori e, più in generale, le conseguenze di alcune particolari malattie.

Differenza Tra Cannabis Legale e Cannabis Terapeutica

Dato che abbiamo introdotto l’argomento della Cannabis terapeutica è necessario conoscere la differenza da quella con la sostanza legale. Si parla di Cannabis Light quando la concentrazione di THC non è superiore alle 0,2%. La Cannabis terapeutica, invece, può avere una concentrazione che varia dal 7% al 20% e il suo utilizzo è prescritto da un medico abilitato. Da notare che solo alcune strutture e medici sono abilitati a tale prescrizione e comunque, la coltivazione di Canapa rimane illegale anche se terapeutica.

La Canapa a scopo terapeutico prodotta non è abbastanza per stare dietro a tutte le potenziali richieste, in quanto la coltivazione di Cannabis a scopo terapeutico è consentita in via esclusiva allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, e, essendo una raccolta periodica, non riesce nemmeno ad assicurare un continuo rifornimento. E nonostante la richiesta, lo stato invece di autorizzare altri siti per la coltivazione, oppure consentire ai privati di produrne sotto certe regolamentazioni, continua ad acquistarla all’estero, con cifre definite “proibitive”. Senza contare il cosiddetto “stigma” sociale che ancora rappresenta la Marijuana in alcune zone dell’Italia, e questo, con aggiunta di mancanza di corsi di adeguamento per la classe medica sui benefici in campo terapeutico di quest’ultima, diventa sempre meno probabile la possibile apertura di nuovi siti.

L’Onu stessa, come scritto sul giornale “La stampa”, spiega come ormai la Cannabis non sia più considerata una droga altamente dannosa, tanto è vero che è stata rimossa dalla Tabella IV della Convenzione Unica del 1961, dove era elencata insieme a sostanze come eroina e cocaina. La decisione dell’Onu non arriva casualmente, l’utilità della Canapa a livello terapeutico come antidolorifico è innegabile e una sua maggiore comprensione potrebbe portare grandi benefici a livello medico. Tuttavia, ogni paese rimane responsabile di se stesso, in quanto i governi mantengono la giurisdizione sul traffico relativo a essa.

Quanto è Sicura La Cannabis?

Nonostante la Marijuana sia considerata meno pericolosa in molti paesi, non è priva di rischi: Uno studio eseguito dalla “Duke University” nel 2012 non esclude la possibilità che il consumo di Canapa possa essere correlato a un calo della sterilità maschile, e invita le donne incinte a non farne utilizzo durante i mesi della gravidanza per evitare possibili complicazioni. Le preoccupazioni dello studio sorgono dal fatto che dopo la consumazione della sostanza il principio psicoattivo THC rimanga nel sangue per almeno una settimana prima di essere smaltito completamente, e date le poche informazioni a riguardo, invita a essere prudenti. Lo studio invita anche i giovani in via di sviluppo non consumino tale sostanza, in quanto potrebbe risultare dannosa per la crescita. Tutte queste indicazioni, in ogni caso, sono rischi ben più che confermati per tutti coloro che fumano tabacco, anzi, in questo caso sono pericoli ben maggiori.

Il Potenziale Mercato Della Cannabis

Come riportato sul “Ilsole24Ore”, secondo l’ultima relazione annuale del governo al Parlamento (dati Istat 2020), le attività economiche connesse al mercato delle sostanze psicoattive illegali sono stimate intorno ai 16,2 miliardi di euro, di cui il 39% (quindi circa 6,3 miliardi) attribuibile al consumo dei derivati della cannabis. Va detto che questa è una stima, perché gran parte del mercato resta nascosto alle forze dell’ordine e quindi il valore potrebbe essere molto più grande. Per quanto riguarda invece il business legale della cannabis con contenuto basso di principio attivo THC, e per il solo uso medico, in tutta Europa è stimata in crescita dagli attuali 403,4 milioni a 3,2 miliardi nel 2025, con una crescita percentuale media annua del 67,4%. Sul valore finale del mercato italiano, considerando invece tutti i possibili usi e l’indotto, le stime oscillano tra i 7,3 e i 30 miliardi potenziali nel giro dei prossimi dieci anni.Olio Canapa

A Cosa Serve Questo Referendum?

A questa domanda risponde Luca Marola, padre della Cannabis Light e proprietario del Canapaio Ducale, che ho avuto la fortuna di intervistare proprio riguardo a questo argomento:

“Non è un Referendum sulla legalizzazione, ma è un Referendum che va a eliminare le parti più “odiose” della attuale legge sulle droghe e, d’altra parte, il rendere legale la coltivazione domestica va incontro a una sentenza di Cassazione, cioè della nostra corte suprema che nel Dicembre del 2019 sentenziò come la coltivazione domestica non è una condotta penalmente rilevante. Da allora a oggi tutti i tribunali italiani si sono accodati a questa interpretazione ma la legge non ha seguito l’interpretazione della magistratura sulla coltivazione domestica.” parole di Luca Marola durante l’intervista.

Sembrerebbe infatti, che l’attuale Referendum sulla Cannabis è l’unico possibile, in quanto è un Referendum Abrogativo, dato che le leggi di tipo internazionale, quindi dell’Onu, non possono essere sovvertite. Per questo motivo, altri tipi di Referendum sono impossibili

C’è anche da chiedersi come mai il consumo di Cannabis sia così presente in Italia, tra giovani e non, nonostante nella nostra penisola vi siano tra le leggi più repressive d’Europa sulle sostanza illegali. “Sicuramente arrivati a questo punto bisognerebbe pensare meglio a questa specie di proibizionismo, e alla sua effettiva utilità, che si dimostra essere scarsa – spiega Luca Marola – D’altra parte, negli stati dove la Canapa è stata già legalizzata, come in alcuni stati degli Stati uniti e Canada, i loro ministeri competenti dichiarano un calo vertiginoso nel consumo da parte di minori. Questo è dato dalle leggi stesse che regolamentano la Marijuana nei suddetti stati, essendoci delle regole con le quali può essere consumata come Tabacco e Alcool. In quel caso diventa più difficile procurarsela se tale sostanza viene controllata e gestita dallo stato tramite i negozi. Lo spaccio di strada viene messo in difficoltà dai negozi regolari e quindi diviene più difficile la stessa azione illegale che ne deriva”.

Dopo aver provato a chiarire molti aspetti, molte volte mal riportati, che circondando la Marijuana, possiamo sicuramente affermare che l’esito del Referendum non sia così scontato: vi sono tanti aspetti negativi che tutt’ora circondano la Canapa, ma non sarebbe giusto ignorare tutti i lati positivi che un percorso più indirizzato alla legalizzazione potrebbe portare. Le possibilità in campo medico allettano ma non deve essere dimenticato come tutt’ora da molte persone essa sia considerata alla pari con Cocaina ed Eroina. Sempre più stati al mondo stanno cominciando a considerarla al pari dell’Alcool e del Tabacco a livello di impatto sociale, sarà arrivato anche il momento per l’Italia di accodarsi a queste nuove linee di pensiero?

di Nicolas Bertolini

 

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