“Molto più di Zan!”: hanno affossato una legge ma non i diritti

Così come nel resto d'Italia, anche a Parma si è manifestato in tanti contro l'affossamento del ddl Zan

La notizia dell’affossamento in Senato del Ddl Zan ha interessato la scena mediatica nazionale, in particolare per la teatrale esultanza con cui il centro-destra ha accolto la notizia a fine votazione. Su 288 senatori 154 sono risultati favorevoli al blocco sul testo, 131 contrari e due astenuti. Al di là dei numeri, quello che ha maggiormente infastidito è stata la scena che si è verificata nell’aula del Senato, quasi fosse un momento di festa, di liberazione, di trionfo. Quasi come se l’Italia avesse vinto gli Europei.

Ma la scena che tutti hanno visto non è quella di vittoria di una posizione politica rispetto ad un’altra: è una scena di sconfitta, non tanto e non solo per coloro che hanno lottato e continueranno caparbiamente a lottare per i valori che il Ddl Zan porta con sé, quanto più per un’Italia che ha permesso che la civiltà e l’uguaglianza venissero schiacciate senza che nessuno muovesse un dito per evitarlo. È la sconfitta della società del XXI secolo e della politica italiana che preferisce ancora una volta nascondersi dietro alla sicurezza dello stereotipo e si copre gli occhi davanti alla discriminazione e alla richiesta di dialogo. È la sconfitta di ognuno di noi, quando scorrendo la home di Instagram, aggiornando le news o guardando il telegiornale sentiremo parlare dell’ennesimo caso di omolesbobitransfobia che non verrà giustamente punito perchè l’unica legge che poteva farlo è stata affossata.

Tuttavia, la lotta di chi cerca di difendere davvero i propri diritti non si ferma: si sono verificati in tutta Italia cortei e manifestazioni di protesta contro l’affossamento del ddl e anche nella città di Parma la componente cittadina non è rimasta in silenzio. Nella giornata di sabato 6 novembre un corteo costituito da cittadine e cittadini, membri delle associazioni studentesche Unione degli Universitari e Sinistra Studentesca Universitaria, membri dell’associazione Ottavo Colore, Arcigay, GenderLens e Agedo hanno percorso a piedi il tratto di strada da Barriera Repubblica a Piazza Garibaldi. Striscioni, cartelli con scritte e bandiere arcobaleno hanno animato la città al grido di “Molto più di Zan”: il Senato può aver affossato una legge ma non ha neanche minimamente scalfito lo spirito con cui ogni giorno queste persone lottano per i propri diritti.

di Camilla Ardissone

 

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