Federico Fellini inedito nelle foto di Edoardo Fornaciari: mostra permanente al Capas

Il grande regista riminese viene omaggiato durante il Parma Film Festival 2021 con una esposizione che mostra 'l'uomo oltre il mito', raffigurato nelle fotografie scattate negli anni '80 dal fotografo parmigiano

mostra federico fellini capas

Federico Fellini è stato uno dei registi più significativi della storia del cinema, non solo di quello italiano; un grandissimo orchestratore di immagini, di visioni e di ritmi narrativi. Un maestro che è riuscito a dare corpo alla passione del sogno che invade il grande schermo.

Al Centro per le Attività e le Professioni delle Arti e dello Spettacolo, CAPAS, dell’Università di Parma, la sala conferenze verrà intitolata proprio al grande regista italiano Fellini. Intanto, grazie alla gentile concessione del fotografo parmigiano Edoardo Fornaciari, alcune sue fotografie risalenti agli anni ’80 che mostrano un Fellini inedito, immerso nella sua quotidianità, sono state esposte in modo permanente e sono visitabili nei giorni e orari di apertura del centro.

L’inaugurazione della mostra, ‘L’uomo oltre il mito, Federico Fellini’, è avvenuta venerdì 12 novembre, nell’ambito del Parma Film Festival Invenzioni dal vero 2021. Dopo una ricercata selezione di fotografie realizzate da Fornaciari tra il 1980 e il 1985, l’eposizione mostra l’intensa vita di Fellini rivelando il grande regista in tutte le sue sfumature, soprattutto nella sua dimensione pubblica, ma anche in quella privata, tra realtà e illusione, tra identità e mito. Fellini, calato nella vita di tutti i giorni, è stato colto con questi ritratti in atteggiamenti inaspettati e in abitudini consolidate, rivelando così a poco a poco un uomo che travalica il mito.

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“Conobbi Fellini perchè un giornale argentino mi commissionò una serie di foto del maestro fuori dall’ambito cinematografico. – spiega Fornaciari – Ero ancora un ragazzo. Mi presentai alle 7:30 di mattina sotto a casa sua a Roma. In un primo momento mi guardò male, poi capì che io non avrei mollato e che fondamentalmente ero educato e gentile. Così mi invitò a seguirlo dal suo barbiere di fiducia, da cui tutti i giorni andava per farsi dare una spuntatina ai capelli e farsi la barba. ‘Mi raccomando’, mi disse, ‘non fotografarmi la pelata’. E io naturalmente la prima cosa che feci fu proprio fotografargliela, come si nota nella foto esposta al Capas. L’ho poi inseguito, incontrato e reincontrato più volte negli anni successivi”.

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Fornaciari ricorda in particolare anche il momento della premiazione del registra al Festival del cinema di Venezia, quando venne “portato in gran trionfo con un motoscafo lungo il canale. Io avevo la faccia tosta e sicuro della confidenza che ormai avevamo instaurato, gli urlavo ‘Federico, Federico!’ con quanta voce avevo in gola per farlo girare nelle mia direzione. Ed ecco che l’ho immortalato mentre alza le mani al cielo in una posa che sembra una benedizione papale”.

“Ricordo con affetto anche la foto che scattai sotto ai portici del Musei capitolini di Roma durante un evento in cui erano presenti Fellini e Monicelli. – continua il fotografo – Quando Monicelli vide il registra riminese gli urlò ‘ecco il grande Fellini’ con un plateale gesto di ammirazione e grande ironia. Fellini replicò con uno schietto ‘non dire cazzate, Mario’. Io riuscì a scattare la foto proprio quando avvenne tutto questo”.

Tra le soddisfazioni del fotografo parmigiano, c’è anche quella di essere riuscito a immortalare nello stesso fotogramma “tre mostri del cinema italiano: Fellini, Marcello Mastroianni e Giulietta Masina”.

Fellini era un uomo frenetico, “bisogna stargli sempre dietro con prontezza. Cambiava idea ogni 30 secondi, tornava sui propri passi per poi andare da un’altra parte. E poi telefonava, telefonava in continuazione. Al suo fianco sempre la sua instancabile segretaria Fiammetta. Li ho ripresi insieme più volte durante i loro spostamenti a piedi a Roma. Fiammetta era anche colei che andava a pagargli i debiti al bar e nei negozi in cui andava. Lui infatti non voleva girare con i soldi, né perdere tempo”.

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“Fotografarlo e conoscerlo – racconta in conclusione Fornaciari –  è stata un’esperienza davvero indimenticabile e sono contento che queste mie foto restino esposte in questo luogo di creatività e cultura quale è il Capas”.

Durante l’inaugurazione, Fornaciari ha ringraziato la direttrice del Capas, Sara Martin, per l’opportunità e le ha donato un’opera a lei dedicata. All’inaugurazione era presente anche l’assessore alla Cultura del Comune di Parma, Michele Guerra, e l’ex direttore nonchè fondatore del Capas, il professor Luigi Allegri.

Sara Martin Edoardo Fornaciari e Michele Guerra

Fellini, nato a Rimini nel 1920, è morto a Roma nel 1993. E’ stato premiato con cinque premi Oscar: nel 1957 per La strada (1954), nel 1958 per Le notti di Cabiria (1957), nel 1964 per 8 ¹/² (1963), nel 1976 per Amarcord (1973) e nel 1993 con un Oscar alla carriera.

Il registra riminese dava un suo originale contributo allo svolgimento del neorealismo, con inedite soluzioni espressive, suggestioni oniriche e ossessioni autobiografiche. Tra le sue opere più celebri si cita anche La dolce vita (1959), cronaca dell’Italia alle soglie degli anni Sessanta, Giulietta degli spiriti (1965), Fellini Satyricon (1969), I clowns (1970), Roma (1972). Nei suoi film si incontrano i tratti distintivi del registra, che amava proporre sempre un senso di ambiguo erotismo e il gusto del meraviglioso, la persistenza di una quasi ancestrale appartenenza alla provincia e l’attenzione ai cambiamenti della società, l’inclinazione alla satira e la costante riflessione del cinema su sé stesso.

La mostra è visitabile presso il CAPAS dell’Università di Parma: al 1° piano di vicolo Grossardi, n. 4 – Sala Conferenze.

 

Foto di Mattia D’Annucci

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