Mostra The Homo Sapiens: la bellezza della diversità culturale attraverso i suoi volti e vestiti

Al Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma un viaggio a tu per tu con la caleidoscopica realtà umana: attraverso le foto di Arturo Delle Donne in una mostra curata da Chiara Allegri

The Homo Sapiens (foto: Issraa Zorgui)

Colori, sguardi, sorrisi: così la mostra The Homo Sapiens accoglie il visitatore all’ingresso del Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma. Il progetto, ideato dal fotografo Arturo Delle Donne e curato dalla dottoressa Chiara Allegri, nasce dalla volontà di raccontare, esplorare e scoprire le diversità culturali che vivono, nascoste e quasi sussurrate, sotto i nostri occhi.

Ciò che colpisce è la poliedricità e la varietà di vestiti tradizionali che variano da cultura e cultura e che rappresentano l’appartenenza ad un popolo e a un’identità culturale unica e irripetibile.

Tutta la mostra si presenta agli occhi dello spettatore come un dialogo a cuore aperto tra diverse realtà; diviene luogo d’incontro e conversazione silenziosa di sguardi e colori; è anche un viaggio non solo attraverso il mondo, le culture e le etnie umane, ma anche all’insegna della riscoperta di sé e della propria dimensione. È un lavoro cui lo stesso spettatore è chiamato a partecipare, dal momento che le stesse fotografie pongono una domanda: “Tu chi sei? Raccontamelo”.

The Homo Sapiens (foto: Issraa Zorgui)

La genesi del progetto, tra emozioni e idee future

Come nasce un progetto così intimo e allo stesso tempo così importante? Per rispondere a questa domanda abbiamo intervistato i due autori della mostra: il fotografo Arturo Delle Donne e la curatrice Chiara Allegri, vicedirettrice del Museo d’Arte Cinese ed Etnografico.

Il motivo principale è stato proprio il voler creare un viaggio per il mondo, scoprendo la diversità culturali, ma che fosse, allo stesso tempo, un incontro a tu per tu con l’altro. Questa idea iniziale, tuttavia, diviene viaggio di scoperta della realtà mondiale che vive in casa, a Parma.

La curatrice Chiara Allegri

Il primo passo per la realizzazione del progetto, pertanto, era trovare soggetti del panorama multietnico e che fossero in possesso di abiti tradizionali del loro paese d’origine. Ciò è stato possibile grazie alla collaborazione di diverse e numerose associazioni che hanno voluto contribuire alla realizzazione dell’idea, tra le quali è importante ricordare il Centro Interculturale di Parma, Colori d’Africa APS, Vagamonde, Rotary Club Parma e numerose altre.

Per quanto concerne l’obiettivo che gli autori si erano prefissati, entrambi dichiarano che esso è determinato dalla “volontà di rappresentare l’IO attraverso l’abito, che diviene, a sua volta, simbolo di appartenenza e di tradizione“. La curatrice Allegri aggiunge che durante lo shooting, tutti i soggetti sono stati caratterizzati da emozioni molto forti, dal momento che per la maggior parte di loro il vestito era stato riposto in un baule e quasi dimenticato. Nonostante le pieghe del tempo e della stoffa, tuttavia, la dottoressa Allegri ricorda che “sono stati orgogliosi di posare e di rappresentare la propria cultura”.

Il set fotografico è stato teatro di emozioni fortissime e, in alcuni casi, è stato anche palcoscenico di cerimonie di vestizione; infatti, c’è stato chi, seguendo le tradizioni della propria cultura, ha seguito i passaggi richiesti per indossare il capo da lui portato. Sia la curatrice che il fotografo raccontano la propria commozione nell’essere partecipi, insieme al soggetto, della comunione nella sua dimensione culturale. Oltre a ciò, aggiungono che “il progetto non ha fine nell’immediato e anzi, le venti fotografie esposte sono solo la metà di quelle già pronte, per non parlare di quelle che verranno realizzate”. Ciò che all’inizio è stato considerato come un piccolo viaggio, è divenuto un percorso i cui protagonisti aumentano sempre di più, grazie anche alla voglia di essere partecipi, nel proprio piccolo, della babele culturale che vive intorno a noi. Oltre alla realizzazione di altre fotografie, gli autori parlano anche di un documentario, in cui il progetto possa trovare spiegazione e voce anche attraverso le storie e le voci dei soggetti.

The Homo Sapiens (foto: Issraa Zorgui)

La mostra The Homo Sapiens è un progetto che parla alle coscienze di ognuno di noi; ci interroga, ci parla e ci racconta della bellezza della diversità e della propria unicità; rappresenta anche la volontà di raccontarsi, senza veli e rivelando la propria cultura; pulsa di desiderio di emergere con il proprio io, di ritrovare le proprie radici e di riscoprirsi.

È un lavoro che emoziona gli animi e commuove per la purezza del proprio linguaggio.

Il fotografo Arturo Delle Donne

Arturo Delle Donne (fonte: Galleria Hernandez)

Arturo Delle Donne, nato a Napoli, è laureato in biologia con dottorato di ricerca in ecologia. E’ artista, fotografo professionista, direttore della fotografia e regista. Ha iniziato la sua attività professionale con il reportage pubblicando diversi servizi su riviste specializzate come Gente Viaggi, Mondo Sommerso ed Aqva; alcune sue foto sono state pubblicate da Whitestar/National Geographic. Si è specializzato poi in fotografia di moda.

È docente a contratto di fotografia presso l’Università di Parma e consulente per la divulgazione scientifica ed il documentario per Pause e la Fondazione Loris Malaguzzi di Reggio Emilia. Nel giugno 2008 ha vinto il primo premio della qualità creativa in fotografia professionale nella categoria food, la cui prestigiosa giuria l’ha definito: “un autore di una versatilità fuori dal comune”.

Dal 2005, in collaborazione con la Solares Fondazione delle Arti di Parma, ha iniziato il progetto fotografico “Closer Portraits”: più di 80 ritratti di personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura tra cui Wim Wenders, Mario Monicelli, Ernest Borgnine, Bernardo Bertolucci, Daniel Pennac, Michelangelo Pistoletto, Hanna Schygulla, Edoardo Galeano, Gerard Depardieu, Emir Kusturica, James Ivory, Peter Greenaway e tanti altri.

Ha curato la parte iconografica del volume “Gusto Italiano” per ALMA – Scuola Internazionale di Cucina Italiana, edizioni Plan, uscito a marzo 2012. Nel 2016 collabora per le riprese del documentario “Pope Francis – A MAN OF HIS WORD”, con la regia di Wim Wenders. Grazie a questa collaborazione nell’ottobre del 2017 ha filmato le operazioni di soccorso dei migranti a bordo della Nave CP941 Diciotti della Guardia Costiera Italiana.

Ha firmato decine di campagne ADV e fashion. Nel luglio del 2019 ha vinto il prestigioso TAOAWARD per la fotografia di moda con la seguente motivazione: “Per la sua capacità di elaborare in modo personale le numerose commissioni in campo professionale e soprattutto nel mondo della moda”. Ha esposto in vari musei e sedi istituzionali tra cui il Museo del Mare di Genova, il museo di Arte moderna di Velikij Novgorod, Russia, Palazzo Pigorini a Parma, Palazzo Tupputi di Bisceglie, al Museo d’arte Cinese ed etnografico di Parma.

Informazioni utili

La mostra rimarrà in esposizione fino all’8 marzo 2022, in Viale San Martino 8 a Parma.

da martedì a sabato: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19
domenica: dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 19

Ingresso: € 3 (standard), € 1,50 (under 18)
Per prenotazioni visite guidate: info@museocineseparma.org

Per scoprire di più: https://museocineseparma.org/it/

di Erika V. Lanthaler 

Foto di Issraa Zorgui

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