“L’amore non basta!”: quando la persona che ami è un manipolatore

La prima graphic novel che affronta il tema, ancora poco discusso, della manipolazione affettiva

Laterza

Sophie Lambda è un’autrice e illustratrice francese. “L’amore non basta! Come sono sopravvissuta a un manipolatore” è il suo primo libro, pubblicato in Italia nel 2021, edito da Laterza. Attraverso quest’autobiografia, Sophie ci racconta con estrema chiarezza tutti gli stadi emotivi che si attraversano quando si ha una relazione con un manipolatore. 

Come inizia l’inferno emotivo?

Sophie, che si descrive come una persona cinica, incontra Marcus e se ne innamora perdutamente. Gli appuntamenti si susseguono rapidamente e in breve tempo i due instaurano un rapporto profondo: “Mi lascio trasportare, tutto qui. Non capita spesso questo genere di alchimia.” Eppure percepisce che c’è qualcosa che stride: “Quando è ritornato a casa sua, ho sentito un vuoto immenso. Tremavo tutta, dalla pancia fino alle unghie dei piedi. Ero tipo drogata. Sono rimasta lì seduta per ore.” Durante tutta la graphic novel, Sophie è accompagnata dal sarcastico peluche Chocolat che assume le vesti del suo subconscio e le fa notare i campanelli d’allarme per i comportamenti di Marcus. 

Laterza

Man mano che s’intensifica la relazione, la protagonista si ritrova in una spirale di confusione in cui verità e bugie sono così mescolate tra loro che non è più possibile distinguerle. Sophie perde la propria identità, pensa di star impazzendo e quando cerca delle spiegazioni, Marcus le dice che prima di conoscerla lui non aveva scatti d’ira e che le sue crisi sono cominciate con lei: “IL PROBLEMA SEI TU”. Un giorno, parlando con Louise, l’ex ragazza di Marcus, si rende conto di essere stata manipolata. E così, alla disperazione, alla tristezza, all’angoscia, si aggiunge la rabbia e la presa di consapevolezza. Sophie inizia un percorso di psicoterapia per riappropriarsi di sé, per dare un nome a ciò che è successo: “Siamo le sole, e i soli, in grado di ricucire la ferita, è molto difficile e bisogna resistere. Sì, è difficile, molto difficile, senza dubbio: è una guerra.”

Chi sono i manipolatori e perché se ne parla ancora così poco? 

Come scrive Isabelle Nazare-Aga nel suo libro “La manipolazione affettiva”, i manipolatori mostrano, spesso, un volto e dei modi affascinanti al solo scopo di esercitare un’influenza psicologica sulle loro prede. All’inizio, i loro comportamenti sono molto simili a comuni manifestazioni d’amore. E Sophie racconta proprio questo: “Tutte le parole che volevo sentire, lui me le diceva, moltiplicate per mille. Quelle che non mi aspettavo, ancor di più. Mi faceva tornare bambina, e io mi sentivo nuova di zecca, come se non avessi mai conosciuto il dolore. Era qualcosa di pazzesco, smantellava ogni mia certezza, tutto quello che pensavo di sapere, non somigliava a niente di ciò che avevo provato prima.” 

Ma un po’ per volta la maschera cade e avviene una vera e propria impresa di distruzione da parte del manipolatore. La nostra parte razionale ci imporrebbe di fuggire al più presto, ma la vittima si sottomette al suo carnefice (senza esserne consapevole). Le conseguenze sono molteplici: perdita della stima e della fiducia in se stessi, ansia, sensi di colpa, paura, mancanza di sicurezza in pubblico, senso di vergogna e isolamento. E sul piano fisico: comparsa di disturbi del sonno, somatizzazione, malessere generale, depressione, idee suicide, ecc. 

Laterza

Sophie Lambda descrive le tre fasi tipiche da cui si passa se si ha avuto la sfortuna di amare un manipolatore:

  1. IDEALIZZAZIONE: “Love bombing. Il manipolatore possiede un talento naturale per il mimetismo comportamentale, e questo spiega perché si ha davvero la sensazione di aver incontrato la propria anima gemella. In seguito, raggiunge il suo obiettivo grazie a determinate azioni mirate a guadagnarsi la fiducia dell’altro: 
  • Sostegno, incoraggiamento, adulazione: «Il tuo fumetto è troppo, troppo fico, topolina mia! Ce la farai! È pazzesco! Sono così fortunato ad averti nella mia vita!»
  • Complimenti, valorizzazione: «Sei così bella! Non ti rendi conto! È incredibile sono troppo fortunato»
  • Premura, piccoli gesti: «Non ho soldi per portarti al ristorante, però ci tenevo a mangiare con te, quindi ho comprato un pacco di pasta, due scaloppine e della panna di soia, visto che sei intollerante al lattosio»
  • Progetti per il futuro: «Ti prometto che quando saremo grandi ci compriamo una casa, oppure ci trasferiamo a NY. Poi quando sarai pronta facciamo un piccolo topolino».
  1. LA SVALUTAZIONE: “I manipolatori sanno adattarsi alla loro vittima, possiedono un’acutezza psicologica molto accentuata, sanno bene in che direzione scoccare le loro frecce in modo che colpiscano proprio lì. Una delle armi preferite dei manipolatori è la colpevolizzazione. Marcus era capace di rinfacciarmi le cose orribili, anche le peggiori, che era riuscito a farmi, spacciandole per reazioni normali al MIO comportamento. È un trucchetto per deresponsabilizzarsi e discolparsi da tutto il male che si è capaci di fare. Ad esempio: «Ti ho tradito perché mi sentivo solo per colpa della tua gelosia. Ho visto dei messaggi del tuo ex su Facebook, quindi per disperazione sono andato a letto con una collega. Ho bevuto troppo perché ero arrabbiato per colpa tua.» Siccome, di natura, sono una che tende a mettersi molto (troppo) in discussione, quell’idea alla fine mi è germogliata in testa, ha messo radici. Un’altra tecnica del manipolatore è il gaslighting, si tratta di una tecnica che mira a far dubitare la vittima della sua stessa percezione, dei suoi valori, della sua memoria. E siamo ormai ben oltre la semplice bugia. Conserva delle briciole di realtà, le mescola con un sacco di bugie diverse. I fatti sono vecchi di qualche settimana, la bugia è credibile, difficile controbattere. A volte le bugie sono così complesse che diventa impossibile smontarle, o anche solo descriverle, spiegarle.” 
  1. LO SCARTO: “Spesso i manipolatori hanno fretta di farci cambiare vita, trasferimento matrimonio, gravidanza sono spesso eventi scatenanti che anticipano tutto il peggio che ci aspetta. La fase finale dello scarto non prevede necessariamente una rottura perchè il manipolatore ha sempre bisogno di giocare. Al contrario, si tratta di una fase che arriva quando la vittima comincia a essere stanca, meno vivace. E questo, per il manipolatore, è assai noioso. Allora, per non perdervi definitivamente, ecco che riuscirà a fermarsi esattamente prima della rottura finale, facendovi vivere qualche momento di felicità e promettendovi che cambierà. È un’altalena di emozioni che non la smette di oscillare e si rivela molto violenta, finendo per indebolire enormemente il morale della vittima. E così allo scarto, che già farebbe da solo abbastanza male, si aggiunge il fatto che esso arriva dopo un evento scatenante, che ha richiesto al partner un grosso investimento: matrimonio, trasferimento, gravidanza ecc.”

Cos’ho imparato? Come se ne esce? Come si fa a sopravvivere? Perché proprio a me? 

Laterza

Arriva il giorno in cui ci si sveglia e si realizza quello che è successo. E si è davanti a un bivio: richiudere gli occhi e ritornare a sprofondare o affrontare a testa alta questa situazione, per quanto sia dolorosa.

Qualsiasi persona può rimanere incastrata nella tela di un manipolatore: donne, uomini, transessuali, eterosessuali, omosessuali, pansessuali, potenziali innamorati, cinici, fragili, resilienti ecc. Tutti abbiamo delle ferite interiori come ad esempio la paura delle solitudine o il bisogno di approvazione o il bisogno di controllare tutto, e se qualcuno si insidia nella nostra vita facendoci dimenticare questi vuoti e noi crediamo di stare meglio, la colpa non è nostra, ma di chi si approfitta di queste fragilità umane per accrescere il proprio status. Il manipolatore non solo non colma le mancanze, ma aggiunge altre problematiche, come la perdita di fiducia in se stessi, il senso di colpa, la paura degli altri. 

È interessante notare che il manipolatore evita, nella maggior parte dei casi, di far ricorso alla violenza fisica. Questa è una dimostrazione del fatto che la violenza psicologica, molto più subdola e del tutto invisibile agli estranei, è anche molto più distruttiva. 

Tra le altre cose, il manipolatore deruba di un elemento fondamentale per creare delle relazioni sane, ovvero della capacità di fidarsi. E anche se non è impossibile, è molto difficile tornare a vivere senza aspettarsi sempre il peggio dalle persone. I campanelli d’allarme che abbiamo fatto finta di non vedere in precedenza, ora sembrano impossibili da ignorare perché sono perennemente accesi. 

È una nostra responsabilità, però, imparare a proteggerci. E la protezione avviene quando ci prendiamo cura di noi stessi e capiamo cosa significa amarci. Dedicare il proprio tempo e le proprie energie in primis a sé. Lavorare sui propri punti deboli e rafforzarsi, imparare a mettere dei confini oltre ai quali non si è più disposti ad andare. La priorità nella vita deve essere quella di ripartire

Profili utili da seguire per approfondire l’argomento

Laterza

Consiglio la pagina IG di Carolina Bertolaso “Narcistop” e quella di Bibi Hayworth che ha scritto anche i libri 7 anni di buio e Il predatore umano. Se hai dei dubbi e pensi di star subendo una manipolazione, chiedi aiuto a uno psicoterapeuta.

di Elisa Carlino

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*