Giornata nazionale della colletta alimentare: quando un piccolo gesto può fare la differenza

Il 27 novembre si è tenuta la venticinquesima edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare. Ecco come è andata nel paese e a Parma

Manifesto 25esima edizione della Colletta Alimentare

“La presenza dei poveri in mezzo a noi è costante, ma non deve indurre a un’abitudine che diventa indifferenza, bensì coinvolgere in una condivisione di vita che non ammette deleghe

Queste parole sono solo parte del messaggio comunicato da Papa Francesco in occasione della V Giornata Mondiale dei Poveri e sono emblematiche dell’azione di volontariato svolta quotidianamente dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus, il cui culmine è raggiunto ogni anno durante la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare.

L’edizione del 27 novembre 2021, ha visto 140 mila volontari stazionati davanti a 11.000 supermercati convenzionati, impegnati nella raccolta di cibo da parte di chiunque volesse fare una donazione. Nonostante il periodo difficile in cui versa il paese (o forse proprio per questo), sono state raccolte a livello nazionale ben 7.000 tonnellate di alimenti tra omogeneizzati alla frutta, tonno e carne in scatola, olio, legumi, e pelati, che verranno distribuiti a più di 7600 strutture caritative tra cui mense per indigenti, centri di solidarietà e Caritas parrocchiali. Ma l’iniziativa non si è conclusa nell’ultimo sabato di novembre, in quanto è stato possibile dare il proprio contributo fino al 10 dicembre con la spesa online su amazon.it e colletta.bancoalimentare.it e fino al 5 dicembre su Esselunga.it e Easycoop.com. Insomma, se si vuole davvero aiutare, non ci sono scusanti.

Perché prendervi parte?

Ma cosa spinge a aderire a questa iniziativa? Dopo aver sentito le risposte di alcuni dei tanti che hanno deciso di donare nella giornata del 27 novembre davanti ai supermercati, sembra che la motivazione più comune sia quella di avere la possibilità concreta, nel proprio piccolo, di contribuire ad aiutare chi è meno fortunato soprattutto in vista del periodo natalizio.

A conferma di questa propensione alla solidarietà, Giovanni Santi – responsabile dell’organizzazione della colletta alimentare sulla città di Parma – ha commentato: “Molte persone alla richiesta di donazione da parte dei volontari, rispondevano dicendo che ne avrebbero avuto bisogno anche loro, eppure, nonostante queste amare parole, alla fine della spesa si fermavano comunque a donare qualcosa. E, in qualche modo, quella singola bottiglia di sugo valeva più di dieci buste di spesa dal punto di vita del valore del gesto, perché proveniente da qualcuno che stava rinunciando a qualcosa per condividerlo con chi ne avesse bisogno quanto lui, nel vero spirito della Colletta”.

Offrendo poi un commento sul generale andamento dei risultati portati a casa dai parmigiani, il responsabile Santi ha aggiunto: “Non sapevamo cosa aspettarci in termini di risultati dal ritorno alla Colletta in presenza, dopo che nel 2019 la stessa si era svolta esclusivamente online, ma con 96 tonnellate di alimenti raccolti, possiamo ritenerci più che soddisfatti.”

Gli sponsor di quest’anno

La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare è un evento che viene supportato da un punto di vista logistico e pubblicitario da molti enti, come afferma lo stesso Giovanni Santi: “Sono tanti partner che aiutano e sono essenziali”. In particolare, è stato fondamentale l’aiuto della multinazionale francese Lactalis, che ha operato tanto a Parma, quanto sul resto del territorio nazionale. Ogni anno, in occasione di questa giornata, infatti, l’azienda agroalimentare mette a disposizione i suoi dipendenti e i furgoni per dare una mano in una giornata così importante.

Nello specifico, Giovanni Santi spiega che sul territorio parmense la Lactalis ha fornito due furgoni e un team che si alternava tra mattina e pomeriggio. Anche Poste Italiane ha dato il suo contributo durante la giornata, fornendo un furgone abilitato alla zona traffico limitato che “Permetteva di arrivare fino ai supermercati in centro”.  Altre aziende che hanno supportato la giornata Nazionale della Colletta Alimentare, sono state la Number One e la rinomata concessionaria Lombatti.  

Le azioni quotidiane del Banco Alimentare  

La Colletta Alimentare non è altro che l’apice di un’azione che dura tutto l’anno, portata avanti dalla fondazione del Banco Alimentare. A riguardo, l’organizzatore Santi afferma: “Quello che è raccolto dalla colletta a livello nazionale si aggira tra l’8% e il 10% di quello che il Banco Alimentare distribuisce ogni anno”.

Non è quindi questa giornata che tiene in piedi il Banco Alimentare, ma essa rappresenta “Un gesto educativo che vuole avvicinare le persone. Un gesto concreto per aiutare qualcun altro”.   

Gli alimenti, infatti, ogni giorno vengo presi e ridistribuiti. Principalmente il cibo viene donato dalle aziende che – come spiega Santi – oltre i 2/3 dalla data di scadenza di un prodotto “non possono più commercializzarlo”. Quindi i prodotti che si trovano in quella fascia vengono donati al Banco Alimentare. 

Altre, invece, donano semplicemente alcuni prodotti alla Fondazione. “Una parte molto significativa di quello che viene raccolto è data dagli aiuti governativi e bandi europei”.

A Parma, la spartizione dei prodotti avviene due giorni a settimana al mattino, durante i quali il cibo viene portato all’interporto di Fontevivo. Qui: “Le varie realtà locali una volta al mese si vanno a rifornire per poi portare il cibo raccolto nella parrocchia che lo gestisce e lo distribuisce durante quel mese e quelle settimane a seguire”. 

In una società in continuo movimento, l’appuntamento annuale della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare rappresenta un momento per fermarsi e guardare oltre la bolla personale in cui si è così profondamente immersi, per rispondere a un bisogno altrui ma anche proprio della natura umana, che trova la sua concreta realizzazione nella solidarietà. Un piccolo gesto fatto da tante persone può veramente fare la differenza e contribuire a regalare un po’ di serenità a chi di momenti di gioia non ne ha avuti molti nella vita. Ci si auspica, quindi, di ritrovarsi numerosi anche all’appuntamento dell’anno prossimo, magari con sempre più giovani tra le file dei volontari.

di Anna Barbieri e Giada Quattromani

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