“Súper Bigote”: la cartoon-propaganda di Maduro che fa discutere

Il presidente del Venezuela tenta nuovamente di persuadere i suoi cittadini. Questa volta lo fa (non ufficilamente, chiaro) con un cartone animato che scarica le responsabilità per la crisi del Paese a fattori esterni, come le politiche degli USA e l'ex presidente Trump

Un supereroe baffuto uguale a Maduro sconfigge un antagonista simile a Trump in una battaglia che ricorda molto un episodio del passato venezuelano. Così il governo di Maduro tenta nuovamente di persuadere i venezuelani, focalizzandosi però sulle generazioni future con un cartone animato: Súper Bigote. Il breve cartoon, il cui titolo significa proprio Super Baffo, è stato mandato in onda sulla televisione di stato venezuelana VTV a inizio dicembre e vede come protagonista un eroe creato a immagine e somiglianza del presidente. E chi potrebbe essere l’antagonista se non un simbolo degli Stati Uniti? L’eroe baffuto infatti dovrà lottare contro un biondo e cicciottello malvagio che ricorda molto Donald Trump.

Inutile dire che il cartone animato ha fatto il giro del mondo soprattutto per i suoi impliciti obiettivi propagandistici. Da quando l’erede politico di Chávez ha ottenuto la presidenza sono state messe in atto tattiche sempre più astute e accurate per aumentare la popolarità governativa, ma questa volta l’idea è finita sui giornali di tutto il globo.

Credit: FB @Nicolàs Maduro

Maduro nel corso della sua presidenza è stato più volte condannato per l’indecenza delle proprie tecniche di persuasione, basti pensare alla frase “se non sei fedele, non mangi” con cui Henrique Capriles aveva descritto la strumentalizzazione della povertà e della fame attuata durante le elezioni governative del 2018. Uno slogan verosimile avrebbe potuto essere: “Voti Maduro? Ecco per te una scatola regalo piena di cibo tra cui carne, frutta e legumi.

La propaganda non è vietata da alcuna legge, eppure a volte sfiora l’illegalità morale. Comprare i voti regalando cibo in un paese in cui la malnutrizione è stata ritenuta allarmante dall’Indice Globale della Fame 2021 è una mossa certamente astuta, ma di dubbia moralità.

L’altissima percentuale di astensione alle urne (che sfiorò il 70%) e la mancanza di sondaggi trasparenti portò l’UE a non riconoscere la validità della rielezione del presidente Maduro.

Dopo 3 anni dalle elezioni governative del 2018 la situazione venezuelana non è cambiata. Il paese è ancora colpito da una profonda crisi economica e politica: alle elezioni locali tenutesi lo scorso novembre ha vinto il partito socialista di Maduro, anche se l’affluenza è diminuita ulteriormente rispetto alle amministrative scorse raggiungendo il minimo storico (41,8%), e il clima era di paura e terrore.

Súper Bigote, un tentativo (fallito) di propaganda

Credit: Youtube – L’antagonista di Super Bigote

Tornando a Súper Bigote, è forse proprio per questo diffuso malcontento che è stato mandato in onda un cartone animato rivolto sia ai più piccoli, rendendo il presidente un vero e proprio supereroe, sia agli adulti, scaricando le responsabilità della crisi su fattori esterni come gli Stati Uniti. L’indistruttibile pugno di ferro del protagonista, che potrebbe essere una metafora della sua politica intransigente e autoritaria, riuscirà in pochi episodi a salvare il Venezuela da un terribile black out provocato da un drone lanciato dalla Casa Bianca. La vicenda non è del tutto inventata; infatti nel 2019 moltissime zone del paese – tra cui anche la capitale Caracas – si ritrovarono senza corrente elettrica a causa della malamministrazione del settore. Anche in quel caso Maduro aveva tentato di deresponsabilizzare il governo, facendo riferimento ad un complotto in cui agenti esterni stavano tentando di indebolirlo attaccando il paese.

Un sacco di coincidenze che portano a pensare ad una furba trovata propagandistica… ma anche inefficace. I decennali tentativi di persuasione del governo non sembrano infatti funzionare e secondo l’opinione pubblica è proprio lo stesso Maduro ad essere la causa principale della crisi del paese.

Quello che appare come un tentativo di rafforzamento del governo ha generato al contrario una cascata di critiche e sbeffeggiamenti soprattutto sui social network. Su Twitter Julio Borges, ex presidente del Parlamento in esilio volontario in Colombia, ha pubblicato un post in cui il salvatore del paese viene mostrato come un super distruttore.

Non sarebbe la prima volta che un governo utilizza i cartoni animati per plasmare le menti dei più piccoli e mandare messaggi subliminali intimidatori ai più grandi, un esempio celebre sono i cartoni filo-nazisti trasmessi durante il Terzo Reich. Per questo motivo e per tutte le “coincidenze” citate in precedenza, anche se il governo venezuelano non ha commentato ufficialmente l’uscita del cartone, non è difficile ricondurlo ad una campagna propagandistica pro Maduro. E non ci sarebbe nulla di male se non travisasse la realtà, facendo leva sulla condizione estremamente critica del Venezuela.

Fino a che punto la propaganda, per quanto legale, può considerarsi moralmente accettabile?

di Rosita Giuliano

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