Eileen Ailing Gu: la campionessa divisa tra Stati Uniti e Cina

Elieen Gu è l’atleta simbolo delle Olimpiadi di Pechino 2022, nata negli Stati Uniti ha deciso di gareggiare per la Cina

Campionessa olimpica, modella e studentessa alla Stanford University, questa è Eileen Gu. Alle ultime Olimpiadi di Pechino ha conquistato due medaglie d’oro e una d’argento nello sci freestyle ed è diventata, a soli 18 anni, un’icona dello sport. La storia di Gu però non è legata solo allo sport, ma anche alla politica e al rapporto tra le due principali potenze mondiali: Stati Uniti e Cina.

Americana e Cinese: ora il cuore è a Pechino

Eileen Gu è nata a San Francisco da padre americano e madre cinese. Quest’ultima era istruttrice di sci e ha trasmesso alla figlia la sua passione per la neve. Nel 2018 Eileen Gu ha iniziato a competere a livello internazionale, rappresentando gli Stati Uniti nello scii freestyle. In particolare, nelle specialità freestyle: big air, halfpipe e slopestyle.

Tuttavia, nonostante il successo, nel 2019, dopo aver esordito in Coppa del Mondo, Gu ha preso la decisione di lasciare la squadra statunitense e iniziare a gareggiare per la Cina: lo ha annunciato tramite un post su Instagram, nel quale ha spiegato le sue motivazioni. “Lopportunità di aiutare a ispirare milioni di giovani dove è nata mia madre, durante i Giochi Olimpici Invernali di Pechino del 2022 è un’occasione unica per aiutare a promuovere lo sport che amo. Attraverso lo sci, spero di unire le persone, promuovere la comprensione comune, creare comunicazione e stringere amicizie tra le nazioni”.

Il suo rapporto con le due culture

Come era prevedibile, negli Stati Uniti la scelta dell’atleta è stata molto criticata, soprattutto per le incomprensioni con la Cina. Gli americani, infatti, non hanno apprezzo il modo in cui Gu abbia di fatto voltato le spalle alla nazione che l’ha cresciuta sportivamente.

In particolare, negli USA criticano il fatto che Gu si alleni e viva in America, ma non abbia mai chiarito se sia ancora cittadina statunitense. Inoltre, è stato molto contestato il fatto che non si sia mai schierata contro le violazioni dei diritti umani da parte della Cina. Ulteriormente, durante le sue gare, l’hashtag #EileenGuTraitor era in tendenza sui social media Americani.

In Cina, invece, è subito diventata un simbolo delle Olimpiadi e dello sport nazionale in generale. Soprattutto perché il suo essere bella, brava e molto famosa può essere usato per dare una percezione diversa della Cina agli occhi degli occidentali. Inoltre, è molto apprezzata dai cinesi la sua capacità di parlare un mandarino perfetto, senza l’accento americano.

Gu Ailing (nella trasposizione cinese del suo nome) non ha mai voluto schierarsi da una parte o dall’altra. Questo perché in America studia, fa la modella, ma in Cina ha una serie di importanti accordi di sponsorizzazione. La giovane atleta, infatti, ha affermato di sentirsi parte di entrambe le culture. “Sono completamente americana, quando sono in America. Nessuno può negare che sono americana. Quando vado in Cina, nessuno può negare che sono cinese perché parlo correntemente la lingua e la cultura e mi identifico completamente come tale”.

Eileen Gu non è la sola

La storia di Eileen Gu non è unica nel suo genere: esistono infatti altri casi di atleti nati in America che hanno poi deciso di competere per la Cina.

Uno di questi riguarda la pattinatrice Zhu Yi: nata a Los Angeles, da genitori cinesi, con il nome di Beverly Zhu, si è avvicinata fin da piccola al pattinaggio di figura, arrivando a vincere i campionati americani di pattinaggio nel 2018, a soli 16 anni.

Alla fine della stagione 2018 è arrivata la svolta. Zhu, infatti, ha deciso di lasciare gli Stati Uniti per prendere la cittadinanza cinese con cui avrebbe poi gareggiato alle Olimpiadi 2022. Con il cambio di cittadinanza ha cambiato il suo nome, dall’americano Beverly al cinese Yi.

Foto da Ansa.it

Le Olimpiadi di Zhu Yi però non sono state allo stesso livello di quelle di Gu Ailing. Zhu, infatti, è caduta durante la sua prima esibizione condizionando in negativo la sua Olimpiade.

In Cina è stata severamente condannata dall’opinione pubblica per questi errori: sul popolare social cinese Weibo, l’hashtag #LacadutadiZhu è diventato in poche ore virale. Inoltre, a differenza di Gu, viene molto criticata per le sue scarse capacità di parlare fluentemente mandarino.

Esemplare è anche il caso della nazionale di Hockey cinese. Son ben 16 i giocatori che sono stati naturalizzati cinesi, di cui 2, Jake Chelios e Jeremy Smith provengono dagli Stati Uniti.

Sono sempre più frequenti dunque le storie di atleti che decidono di prendere la cittadinanza cinese, soprattutto in vista degli eventi olimpici in cui la Cina punta sempre più a conquistare il maggior numero possibile di medaglie.

di Nicholas Cincinelli

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