“Asterios Polyp” e il distanziamento dalle nostre convinzioni

Un viaggio attraverso le scelte di vita del protagonista e il problema di percepirci al centro del mondo

Asterios Polyp è una graphic novel di Davide Mazzucchelli, realizzata in una decina d’anni, edita da Coconino Press, pubblicata in Italia nel 2011 e tradotta da Francesco Pacifico. 

Coconino Press

La personalità di Asterios

La storia si apre con l’incendio della casa di Asterios Polyp che coincide con il giorno del suo cinquantesimo compleanno. Da qui, attraverso flashback e ritorni nel presente, l’autore ci fa conoscere il passato del protagonista e la direzione in cui sta andando la sua vita. 

Asterios è un insegnante di architettura all’università di Ithaca, nello Stato di New York. Noto con la fama di “architetto di carta” perché non ha mai concretizzato nessun progetto. 

Sempre stato uno studente eccezionale, già da bambino si distingueva per la sua intelligenza. Personalità egocentrica, scettica, arrogante, vanitosa, presuntuosa, maschilista.

Le sue notti sono costellate da rapporti occasionali, anche con le sue stesse studentesse, fino a quando incontra Hannah, una nuova professoressa di scultura dell’università.

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Hannah è una ragazza che cerca di vedere il buono in ogni persona, anche quando spesso non c’è. Inizialmente insicura e sempre pronta a scansarsi dai riflettori, conseguenza di un’infanzia passata all’ombra della personalità del fratello, nonostante le sue indubbie qualità e competenze. 

È durante una festa tra colleghi che incontra Asterios, intento a raccontare battute sessiste, a sfoggiare la sua cultura e a veicolare tutte le attenzioni su di sé. Sebbene siano molto diversi, ‘le loro vite si infilarono una nell’altra senza fare una piega’. Dopo circa un anno dall’incontro si sposano, il protagonista prova qualcosa di vero e profondo per Hannah, cercando di farla stare bene, prendendosi cura di lei anche nei piccoli dettagli, come la preparazione dei pasti. 

Ma ben presto, qualcosa si spezza. Hannah probabilmente si rende conto che le parole e le azioni del suo compagno sono su due binari che non si incrociano mai. ‘É semplice capire le persone, ignora ciò che dicono e guarda ciò che fanno’.

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La chiusura mentale di Asterios, la sua convinzione di avere sempre ragione, la sua saccenza e la sua mancanza di sensibilità in vari contesti, allontanano Hannah, stanca di essere considerata “inferiore” dal suo compagno e di essere circondata da uomini pieni di sé. 

“Mi trovi stupida?”

“No.”

“E allora perché pensi che io abbia sempre torto?”

Realizzazione tecnica della graphic novel

Molto interessante la tecnica di realizzazione e colorazione, l’utilizzo di diversi font per ogni personaggio, il gioco dei pieni e dei vuoti nelle figure di Asterios e Hannah, i loro baloons che si sovrappongono con aggressività o si uniscono in armonia a seconda dei discorsi che stanno affrontando, le tavole prive di griglie e lo spazio utilizzato con un rigore “da architetto”. Mazzucchelli porta il lettore in una dimensione temporale non per forza lineare, sorprendendolo con plot twist e cambi di scena.

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Il lettore e la sospensione del giudizio

Questa graphic novel è un invito a riflettere su come percepiamo noi stessi e ciò che ci circonda, sulle nostre convinzioni che crediamo siano la Verità oggettiva. Non dobbiamo ‘scambiare per realtà, la nostra costruzione teorica’. È una sfida che ci lancia l’autore: provare qualche volta a sospendere il giudizio, a restare in ascolto dell’altro senza voler per forza predominare nella conversazione, a mettere da parte il nostro Ego ed empatizzare con il nostro interlocutore, che sia un amico o uno sconosciuto. 

di Elisa Carlino e Alessio Garritano

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