Via libera al contraccettivo d’emergenza senza ricetta anche per le minorenni

La pillola dei 5 giorni dopo potrà essere acquistata senza ricetta anche dalle minori: ne abbiamo parlato con la ginecologa Barbara Galanti di Spazio Giovani Parma

Via libera alla pillola dei 5 giorni dopo per le minorenni. Le ragazze continueranno ad avere la possibilità di andare direttamente in farmacia per l’acquisto della pillola EllaOne, in quanto non è “abortiva”, ma viene considerata “contracettivo d’emergenza”.

Inoltre, secondo i giudici, il consenso dei genitori (o di chi fa ne veci) frustrerebbe la libertà sessuale della minore e per questo non può essere richiesto obbligatoriamente. Questo è quanto ha stabilito il Consiglio di Stato con la sentenza n. 2.928 del 19 aprile, confermando quella del Tar del Lazio del maggio 2021. Per approfondire il tema abbiamo intervistato la dottoressa Barbara Galanti, referente per lo Spazio Giovani, consultorio che si trova presso la Casa della Salute di Parma, dove gli adolescenti si recano per avere informazioni e assistenza ginecologica e psicologica.

Quanto è efficace la pillola del giorno dopo e quali sono gli effetti collaterali che si possono riscontare dopo l’assunzione?

L’efficacia della pillola dipende dalla tempestività con cui viene assunta dopo il rapporto non protetto. È dimostrato che diminuisce le probabilità di rimanere incinta dal 60% al 90%. In generale, l’assunzione del farmaco entro le prime 24 ore dal rapporto a rischio garantisce un’efficacia del 95% e scende fino ad annullarsi nelle 72 o 120 ore dopo il rapporto non protetto, in base al tipo di contraccettivo d’emergenza. In alcuni casi è causa di modesti effetti collaterali come nausea, vomito, perdite ematiche, astenia e cefalea.

Si è abbassata l’età in cui ragazze/i iniziano ad esplorare la loro sessualità? Se sì, la scelta di eliminare la ricetta per le minorenni è dettata anche da questo abbassamento?

Una ricerca effettuata dall’Istituto Superiore di Sanità nell’ambito dello studio Nazionale sulla fertilità ha evidenziato che l’età media ai primi sessuali è intorno ai 17 anni, ma rimane una percentuale di ragazzi e ragazze che iniziano a sperimentare la sessualità anche prima. Sicuramente la valutazione statistica dell’età media delle prime esperienze sessuali ha contribuito allo sviluppo di politiche sanitarie di maggiore accessibilità alla contraccezione, tra cui quella di emergenza, nell’ottica di prevenire gravidanze indesiderate nelle adolescenti.

Questa nuova norma può avere dei lati negativi? Ad esempio avere rapporti non protetti pensando di poter assumere la pillola del giorno dopo come un contraccettivo “quotidiano”?

La scelta di eliminare l’obbligo di ricetta – e quindi di rendere più accessibile la contraccezione d’emergenza – deve essere considerata come una conquista nella libertà di scelta in tema di contraccezione da parte delle adolescenti, ma sempre in ottica di consapevolezza e di responsabilità nel vivere la propria sessualità. Il rischio di “abusare” nell’utilizzo di questo farmaco ci può essere nella misura in cui non si attuano parallelamente delle politiche di informazione e di promozione di progetti di prevenzione di comportamenti a rischio in tema si sessualità tra i giovani, in particolare nelle scuole.

Una testimonianza racconta che i sentimenti legati all’acquisizione della pillola del giorno dopo sono di vergogna e imbarazzo. Questo cambiamento, secondo lei, potrebbe far vivere meglio la situazione?

Eliminare l’obbligo della prescrizione medica per la contraccezione di emergenza sicuramente ha concesso un accesso più rapido e diretto all’acquisto del farmaco senza la mediazione di una figura medica sanitaria e, quindi, in parte può avere ridotto quella sensazione di imbarazzo che un’adolescente può avere nel portare la sua richiesta a un medico. Ma vorrei comunque sottolineare l’importanza di una figura medica di riferimento per quanto riguarda la prescrizione dei contraccettivi, in senso generale, e del contraccettivo di emergenza, perché il ruolo del medico non è solo legato alla prescrizione, ma soprattutto alla consulenza e all’accompagnamento delle adolescenti nella scelta del contraccettivo.

Qual è il ruolo educativo di Spazio Giovani?

Lo Spazio Giovani è un servizio dedicato agli adolescenti con una funzione educativa, in un’ottica di prevenzione su tematiche importanti come la sessualità e le malattie a trasmissione sessuale. I ragazzi possono trovare nei professionisti del servizio dei punti di riferimento per parlare ed avere informazioni su temi a volte non facili da affrontare nell’ambito familiare, come la sessualità e la contraccezione. I ragazzi sanno che possono trovare risposte e professionisti disponibili a guidarli verso scelte consapevoli. I ragazzi hanno bisogno di avere fiducia negli adulti che li guidano e a cui chiedono risposte. E infatti lo Spazio Giovani attua progetti di prevenzione negli Istituti Scolastici per raggiungere i ragazzi e farli riflettere sui temi legati alla prevenzione. Gli operatori del servizio entrano nelle scuole e cercano di svolgere una funzione educativa con i ragazzi, facendosi conoscere e instaurando una “alleanza” con loro, per guadagnare fiducia e credibilità.

Il 69% dei ginecologi italiani è obiettore di coscienza. Prima di questo cambiamento poteva capitare che una coppia o una ragazza si trovasse ostacolata da un obiettore per ottenere la ricetta?

La pillola del giorno dopo (e dei cinque giorni dopo), in quanto contraccettivo non abortivo, non può essere negata al momento della richiesta. Qualora il medico o farmacista si rifiuti, appellandosi all’obiezione di coscienza (Art. 9 194/1978), viene commessa illegittimità (penalmente perseguibile) nociva per la persona e per il diritto di autodeterminazione di ognuno. Questo perché la norma che disciplina l’obiezione di coscienza in ambito medico riguarda l’interruzione di gravidanza (aborto), la quale si dice cominciata a partire dall’innesto dell’ovulo nella cavità uterina. Invece, la pillola del giorno dopo agisce alternativamente prevenendo l’ovulazione o, qualora l’ovulo sia già stato fecondato, modificando la cavità uterina in modo da impedire l’annidamento dell’ovulo stesso. Se invece l’ovulo si è già innestato, e quindi è iniziata una gravidanza, la PDGD non avrà alcun effetto. È dunque totalmente illegittimo fare ricorso all’obiezione di coscienza.

Per informazioni, domande e dubbi ci si può rivolgere a: Spazio Giovani (Viale Antonio Fratti).

di Beatrice Pegoraro

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