Il mondo del tennis accoglie Alcaraz, talento precoce che sta bruciando ogni tappa

Lo spagnolo classe 2003 paragonato ai "Big 3"

Dal profilo Facebook Carlos Alcarez

Carlos Alcaraz, questo il nome sulla bocca di tutti gli appassionati di tennis in questo momento. Classe 2003, spagnolo, è considerato attualmente come uno dei talenti precoci più forti della sua generazione: per gli addetti del settore è lui il possibile successore del connazionale Rafael Nadal.

Già da qualche anno era stato inserito nella lista dei tennisti da seguire con attenzione, ma è soprattutto nel 2022 che ha sfoggiato la sua grande classe. L’8 maggio al Torneo di Madrid ha infatti battuto in ordine: Rafael Nadal, Novak Djokovic e Alexander Zverev, cioè tre dei primi quattro tennisti nella classifica mondiale e lo ha fatto da neo 19enne, avendo compiuto gli anni tre giorni prima.

Attualmente è attesa la sua presenza al Roland Garros, uno dei principali 4 tornei Slam del circuito più importante professionistico. Gli altri sono US Open (nel quale a settembre ha vinto contro il greco Stefanos Tsitsipas, che in quel momento era il numero 3 al mondo) , Australian Open e Wimbledon. La carriera di Alcaraz è iniziata ben prima, però del 2021/2022, e già da juniores aveva raggiunto grandi traguardi.

Gli esordi e le prime vittorie

Alcaraz ha iniziato da molto giovane a giocare a tennis, verso i tre anni. Soprattutto grazie al padre, ex giocatore, che per problemi economici abbandonò il suo sport, diventando direttore sportivo di un club di tennis a Murcia, luogo in cui è nato Carlos. È allenato dall’ex giocatore Juan Carlos Ferrero, che è stato numero 1 al mondo e viene dalla stessa zona della Spagna. Tra l’altro, a Villena, vicino ad Alicante, Ferrero aveva fondato l’accademia di tennis che porta il suo nome, dove Alcaraz risiede e si allena tutt’ora.

Ha cominciato a ottenere buoni risultati già a livello juniores (i primi punti ATP arrivano a soli 14 anni), e presto ha la necessità di spostarsi anche in altri paesi per i tornei. Questo comportava affrontare delle spese che la famiglia non poteva sostenere e per le quali fu aiutata negli anni da alcuni benefattori, in particolare Alfonso Lopez Rueda, uomo d’affari di Murcia e amico di famiglia.

Foto presa dal profilo Facebook di: Sky Sport

Alcaraz è stato il più giovane vincitore di un torneo a livello ATP (il circuito maggiore maschile) dal 2008; il più giovane ad aver raggiunto i quarti di finale in uno degli Slam dal 1990; ad aprile è diventato anche il più giovane vincitore nella storia del Torneo di Miami ed è stato uno dei più giovani di sempre a entrare nella top 10 del ranking.

A novembre 2021 aveva partecipato alle Next Gen ATP Finals di Milano, il torneo di fine stagione che riunisce gli 8 migliori tennisti under 21 del circuito, dove aveva avuto la meglio dimostrandosi ampiamente il miglior giovane in circolazione. Oltre ad aver vinto a Madrid il Masters 1000, Alcaraz ha anche stabilito un primato che descrive meglio il suo attuale valore e che infatti non ha a che fare con la sua età: è diventato il primo tennista di sempre a battere Nadal e Djokovic nello stesso torneo sulla terra rossa. In due giorni ha ottenuto le due migliori vittorie della sua carriera.

Dall’inizio dell’anno Alcaraz ha accumulato un sorprendente record di 28 vittorie e 3 sconfitte. In due mesi e mezzo è riuscito a passare dalla posizione numero 32 del ranking alla numero 6. Questo gli è valso la posizione del secondo tennista con più punti in stagione dopo Nadal.

Cosa dicono di lui i “Big” e il paragone con Nadal

Le recenti prestazioni del giovane talento non sono passate inosservate e hanno suscitato l’attenzione di figure di spicco del tennis. Alla finale persa al Torneo di Madrid, Zverev, che era il campione in carica del torneo, ha detto di considerarlo il “il miglior giocatore al mondo in questo momento”.  

Anche Djokovic si è espresso sul talento del classe 2003: “Carlos come i Big 3? Di solito non mi piacciono i paragoni. Penso che ognuno abbia le sue caratteristiche e sia speciale. Sicuramente lui è un giocatore speciale. Ha già battuto molti record nonostante l’età, vincendo due eventi Masters 1000 e un paio di 500 quest’anno. In questo momento è il miglior giocatore del mondo, senza dubbio, considerando i suoi risultati. Il modo in cui ha gestito la pressione durante la nostra partita, in cui ha mantenuto la calma fino alla fine, è stato impressionante”. LINK ALLA DICHIARAZIONE

Nadal ha recentemente detto: “Quando sei giovane, quando sei molto bravo, il processo è più rapido che per le persone normali. Quindi lui non è un ragazzo normale, come Novak non era un ragazzo normale, come Roger non era un ragazzo normale, probabilmente come non lo ero nemmeno io”. Ha anche aggiunto: “Non è una grande sorpresa per me. Sono contento per lui. Tutti sono consapevoli della fiducia che ha in questo momento e del livello che può raggiungere. Sono felice perché abbiamo un giocatore fantastico nel nostro Paese da molto tempo. È sempre speciale vincere in casa, quindi è stata probabilmente una settimana molto speciale per lui”.

I paragoni con Nadal vengono spontanei per tante persone. In primis per il luogo di nascita, ovvero la Spagna. Poi per alcune coincidenze, come per esempio il fatto che entrambi hanno fatto il loro ingresso tra i primi 10 al mondo all’età di 18 anni e nello stesso giorno, il 25 aprile, entrambi dopo aver vinto il Torneo di Barcellona. Dal canto suo, Alcaraz ha dichiarato: “Di Nadal sceglierei lo spirito combattivo e di sacrificio, la sua etica del lavoro. Non molla nessun punto e si allena sempre intensamente“.

Che tipo di giocatore è Alcaraz?

Nonostante si vociferi che Alcaraz possa diventare il successore di Nadal, è indubbiamente stato sorprendente anche per lui stesso il traguardo che è riuscito a raggiungere, conquistando il sesto posto nel ranking mondiale. Infatti, aveva dichiarato come obiettivo del 2022 il raggiungimento della 15esima posizione nel ranking. Dopo aver preso coscienza dei suoi mezzi e delle sue qualità, la sua meta è evoluta. Ha espresso il suo desiderio di vincere uno dei 4 Slam, possibilmente il Roland Garros.

Anche se giovanissimo, Alcaraz è infatti già molto completo: è ottimo da fondo campo e a rete; sia il dritto che il rovescio (a due mani) sono molto solidi; è rapidissimo nei recuperi e gioca benissimo variazioni come le palle corteuna delle sue armi migliori e che usa più volentieri.

Nel torneo vinto a Miami ha fatto punto in 51 su 59 palle corte tentate, una percentuale molto inusuale. Ha anche un ottimo servizio, che gioca spesso in modo intelligente per arrivare al punto con il colpo successivo e senza puntare necessariamente all’ace (il punto diretto dal servizio senza che l’avversario tocchi la palla). Se gli altri sono stati spesso definiti “monodimensionali”, perché si distinguono in positivo solo per alcuni aspetti del loro gioco (Zverev il servizio e il rovescio, Medvedev il servizio e la difesa da fondo, Berrettini il servizio e il dritto, per esempio), Alcaraz si distingue per il suo gioco in generale. La sua completezza e varietà lo rendono molto adatto alla terra rossa, ma ha già vinto anche sul cemento, all’aperto e indoor.

di Samuele Piroli

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