The Wilds 2: nuove storie sull’isola

Recensione no spoiler della seconda stagione

Locandina seconda stagione (fonte: cinema.icrewplay.com)

Disponibile in streaming dal 6 maggio nella seconda stagione, prodotta da Amazon Prime Video, The Wilds racconta la storia di un gruppo di ragazze adolescenti di diversa estrazione sociale naufragati su un’isola deserta, in lotta per la sopravvivenza. Dietro quello che si presenta come un naufragio, vi è una misteriosa organizzazione che ha messo su un aereo un gruppo di ragazze, promettendo loro una vacanza, per farle poi precipitare osservando il loro comportamento.

Ispirata un pò a Lost e un pò a Pretty Little Liars, la narrazione di The Wilds scorre attraverso flashback e rimandi al presente che tengono alta l’attenzione. Una delle prime frasi della prima stagione riassume fin da subito il senso della serie: “Tutto questo può sembrare un dramma. Tuttavia, essere una teenager in America è il vero dramma”.

Un gruppo di ragazzi arriva sull’isola nella seconda stagione

Fonte: today.it

Nella seconda stagione si scopre che le isole sono ben due, o quanto mano i gruppi. Questo, tuttavia, era già evidente dal finale della prima stagione in cui Leah, una delle ragazze naufragate, aveva scoperto un gruppo di controllo sull’isola del “tramonto di Adamo”. Infatti, i due esperimenti, quello sulle donne e quello sugli uomini, prendono il nome, rispettivamente, di Alba di Eva e Il Tramonto di Adamo. I naufragi sono tesi all’unico scopo della dottoressa Gretchen Klein di dimostrare la superiorità (etica, morale, sociale) delle donne sugli uomini.

The Wilds 2 è composta da otto episodi di circa 50 minuti. Leah, la più fragile, la ragazza con più debolezze, è la protagonista della serie, o meglio, colei che cerca di cambiare le sorti della storia. Tuttavia, non ci sono personaggi completamente positivi, né viceversa.

Le dinamiche che si sviluppano all’interno del gruppo maschile sono legate alla leadership, alla mascolinità tossica e a all’eccesso di violenza. Le ragazze invece riescono a sviluppare un principio di società basata sulla cooperazione. Questo è ciò che voleva dimostrare la dottoressa Gretchen: il mondo sarebbe un posto migliore se fosse basato su una società matriarcale.

Aneddoti e curiosità sulla serie

Fonte: today.it

The Wilds 2 correva il rischio di risultare ripetitiva rispetto alla prima (riuscita) stagione. La serie, invece, conserva il suo carattere, articolando la narrazione tra misteri e piccole rivelazioni. Da un lato proseguono le interviste a ragazze e ragazzi dopo l’esperienza traumatica, dall’altro c’è la linea temporale dell’isola, a cui si aggiungono i flashback della vita pre-naufragio per inquadrare psicologicamente i personaggi. La particolare attenzione nella costruzione dei personaggi e la minuziosa indagine psicologica su di essi, riesce a far spiccare il volo a The Wilds, staccandosi dall’ombra di Lost e fa prendere una strada tutta sua che merita di essere seguita dalla serie creata da Sarah Streicher.

Degno di nota è un piccolo spunto di riflessione raccontato da Today.it: la prima puntata si chiama “giorno 30 – 1”, la seconda è “giorno 34 – 12”, la terza è “giorno 36 – 14” e così via. Dunque, o i gruppi sono naufragati nello stesso momenti sulle rispettive isole, oppure sono arrivate prima le ragazze e dopo qualche giorno i ragazzi. Se fosse vero il primo caso, significherebbe che i ragazzi sono stati “salvati” parecchi giorni prima delle ragazze, e quindi non si capirebbe perché Faber e Young hanno interrogato prima le ragazze e poi i ragazzi. Se fosse vera la seconda ipotesi, l’ordine degli interrogatori avrebbe senso, ma non si capirebbe come avrebbe fatto la dottoressa Gretchen a determinare a priori che il gruppo di ragazzi sarebbe sicuramente finito prima, cosa che consente ai due gruppi di convivere nel luogo dove vengono interrogati. 

Ci sono tutti i presupposti per una terza stagione, che, se confermata, svelerebbe tutti i misteri ancora irrisolti. 

di Daniele Leonardi

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