Aborto: USA, la Corte Suprema “cancella” il diritto di abortire

“È un tragico errore che riporta l’America indietro di 150 anni” ha dichiarato il presidente Biden. Ora, sono i singoli Stati a decidere se applicare tale legge o no. Intanto però si dovrebbe discutere il disegno di legge Women’s Health Protection Act

Un enorme passo indietro per gli Stati Uniti. La Corte Suprema ha deciso di cancellare la sentenza “Roe vs Wade“, che nel 1973 sanciva il diritto all’aborto alle donne fino alla ventiquattresima settimane. Tale decisione è stata presa da giudici divisi, con sei voti a favore contro tre a sfavore. “È un tragico errore che riporta l’America indietro di 150 anni” ha dichiarato il presidente Biden. Ora, sono i singoli Stati a decidere se applicare tale legge o no.

L’esame da parte della Corte Suprema è iniziato solo lo scorso autunno con la legge dello Stato di Mississippi sul divieto dell’aborto dopo la quindicesima settimana, varata nel 2018. Il Mississippi però non ha voluto che la Corte cancellasse la sentenza “Roe vs Wade”, solo che convalidasse l’esame. Il giudice capo, John Robert, ha votato contro l’aborto, ma ha voluto precisare che non era perfettamente d’accordo di cancellare di colpo una sentenza storica americana. È stato il giudice Samuel Atilo a superare la posizione del giudice capo, John Roberts. Il giudice Atilo ha ribadito che la sentenza “Roe vs Wade” era terribilmente in torno fin dall’inizio”, perché la Costituzione USA non garantisce il diritto all’aborto, sentenza che fu appoggiata da altri togati di destra, Clarence Thomas, che addirittura voleva abolire la contraccezione, e Neil Garsuch, Brett Kavanaugh e Amy Cosey Bennet, i tre giudici di nomina trumpiana.

Sentenza 1973: di cosa si tratta?

La sentenza “Roe vs Wade” del gennaio 1973 stabiliva un diritto costituzionale l’aborto, legalizzando l’interruzione della gravidanza a livello federale. Tale sentenza fu presentata in tribunale dalle avvocate che avevano preso in carico il caso di Jane Roe, una ragazza della Louisiana, che a sedici anni aveva sposato un uomo violento e dopo averci avuto due figli ha espresso la sua volontà di non voler far nascere il terzo, mentre Wade era l’avvocato dello Stato del Texas nel processo del 1970. La causa fu vinta nel 1973 arrivando a stabilire alla Costituzione USA di riconoscere o no il diritto in assenza di problema di salute della donna o del feto. Si decise per un diritto alla privacy nello scegliere di avere o meno un bambino. Era solo 1973, e da quel momento per 50 anni l’aborto è sempre stato consentito.

Le conseguenze dopo la sentenza emessa

Gli Stati ora dovranno decidere se applicare leggi restrittive contro l’aborto o no. Nei Stati repubblicani, Mississippi, Missouri, North Dakota, Arkansas, Idaho, Kentucky, Louisiana, Okeabama, South Dakota, Texas, Tennessee, Wyaming e Ittah, dove l’aborto era già considerato illegale sarà ufficialmente promulgato nei prossimi 30 giorni, dove potranno decidere se vietarlo salvo in cui la vita della donna è in pericolo. Mentre negli Stati Liberali, California, Oregon e Washington, l’accesso all’aborto è consentito e resta garantito, legale e sicuro. Così, ha assicurato il governatore dello stato, Kathy Hochul. E anche il sindaco di New York, Eric Adams: “Qui siete le benvenute”.

Numerose associazioni dei diritti civili temono che la Corte Suprema si spingerà sempre più in là nel campo dei diritti e sono scoppiate in molte città manifestazioni di protesta. Si tema per il diritto alla contraccezione, il matrimonio gay, le misure di affirmative action nell’istruzione per combattere il retaggio della discriminazione razziale o il diritto di voto. La Corte Suprema ha già accettato casi su altre tematiche scottanti per il prossimo anno giudiziario che inizierà in autunno e il rischio è concreto.

Una alternativa

Lo scorso settembre la deputata Judy Chu ha presentato un disegno di legge, HR 3755, ovvero il Women’s Health Protection Act, volto a espandere i diritti di aborto stabiliti in Roe v. Wade, e legalizzare l’aborto fino alla nascita. Tale proposta di legge è stata approvata dalla Camera il 29 settembre dello stanno anno, ma attualmente è in fase di stallo nel Senato. Se verrà approvato, il disegno di legge non solo consentirà l’aborto fino alla nascita ma annullerebbe tutte le restrizioni che sono state emanate dagli Stati.

di Giulia Mastrocicco

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*