Skam Italia 5: quando il body shaming maschile è ancora un tabù

La storia di Elia Santini come esempio verso l'autoaccettazione

Skam Italia 5
Fonte: ilgiornale.it

Il primo settembre è ritornata su Netflix la quinta stagione di Skam Italia, remake della serie norvegese, creata e ideata da Ludovico Bessegato. La quinta stagione è incentrata su Elia Santini, interpretato da Francesco Centorame. I temi toccati sono l’accettazione di sé stessi, insicurezze del proprio corpo e violenza sessuale, e anche qui il valore dell’amicizia è messo al primo posto.

Trama

Dopo che non ha superato la maturità, Elia si trova a ripetere l’ultimo anno di liceo mentre tutti i suoi amici sono alle prese con il proprio percorso universitario. Conosce due ragazze, Viola e Asia, impegnate nella rappresentanza d’istituto, e sarà proprio Viola, già vecchia conoscente di Elia, a fargli riscoprire il piacere del divertimento e dell’essere bambini partendo proprio da una sconfitta a ping pong avvenuta in un campo estivo. È grazie a lei che Elia inizia a intraprendere un rapporto d’accettazione del suo corpo.

fonte: parmafestival

Body shaming e insicurezze

Skam in norvegese significa “vergogna” e, nelle varie stagioni, ogni protagonista deve affrontare le proprie insicurezze e paure. In precedenza, Elia è stato presentato come un ragazzo all’apparenza superficiale, solare e “puttaniere”, che ci prova con tutte le ragazze senza veramente legarsi a nessuna. Proprio questo suo “non legarsi a nessuna” lo porta a interrogarsi su sé stesso e sul proprio corpo mostrando che dietro alla superficialità in realtà c’è un ragazzo sensibile che non riesce a spogliarsi davanti ad altri ragazzi. Solo nel terzo episodio viene svelato il vero motivo della sua insicurezza: quello di essere affetto da ipoplasia peniena, una patologia che colpisce lo 0,6% della popolazione maschile e comporta una riduzione del pene in erezione che non supera i 7 cm.

fonte: gingergeneration.it

La polemica sui social

La serie ha voluto porre al centro una riflessione sulle dimensioni del pene come un emblema di una certa mascolinità “standard”, ma sono state tante le polemiche scaturite sui social: “perché dovrei vedere una stagione su uno che piange perché ha il pene piccolo?“. La delusione sulla tematica è dovuta per due motivi: da un parte le aspettative create dal trailer dove Elia annunciava una probabile confessione e dall’altra perché il micropene è visto come un argomento di poco conto. Tuttavia, il micropene è un tema poco trattato e parlarne in una serie tv giovanile può rientrare in quel processo di “normalizzazione”, legato non tanto all’importanza delle dimensioni del pene quanto alla questione del non sentirsi all’altezza, essere in imbarazzo nel trovare un partner sessuale e doversi nascondersi negli spogliatori per paura di essere derisi.

L’obiettivo della serie, come ha anche dichiarato il regista Ludovico Bessegato, è quello di “indagare il rapporto tra la mascolinità, la virilità e quello che nella nostra società continua ad esserne il principale simbolo, ovvero il pene. Si può essere considerati dei ‘veri maschi’ pur avendo un pene sottodimensionato o non performante secondo gli standard?”. La mascolinità tossica non intende odiare in modo arbitrario gli uomini ma porre accetto sulla prestanza fisica e psicologica portandoli sul piano individuale e collettivo. Come le ragazze che non si sentono sicure del proprio corpo, anche i ragazzi sono sottoposti a standard fisici; cambiano le parti fisiche interessante ma l’obiettivo in fondo è uguale: screditare e far leva sulle caratteristiche anti-estetiche. Se si guardano i dati riguardanti il tema del body shaming maschile, sono quasi del tutto inesistenti per due ragioni: da una parte gli uomini tendono poco a non parlare dei loro problemi fisici, e dall’altra l’immagine del corpo sembra quasi essere considerata un problema totalmente femminile.

The Body Project è un progetto, promosso dalla Bradley University, con lo scopo di dimostrare come la percezione del corpo sia in realtà un problema universale, che riguardi sia le donne che gli uomini, di qualsiasi età e nazionalità. Dai dati emersi dalla ricerca, il 95% dei uomini in età universitaria è insoddisfatto del proprio corpo, e oltre il 90% lotta con opinioni e pensieri negativi. La ricerca dimostra come i disturbi dell’immagine corporea possono essere più gravi in adulti universitari o post college, rispetto agli uomini di altre età. L’obiettivo del progetto è quello di mettere sullo stesso piano i problemi fisici sia delle donne che degli uomini, mostrando come anche il sesso maschile si senta insicuro quanto lo è il sesso femminile.

fonte: fanpage.

Il non mostrare le proprie insicurezze e debolezze, da parte maschile, è strettamente collegato alla cultura machista che li spinge ad essere forti, incrollabili e incuranti del giudizio altrui. Ma in realtà tutto ciò porta a situazioni di frustrazione e repressione; il processo di normalizzazione parte da queste tematiche per porre l’attenzione sui stereotipi di genere: a sostegno di ciò, l’attore Pietro Turano ha commentato: “Fate tanto i paladini e le paladine battagliere contro gli stereotipi, i ruoli di genere, la cultura machista e ciseteropatriarcale e poi quando scoprite che la serie tratterà di un ragazzo a disagio con il proprio corpo per via delle dimensioni del proprio pene rispetto alle aspettative sociali, sapete solo fare bullismo? Tutti e tutte sono vittime di ruoli e aspettative sociali e gli uomini, rispetto alle donne, sono meno consapevoli delle strutture che li opprimono e questo spesso si traduce in repressione e violenza, a discapito delle donne e di altri uomini. Parlare di salute sessuale significa interrogarsi anche su cosa significa essere uomini oltre alla mascolinità tossica e il body shaming “.

Skam 6 si farà?

Un altro successo, quindi, per Skam Italia, anche se sui social non è diventata di tendenza (forse dovuto al fatto che è uscito in concomitanza del Festival del Cinema di Venezia). Come per altre stagioni precedenti, anche quest’ultima non ha deluso, trattando tematiche delicate senza risultare volgare o superficiale.

Ancora nessuna conferma di una probabile sesta stagione, né da parte di Netflix Italia né dal regista, ma nulla esclude che potrebbe esserci. Le ipotesi su chi potrebbe essere il protagonista della sesta stagione puntano verso Federica, per il tema del body positivity, ma può essere anche su Giovanni o Silvia.

di Giulia Mastrocicco

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