Bullet Train: una trashata che però diverte

Un'avventura trash che diverte il pubblico

Bullet Train, locandina (fonte: universalmovies.it)

Bullet Train è un misto di diversi generi: un po’ azione, un po’ commedia, un po’ splatter… insomma, per certi versi è adatto a qualsiasi tipo di spettatore, purché egli o ella sia alla ricerca di un film che non richieda impegno e che faccia ridere per due orette buone.

La trama, in sintesi:

La storia è tratta dall’omonimo romanzo di Isaka Kōtarō, in cui il protagonista (qui interpretato da Brad Pitt), si ritrova a dover risolvere una missione (recuperare una semplice valigia su di un treno) per conto di un collega, ma che, in poco tempo, diventerà un percorso ad ostacoli senza precedenti. Infatti, Brad Pitt/Ladybug si ritroverà per sua sfortuna a doversi confrontare con una serie di temibili sicari che non hanno nulla a che vedere con lui.

Il treno diventa sia l’inizio che la fine della storia, una sorta di arca dove tutti i personaggi si muovono in avanti o indietro e dove nessuno si può nascondere dagli altri; dove i più temuti sicari diventano facili prede e dove lo sfortunato Lagybug si ritrova ad essere invischiato in un piano ancora più grande di quello che gli avevano assegnato all’inizio.

Brad Pitt in una delle scene del film Bullet Train (fonte: anonimacinefili.it)

Colpi di scena si susseguono senza tregua e, tra una risata e l’altra ed un morto e l’altro (occhio agli schizzi di sangue), si arriverà alla famigerata ultima fermata, che porterà ad un finale inaspettato.

Il film inizia in un modo e finisce in un altro, a sentire diversi pareri di chi l’ha visto è da considerarsi una “trashata” americana che si poteva benissimo evitare. Certamente non è un film da Oscar e, ancora, è certo che se il cast fosse stato diverso e fosse mancata la presenza di Brad Pitt, il film non avrebbe ottenuto lo stesso successo.

Ci si chiederà, perchè vedere un film del genere? La risposta è semplice ed è data dal pubblico in sala: esso, infatti, ride dinnanzi all’ingenuità ed alla comicità dell’intera vicenda ed è quello che conta.

È una “trashata” che però ha incuriosito il pubblico e, allo stesso tempo, lo ha fatto ridere. Paradossalmente il film ha centrato il suo obiettivo ed è proprio questo il motivo per cui è consigliabile vederlo, magari è il film perfetto per una serata leggera e senza pensieri.

di Erika V. Lanthaler

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